Voi che appartenete al genere homo restauranticus e pendolate da un’esperienza gastronomica all’altra con la smania di chiedervi a vicenda: “voto da zero a dieci?”, vi siete mai interrogati su cosa voglia davvero dire fare critica gastronomica?
Roberta Schira nel suo nuovo libro Mangiato bene? ha provato a mettere ordine nell’attività preferita degli italiani contemporanei: mangiare e giudicare quel che si è mangiato.
Naturalmente il libro ci tocca da vicino, vicinissimo. E ci offre mille spunti – anche pratici – per compiere la nostra azione preferita con finalmente cognizione di causa, perché anche se tutti sanno mangiare e amano giudicare, il mestiere di critico gastronomico non si improvvisa.
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Il libro è organizzato come un vero manuale, proprio per lasciarvi l’idea che a lettura terminata anche voi possiate esercitare il potere adrenalinico di voto e di critica; Roberta Schira esplora ad ampio raggio il mestiere e la sua evoluzione, sia nelle questioni più d’attualità (incognito o no?) che in quelle sempiterne (un bravo scrittore di cibo, fa quello che un bravo scrittore deve fare: smuovere le coscienze e far pensare).
Ma anche nelle pieghe meno frequentate del dibattito senza farsi mancare qualche stilettata (e sono le parti che preferisco) alla critica selvaggia e all’ego-blogging (per la Schira, fare critica significa distinguere da quel che è personale e quello che è oggettivo, quindi restringere al massimo la sfera individuale).
Introduce un tema che di certo pizzicherà le vostre coscienze, quando afferma che un bravo food writer debba saper cucinare (vero, verissimo!) e che per fare il critico gastronomico “Ci vuole un po’ di follia, un pizzico di sano godimento intorno al cibo e anche un po’ di predisposizione all’eccesso. Provo sempre una certa diffidenza nei confronti di food writer che non sono almeno in leggero sovrappeso” (Schira Santa Subito!).
Cuore del libro sono poi le pragmaticissime sette regole (che altrettanto pragmaticamente non vi svelo perché questa è una recensione e non un bignami – sfaticati che non siete altro! -) per riconoscere la buona cucina e per comporre la scheda di valutazione perfetta, allegata al libro e pronta da usare ad ogni occasione.
Ma la Schira non balla da sola, e nel suo volume hanno voce anche altre “figure di riferimento del mondo del cibo”, come lei stessa le definisce. Sono colleghi che si prestano a rispondere a varie domande, tra cui la prima: “La critica può essere oggettiva o è irrimediabilmente condizionata dall’Io?”
Naturalmente tra gli intervistati non poteva mancare anche ….
Ecco, è giunto il vostro momento, ai primi due di voi che indovineranno chi tra le figure di riferimento nel mondo del cibo ha dato questa risposta regaliamo una copia del libro Mangiato Bene?
“Da che mondo è mondo c’è chi fa e chi giudica chi fa. Il mondo va meglio o peggio a seconda della quantità e qualità degli individui che si assestano nelle due parti. In una situazione ottimale è necessario che siano in netta maggioranza quelli che fanno ed è necessario che la maggior parte di quelli che giudicano lo facciano in buona fede. Queste le due condizioni necessarie. E pensate che disastro se avvenisse il contrario?”
Chi lo ha detto?
Mangiato bene? Le 7 regole per riconoscere la buona cucina
Di Roberta Schira
Ed. Salani
PP 224