Ieri, in Colorado, non era solo il primo giorno dell’anno. Era “il giorno primo dell’anno uno della marijuana libera” ha scritto con toni epici Repubblica. Per dire che da ieri nello stato americano hanno aperto i primi Coffee Shop, dove chiunque abbia più di 21 anni può comprare legalmente marijuana per scopi ricreativi oltre che medici.
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E’ un effetto della legge entrata in vigore il 10 dicembre 2012, approvata con oltre il 65 per cento dei consensi dopo un referendum popolare. Per essere precisi, come riporta il Post, i residenti in Colorado possono acquistare fino a 1 oncia di marijuana – pari a circa 28 grammi, i non residenti solo un quarto di oncia.
A parte i benefici fiscali per lo stato, e il risparmio di soldi sottratti alla lotta allo spaccio, le richieste dei Coffee Shop arrivate negli uffici comunali della sola Denver sono 348 ma soltanto 14 hanno ottenuto la licenza per tempo, e come previsto, complice l’ingorgo delle feste, si stanno vedendo file lunghe come per il gelato da Grom.
A proposito, cosa c’entra il cibo con ciò che sta accadendo in Colorado?
Non bisogna pensare solo alla marijuana da fumare. Buona parte dei prodotti in vendita nei Coffe Shop sono “a base” di marijuana, tipo i pasticcini e i prodotti da forno di queste foto, acquistabili da Ganja Gourmet, un negozio di Denver.
Ci sono anche il muesli alla cannabis, i semi di zucca e girasole, l’olio, i panetti di burro, già ribattezzato cannabutter, in vendita a 30 dollari.
Ovviamente i maniaci dell’autoproduzione si sono già messi all’opera, all’inizio del 2013 il Denver Post dava consigli a chi coltiva in casa le piantine di marijuana, e proponeva la ricetta del pane alla zucchina canna-infused.
Non basta. In attesa che scoccasse l’ora fatidica, le 8 locali del 1° Gennaio 2014, a Denver i corsi di cucina alla marijuana sono andati via come il pane. I docenti spiegavano l’uso della marijuana nelle ricette più comuni oltre al metodo che la rende utilizzabile, cioè l’infusione nell’alcol. Il composto viene poi fatto bollire a lungo per eliminare i residui nocivi.
Chissà se i corsisti sono tra i tanti che in queste ore si mettono in fila davanti ai Coffe Shop, magari per comprare gli ingredienti necessari alle ricette che hanno studiato, e che adesso non vedono l’ora di preparare per un cocktail party alla marijuana che si annuncia parecchio bizzarro.
[Crediti | Link e Immagini: Il Post, Denver Post]