Designer pop alla mercè di voyeurismi 2.0? Il senso è questo: Ikea, dopo averci colonizzato con librerie impronunciabili, ora vuole darci una lezione di bon ton da tavola con la nuova tovaglietta con tasca “nascondi”-cellulare.
In Italia non c’è ancora, ma per il mercato statunitense e britannico è già ufficiale, e a settembre uscirà la nuova linea limited-edition Sittning, composta da diversi accessori che vogliono farci riscoprire il piacere della condivisione e dove si troveranno anche le tovagliette per lo smartphone-dipendente con tendenza democristiana.
Con un colpo al cerchio ci si libera la coscienza oscurando la presenza del telefonino; con un colpo alla botte la trama non troppo fitta del tessuto della tasca lascerà intravvedere le notifiche in arrivo.
Un colpo da maestro quello di Ikea che col suo “vedo/non vedo” spera forse di ristabilire l’ormai perduta socialità da pasto in compagnia.
La stampa americana si è già espressa a riguardo, anche senza aver ancora sperimentato in prima persona le potenzialità cerchiobottiste della tovaglietta più chiacchierata del web. Quindi ci ho provato anche io, immaginando due scenari: con e senza tovaglietta.
COME FUNZIONA OGGI.
Nel galateo poco garbato, ma ormai condiviso, accade che il telefonino venga messo in modalità silenziosa, e poi si usi lo stratagemma a due facce del “prono o supino”. Chi opta per lo schermo verso l’alto, solitamente, riesce a buttarci l’occhio non più di una volta ogni 4 minuti, convinto che la notifica possa solo saltuariamente ristabilire la temporanea connessione col mondo reale, ossia il tavolo e gli altri commensali.
I temerari che invece scelgono di adottare la tecnica dello schermo fronte tavolo, schermando la propria pausa pranzo da emoticon imbarazzanti in arrivo su Whatsapp appaiono apparentemente più disposti alla socialità reale, anche se poi cadono in tentazione ogni 48 secondi netti, ed eccoli lì a rialzare e riposare il telefono di continuo.
COME FUNZIONERA’ CON IL TASCHINO VEDO-NONVEDO
Ikea è buona e ci vuole bene, quindi ci viene in aiuto fornendoci un cilicio contemporaneo travestito da tovaglietta all’americana.
Immaginate di sedervi al vostro tavolo e fare finta di dimenticarvi che aspettate a breve quella mail importante; riponete nella taschina della tovaglietta il vostro smartphone e iniziate a mangiare. Al quarto boccone una luce azzurrognola vi richiama attraverso le maglie della tovaglietta: sapete che qualcosa nel mondo sta succedendo, ma non sapete ancora cosa.
Mail? Facebook? Retweet? “Cosa sarà mai?”
I restanti 35 minuti del vostro pranzo li passerete così: a metà strada tra risposte distratte al resto dei commensali e il godimento edonistico di aver resistito al vostro voyeurismo da social. Non avrete goduto né degli altri, né delle eventuali buone notizie da wifi.
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La domanda è: potrà mai una tovaglietta da 2 dollari risolvere l’annoso problema della dipendenza da smartphone?
E riuscirà a farlo trasformandoci in maniaci compulsivi in attesa di uno schermo che si illumina?
Grazie cara Ikea, mamma di tutte le nostre velleità personalistiche a casuccia, ma alle mie dipendenze (giusto o meno) ci penso da sola.
[Crediti | Link: Huffington Post, Slate]