Pronto a tutto, anche a rilasciare le dichiarazioni più roboanti della settimana, Federico Grom, non “il più bellino e telegenico” (© L’Espresso) dei due di Grom, “brand di fama mondiale che a 10 anni dalla fondazione significa gelato” (ari© L’Espresso), insomma non il bel Martinetti, ma quello più alto e senza barba, ha dato un’intervista al settimanale L’Espresso.
Ma cos’ha detto di così verbosamente tronfio? Vediamolo nel dettaglio.
Vita privata.
“Chi ha messo in giro questa voce (i Dolce & Gabbana del Gelato) voleva farci un dispetto, ma ci ha gratificati, il matrimonio tra me è Guido è bianco perchè siamo irriducibilmente eterosessuali, io monogamo, lui farfallone amoroso“.
Cosa significa gelato artigianale?
“Il nostro non è un gelato artigianale, il termine artigianale non vuol dire necessariamente qualità. Che qualità c’è a tenere sotto il banco semilavorati industriali da mescolare con polvere e acqua? Dire artigianale dovrebbe significare che un prodotto è fatto alla perfezione, sia nel caso di una borsa di pelle che di un piatto di pasta“.
Il gelato più buono del mondo.
“Ingrandendoci non ci siamo fatti tentare da risparmi che abbassassero la qualità del gelato. Abbiamo 17 ettari bio di nostra proprietà per la produzione di frutta. Il nostro gelato è forse più caro degli altri, ma so con assoluta certezza che nel mondo oggi nessuno utilizza materie prime di qualità pari alle nostre. Non per niente, come abbiamo detto fin dall’inizio, il nostro è il gelato più buono del mondo“.
La prima fila non si scorda mai.
“L’apertura del primo negozio a Manhattan, nel 2007, è stata un esperienza irripetibile. Troviamo un locale di 50 mq per l’enorme somma di 18mila e 500 dollari al mese. Per il lancio pubblicitario abbiamo un budget di 5 mila dollari e la più economica agenzia newyorkese ce ne aveva chiesti 98mila. Abbiamo fatto da soli, un’ora prima dell’apertura la fila era di venti metri, alle 3 del pomeriggio, era di 100 metri. Lo so con certezza perchè l’ho contata a passi“.
Quanto guadagnano.
“Guido e io ci diamo uno stipendio mensile di 3mila e 500 euro, i nostri guadagni sono tutti rinvestiti nei negozi, e in stipendi decenti per i nostri dipendenti, quasi tutti a tempo indeterminato, quasi tutti giovani felici di lavorare in questo spicchio dell’eccellenza italiana“.
La politica, Berlusconi, e la fama di imprenditori di destra.
“E’ una notizia assolutamente falsa, un’etichetta proprio sbagliata“.
Seguono alcuni dati su Grom, tutti abbastanza impressionanti:
— Prima gelateria in Italia: maggio 2003, in piazza Paleocapo a Torino.
— Gelaterie oggi nel mondo: 65, di cui 56 in Italia, 3 negli Stati Uniti (2 a New York, una a Malibù), 3 in Giappone (2 a Tokyo, una a Osaka), una a Parigi. Soltanto 3 sono in franchising.
— Prossime aperture: Dubai, Abu Dhabi, Kuwait City e Doha, in Quatar. In programma negozi anche in Cina, Indonesia, Thailandia, e, più avanti, in Brasile.
— Gusti: 20, compreso il gusto del mese che ruota secondo le stagioni. 4 varietà di granita, 3 di cioccolata calda.
— Fatturato: 28,7 milioni di euro nel 2012 (600 mila euro in più rispetto al 2011).
— Dipendenti: 600 nel mondo, di cui il 60 per cento donne e l’80 per cento con meno di 35 anni.
L’Espresso in realtà ha dimenticato un dato. Fa niente, per completezza d’informazione lo diamo noi.
Per la prima volta dalla fondazione, il bilancio di Grom (anno 2011-2012) è in rosso, con perdite per quasi un milione di euro e debiti che si avvicinano a 7,5 milioni di euro. Per correre ai ripari, alla fine della scorsa estate c’erano state le prime chiusure.
E pure nuovi prodotti (i ghiaccioli alla frutta), mentre si diversifica l’offerta con l’inaugurazione della bakery (ovviamente buona pulita e giusta), che sfornerà i coni per tutti i punti vendita, oltre a una serie di biscotti senza glutine.
Ma tornando all’intervista di Federico Grom, condividete le sue affermazioni?
Sul significato di gelato artigianale voglio precedervi, non poteva dire nulla di diverso. Grom è ormai una fabbrica di gelati con laboratorio di analisi interno, personale e macchinari per giga-quantitativi, come si vede in questo video che entra, credo per la prima volta, nel laboratorio di produzione centralizzata.
Su tutto il resto aspetto di sapere da voi.
[Crediti | Link: Dissapore, Reed Gourmet, YouTube]