Stupore. Sdegno. Riso isterico. Pausa di riflessione. Sdegno accresciuto. Altra pausa. Accertamento di non essere in fase rem. Riflessione. Caduta della mascella.
Queste, nell’ordine, le mie reazioni nel leggere la notizia che il paese dove si mangia meglio al mondo è l’Olanda.
Purtroppo la fonte non è un sito di satira, o il nuovo mensile di Vittorio Feltri, ma il Good Enough to Eat Index, l’indice con cui l’associazione umanitaria internazionale Oxfam ha messo a confronto 125 nazioni al mondo. L’Olanda è al primo posto, seguita da Francia e Svizzera, mentre l’Italia si trova solo all’ottavo, preceduta da Austria, Danimarca, Svezia e Belgio. La Gran Bretagna è la peggiore in Europa.
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No, dico, IL BELGIO. Dove il piatto nazionale sono le patatine fritte.
Okay, ci saranno delle motivazioni valide, delle concause e una serie di ardite riflessioni. Ma a me prende male lo stesso.
Già i nostri piazzamenti nelle classifiche internazionali – libertà di stampa, qualità della vita, possibilità per i giovani, disoccupazione, percentuali di dimissione di politici colti con le mani nella marmellata – sono imbarazzanti. Ora ci rubano anche il primato, sin qui indiscusso, di patria del buon mangiare?
A ottobre sono stata qualche giorno in Olanda a visitare un’amica che vive lì. Mentirei se dicessi di aver mangiato male.
Colazione con gli stroopwaffel, biscotti ripieni di caramello; deliziosi spuntini a base di aringhe fresche, cipolle e cetriolo.
Pranzo con i pannenkoeken, sorta di pancakes di proporzioni gigantesche.
Al supermercato c’era un’ampia scelta di formaggi, i mercatini strabordavano di verdure (la radice di prezzemolo! il rabarbaro! possibile che in Italia non si trovino?) e, se non si aveva voglia di cucinare, c’era sempre un etnico dietro l’angolo.
Però ecco, quando l’amica ha visto il parmigiano e la mortadella che da bolognesi medi le avevamo portato, ancora un po’ e si mette a piangere.
Non è campanilismo. L’Italia sarà un paese bellissimo ma davvero strano, come ha detto Sorrentino ritirando il Golden Globe per La Grande Bellezza, ma la nostra cucina – per l’imponente varietà delle tradizioni, la diversità da città a città, i suoi gusti originali – ha pochi paragoni nel mondo (e non dite Francia, per favore). Però, c’è un però.
L’Oxfam non classifica solo in base alla qualità del cibo, considera anche accessibilità, prezzi e stato di salute dei cittadini. Sono questi aspetti che hanno portato l’Olanda al primo posto escludendo dai primi 20 posti paesi come Stati Uniti e Giappone.
Come dire che gli indicatori di benessere battono violentemente il senso comune e il godimento del palato. Amen.
Cosa dobbiamo concludere?
Che il cibo degli italiani alle prese con la crisi economica costa troppo? Che la dieta mediterranea non è per la salute il toccasana che ci hanno sempre raccontato? Decidete voi, nel frattempo io rimugino mestamente sulla nuova condizione di italiana ottava classificata tra i paesi dove si mangia meglio. Per tirarmi su: parmigiano e mortadella.
[Crediti | Link: Il Fatto Quotidiano, Oxfam.org | Immagini: Modernotrio.com, Oxfam.org]