È la formula del momento, piace alle famiglie, ai fashionisti con ciuffo cerato e occhiali di velluto, alle scolaresche, ai fidanzatini che fanno tardi la sera e alle amiche in libera uscita. Il brunch sarà pure un tantino esterofilo ma continua a mietere vittime, in tutte le sue varianti. C’è quello super yankee a base di pancakes e sciroppo d’acero, quello regionale che annovera parmigiane, lasagne e persino lampredotto, quello solo dolce e quello rigorosamente salato. Scegliete voi a cosa abbinare succo di frutta, vino e caffè – e in quale successione, noi abbiamo messo i brunch italiani in classifica.
1. Unico, via A. Papa (grattacielo WJC), Milano, tel. 02 39261025.
I padroni di casa preferiscono chiamarlo “abbuffata regale”. E di regale in questo brunch non c’è solo la performance dello chef Fabio Baldassarre, che snocciola fritti di qualità, crostacei, paste al forno, formaggi ciociari e carni di primissima scelta. Di regale c’è anche la posizione, il ventesimo piano del WJC, che domina Milano a ridosso del Monte Stella. Uno scenario un po’ da Blade Runner visti gli svincoli autostradali sotto di noi, ma la vertigine cyber è irreversibilmente placata da quella della gola. Prezzo: 40 euro, 20 per i bambini – bevande escluse.
2. Il Palagio del Four Seasons, borgo Pinti 99, Firenze, tel. 055 2626450.
Impossibile non trovare nel menu del Four Seasons ogni tipo di desiderata. Dalla più classica crostata di frutta a bacon & eggs, passando per la cucina nazionale (carbonare, lasagne, salumi e formaggi) e per quella locale: pappa al pomodoro e lampredotto diventano però piatti tutt’altro che popular. Lo suggerisce anche il conto finale. Prezzo: 75 euro.
3. Il Consiglio di Sicilia, via Casmene 79, Donnalucata, tel. 340 9448923.
Il panino chiaromontano viene servito nella sua versione primaverile, con pesce spatola capperi e cipolla. La focaccia è ripiena di ricotta alla maggiorana e, infine, i pancakes sono irrorati di miele di carrubo. Alla faccia degli americani, qui si celebra il rito del “brunch ibleo”, dedicato alla gastronomia sicula. Il buffet è abolito dalla carta, le porte del Consiglio si aprono alle 11 e trenta e gli ospitali Roberta e Antonio vi offrono pure il giornale. Prezzo: a partire da 15 euro.
4. God Save The Food, via Tortona 34, Milano, tel. 02 8373604.
Uova strapazzate, crostate, hamburger e altri piatti indecisi fra le due sponde dell’Atlantico, da scegliere sulla carta, non al buffet. Val bene una puntata in via Tortona, strada boutique della Milano che ama il design e i posticini come questo: spaziosi come vecchie fabbriche, eco-chic ma familiari, ancora. Prezzo: a partire da 15 euro. Anche meglio di California Bakery.
5. Palazzo Caracciolo, via Carbonara 111/112, Napoli, tel. 081 0160770.
Il brunch diventa ’o brunch all’ombra del Vesuvio, e della terra sanguigna di Campania assorbe le tradizioni non solo nella parodia linguistica, facendosi mediterraneo a tutti gli effetti: pasta cozze e fagioli, timballo, caciotte e friarielli, per fare qualche esempio. Prezzo: 25 euro.
6. The Perfect Bun, largo del Teatro Valle 4, Roma, tel. 06 45476337.
Uova espresse e buffet libero, che non contempla solo torte e pasticcini, bensì carne, sformati, salsicce, insalate, muffins. Un brunch da designer a riposo, che tazza alla mano fantasticano su come piegare la prossima seggiola. La regola per gli avventori, creativi o meno, è di rispettare il proprio turno fra i tre disponibili: delle 12:00, delle 13:00 o delle 14:00. Prezzo: 25 euro.
7. Tea Pot, via S. Pellico 18, Torino, tel. 011 19781481.
Qui muffins e tortini si accompagnano a tè pregiati. Ma pure le uova strapazzate, i pancakes e i piatti dal sentore esotico che spesso si compongono i spezie e riso basmati. Il posto è a metà fra un bistro parigino e il salotto di famiglia, con piante e camino a completare il quadro domestico. Prezzo: 15 euro.
8. Bakery House, corso Trieste 157 b/c, Roma, tel. 06 94377841.
Lo stile è perfettamente ammerigano, in questo che è prima di tutto un forno gourmet e solo in un secondo momento una caffetteria/bistrot. Infatti prevalgono dolci della tradizione USA: plumcake, torte multipiano e granola per lo yogurt. Il coté salato offre invece sandwich, french toast e bagels. Il tutto anche in versione take away. Prezzo: a partire da 15 euro.
9. Moody, via XII Ottobre 47, Genova, tel. 010 566722.
A fare da apripista al brunch da Moody è stato Ivano Ricchebono, che come tutti gli ottimi padri ha lasciato una degna eredità prima di dedicarsi esclusivamente al suo The Cook. Domina la pasticceria svizzera, con zabaione caldo e torta paradiso con crema chantilly. Sul versante salato omelette ai carciofi, minibrioches con spuma di burro e sformati di verdure. Least but not last, la focaccia più geolocal: con serzetto e prescinseua, pesto e salame. Prezzo: 20 euro.
10. Lanificio Cucina, via di Pietralata 159/a, Roma, tel. 06 064501384.
Se non fosse per l’Aniene che scorre placido a vista dell’ampia vetrata, si potrebbe credere di non essere a Roma. Essere fuorimano è glamour, e in quel di Pietralata ci si arriva solo condotti dagli autoctoni, o armati di mezzi e gps. Ma anche a prescindere dal fighettismo e dai gradevoli arredi, il brunch del Lanificio offre una ricca selezione: primi piatti, salumi, patate fritte fatte in casa e servite espresse, insalate calde, spezzatini e dolci tradizionali. Prezzo: 18 euro.
[Crediti | Immagini: Paper Blog, Il ferro da stiro, Passione gourmet, TripAdvisor]