D’autunno, l’aspetto delle isole assomiglia a un liberatorio stato d’animo selvatico. Prendete Ponza: una bellezza maestosa, ruvida, pulita; tufo, calette e pescosi fondali ricchi di plancton. E ci sono persino ristoranti di gran livello.
Il migliore, secondo me, è Orèstorante (dal nome di Oreste, il proprietario), sia per le suggestioni della cucina sia per la posizione scenografica, a gradoni e nicchie e terrazze a picco sulla baia del porto.
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Volendo definire il genere di piatti proposti, possiamo dire che sulla base di pescato di grandissima qualità si innesta una cucina colorata, divertente, e soprattutto festosa, proprio come le belle stoviglie di ceramica variopinta in cui viene servita.
Da Orèstorante si spendono circa 70 euro per tre portate (il costo è dovuto anche alla cantina di circa 700 etichette).
Dentice con marinatura tiepida su gelato di patate; alalonga con cipolla caramellata e menta; spaghettoni con gamberi crudi e agretto di pomodoro; spiedino di ricciola e provola su lenticchie e olive itrane: questo per farsi un’idea di alcuni dei piatti più appassionanti.
Ma quando Orèstorante chiude (verso fine settembre), o quando volete spendere meno, affidatevi alla “versione outlet”, cioè a Oresteria, un bel locale sul porto, aperto sino a fine novembre. Con 25 euro potete celebrare il vostro incontro con pesci più poveri ma più interessanti: polpette di calamaro con peperoni in agrodolce; gnocchi di patate con cozze, pecorino e pomodoro pachino; merluzzo al limone con capperi; barracuda alla cacciatora; cuscus con verdure e sgombro scottato; murena o pesce castagna alla scapece.
Si imparano nuovi sapori, si fa vero e proprio turismo gastronomico.
Orèstorante,
Via Dietro la Chiesa 3. Ponza (LT).
Tel.: 0771 80338 – 338.83.180.03,
www.orestorante.it
Oresteria,
corso Pisacane, Ponza.
Tel: 347 3011376
[Crediti | Dalla rubrica “Cibo e Oltre” di Camilla Baresani su Sette, inserto del Corriere della Sera, immagini:Fecebook]