A chi non piace una cena riuscita al ristorante, meglio se uno di quelli segnalati dalle guide, magari con il conto tagliato del 50 per cento? Sogni da ossessionati della cucina o da gastrofighetti, la loro variante profana? Può darsi, ma come sanno i veri buongustai cacciatori di sconti oggi esistono possibilità interessanti di alleviare il doloroso momento del conto, anche in ristoranti per vittime del culto dei cuochi. In particolare i siti dei gruppi d’acquisto (i vari Gruopon, Grupalia, ecc.) e i nuovi motori di prenotazione come The Fork (ex Restopolis) propongono con continuità offerte su numerosi locali. A patto di capire se c’è sempre corrispondenza tra proposte e realtà. Oggi vi raccontiamo l’esperienza vissuta al Ristorante Mamai di Milano, ex Alice con la chef stellata Viviana Varese, prenotato proprio con The Fork. Promessa di sconto: 50% sul conto totale. UNA SERA DI SETTEMBRE “Dove sarà la fregatura?” Continuo a ripetermelo come un mantra sino alla soglia del ristorante (e in realtà continuerò anche dentro). Mamai è un locale ben reputato e segnalato sulle guide (77/100 Gambero Rosso 2015, 14/20 Espresso 2015): perché mai dovrebbero scontarmi la cena del 50 per cento? Entriamo e veniamo subito fatti accomodare: l’atmosfera è rilassante. Pochi minuti dopo ci viene offerta una sfiziosa combinazione di amuse-bouche: mezzi paccheri fritti ripieni di crema di Grana Padano, chips di riso ai 3 gusti (nero di seppia, curcuma e polvere di gamberi) baccalà mantecato con pane carasau e gazpacho all’anguria e cetriolo. Tutto gradevole. Scelgo l’antipasto, un misto di crudi di pesce, mentre la mia accompagnatrice opta per una battuta di Fassone con tartufo nero di Norcia, pane carasau, maionese alle nocciole, riduzione di aceto balsamico e insalatine. I crudi sono freschissimi e con abbinamenti interessanti, specie i gamberi rossi su stracciatella di mozzarella di bufala e la tartare di ombrina con frutto della passione, convince meno la seppia cruda, un po’ gommosa. Assaggio anche la battuta, ottima, con un delicato sentore di tartufo di Norcia, forse un po’ evanescente. La mia portata principale prevede un filetto di sanpietro con crema di zucchine e menta, catalogna, popcorn di amaranto e caramello all’aceto di miele. Ottimo: panatura di amaranto piacevole e croccante, la catalogna garantisce una giusta dose di sapidità mentre la crema di zucchine e menta aggiunge una piacevole freschezza bilanciando definitivamente il piatto. Anche i ravioli di ricotta con scampo crudo e bagnetto verde, scelti da chi mi accompagna, sono molto buoni, senza fronzoli ma appaganti per la loro pienezza su toni decisi, mitigati dalla una piacevole nota acida della scorza di limone. Sui dolci invece sono meno soddisfatto: il mio tortino al caprino, pur molto bello, è davvero mignon e troppo poco dolce per i miei gusti; anche la cialda che l’accompagna non è fragrante come dovrebbe. Divertente invece (e anche abbondante) l’altro dessert, un raffinato tiramisu scomposto che avrebbe convinto anche i “peccatori” più golosi. Un accenno al vino: la cena è stata accompagnata da un Falanghina Ravello Costa D’Amalfi, discreto, ma leggermente troppo acido (sarà stato lui la causa del mio mal di testa notturno?). Si poteva scegliere meglio da una cantina non enorme ma ben selezionata. Okay, cena gustosa, varia e curata, come si addice a un ristorante a caccia della stella Michelin (che la ex padrona di casa Viviana Varese si è portata nel nuovo Alice da Eataly Smeraldo); forse c’è da perfezionare qualcosa ma la strada è quella giusta. E ora? Chiediamo il conto? Qualche attimo di ansia nell’attesa di sapere se dovremo protestare per i nostri diritti (Cierastatopromessounosconto! Guardihoquilamail!). Invece tutto liscio. Sullo scontrino, sotto la cifra totale di 131 €, c’è ben evidente uno sconto del 50 per cento che riporta il corrispettivo dovuto a 65,50 €. Una cifra quasi incredibile se rapportata al valore del trattamento ricevuto. Papille e portafogli ringraziano soddisfatti. Scambiamo 2 chiacchere veloci con il proprietario, salutiamo e usciamo rilassati. [related_posts] Ecco che, sempre sulla soglia, viene istintivo chiedersi: appurato che la fregatura non c’è stata, come riesce un ristorante ad applicare uno sconto del 50 per cento mantenendo immutati i suoi standard dell’offerta e del servizio? Proviamo a rispondere insieme, intanto vi lascio con l’invito a utilizzare questa offerta e a rimanere sintonizzati per cogliere al volo le prossime proposte che testeremo per voi. Non è scontato mangiare bene, ma qualche volta si può mangiare bene con lo sconto. Scheda riassuntiva RISTORANTE: MAMAI, via Adige 9, Milano TIPO DI CUCINA: creativa TIPO DI OFFERTA: sconto del 50% GIUDIZIO FINALE: esperienza di livello, che invita a provare anche le altre proposte del menu TORNERESTI ANCHE A PREZZO NON SCONTATI: sì