“Non abbiamo rispettato le aspettative dei nostri clienti, siamo coscienti che dobbiamo fare di meglio”. Suona come un mea culpa pubblico il video in cui Dino Maldera, food manager di Ikea Italia, annuncia il ritorno delle polpette Ikea, la cui vendita era stata bloccata in febbraio.
Nel video, il manager riassume gli ultimi menses horribiles per i ristoranti del colosso svedese. In pieno Horsegate, è stata trovata carne equina non dichiarata in etichetta nelle polpette di alcuni punti vendita europei.
A seguire, in Belgio, si è scoperto che il ragù delle lasagne ÄLG, oltre che carne d’alce come da etichetta, conteneva tracce di maiale, risultato: vendita bloccata in 18 paesi d’Europa.
Infine (a questo punto del riassunto, alcune goccioline di sudore imperlano la fronte di Maldera), in Cina, per la presenza di colibatteri fecali, è stata bloccata la vendita di Almondy, le famose tortine al cioccolato. Analisi successive hanno rilevato solo la presenza di batteri coliformi, e non patogeni, senza rischi dunque per la salute umana.
Cos’ha fatto Ikea Italia per salvarsi la faccia garantire la sicurezza dei suoi clienti?
1. Ha ridotto il numero dei fornitori in modo da garantire la “tracciabilità del prodotto”.
2. Ha creato quella che Maldera chiama “dogana interna”. Nel punto smistamento IKEA di Sant’Ilario d’Enza (RE), dove arrivano le merci importate dalla Svezia e i prodotti acquistati dai fornitori italiani, si faranno a rotazione dieci analisi settimanali sui prodotti.
3. Ha raddoppiato il numero di controlli igienico-sanitari nei ristoranti dei punti vendita, portandoli da due a quattro ogni anno.
Date un’occhiata al video, le rassicurazioni del food manager vi convincono? Rinuncerete ad affondare il cucchiaino nelle tortine al cioccolato con la griffe Ikea o siete già corsi a riempire il freezer di polpette?
[Crediti | Link: Dissapore, immagine: Formiche.net]