Multe sproporzionate del 2014 atto ennesimo. Dopo il calcio balilla d’azzardo, la piadineria Gina la Piadina di Asti si è beccata 5.300 euro di multa per aver tenuto 4 iPad nel locale. Prima di derubricarla alla voce “Come t’inibisco lo spirito d’iniziativa dei gestori di locali”, facciamo chiarezza.
Il titolare Roberto Cairo, preso dall’impeto di rendere interessante la sosta ai suoi clienti mangianti, aveva messo a disposizione quattro tablet per leggere i giornali tra un morso al panino e l’altro. O, nel caso dei clienti più giovani, per giocare con qualche app che aveva lui stesso scaricato. Idea carina apparentemente inoffensiva.
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Ma non per la Guardia di Finanza, che qualche giorno fa si è presentata nel locale per sequestrare i tablet e comminare una multa di 1333 euro ad apparecchio. La motivazione? Facendo riferimento all’art. 110 Comma 7 lettera C del T.U.L.P.S:
“Erano sprovvisti dell’autorizzazione necessaria per essere ‘installati’ in un locale pubblico e non avevano la prevista targhetta identificativa”
Gli iPad, in pratica, sono stati equiparati a videogiochi a pagamento: peccato che il loro uso fosse completamente gratuito, e soprattutto che il paragone tra un tablet e una macchinetta per Puzzle Bubble appare un po’ forzato.
Ora. Gli iPad nei locali pubblici non sono cosa di ieri: se Bistrot Milano Centrale ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia c’è addirittura chi li usa per le ordinazioni. Non è questo il luogo per emettere giudizi sull’iper-connessionismo, ma per fare semplici constatazioni: il digital divide nel nostro paese è ancora tutto da superare.
E leggere la descrizione che i finanzieri fanno degli iPad ci strappa una risata, ma con un retrogusto amaro:
“apparecchi della tipologia tablet dotati di monitor ‘touch-screen’ collegati tramite wifi alla Rete internet dai quali è possibile consultare la propria posta elettronica, accedere a piattaforme di CHAT (es: Facebook, Twitter), leggere il quotidiano “La Stampa” e giocare ai diversi giochi installati, cliccando semplicemente sull’icona che compare a video”
Ps. Nel frattempo, lo stato di New York lancia oggi il programma “10 anni a tasse zero” dedicato alle StartUp
[Crediti | Immagini: Facebook/Gina La Piadina, Link | La Stampa, StartUp]