Ogni tanto, meno male, qualcuno ti dice una parola buona. Come: vuoi una fetta di gorgonzola? Strano. Quando si parla di gorgonzola siamo tutti apertamente egoisti. Sarà il big bang comportamentale della crisi. O forse sarà che con parmigiano e grana, il gorgonzola è il più famoso formaggio italiano, vertiginosamente buono, dalle origini sempre discusse tra Lombardia e Piemonte.
Si fa con il latte vaccino intero salato a secco, questo è sicuro, stagiona 2 o 3 mesi a seconda del tipo, dolce o salato. Si dice che il gorgonzola è un formaggio erborinato per le tipiche venature bluastre che le muffe formano durante la stagionatura. Chi me l’ha offerto, eravamo a Milano, ha detto che erborinato viene dal dialetto milanese erborin per prezzemolo. Gli ho creduto, a guardare bene, sembra di vedere frammenti di foglie di prezzemolo nell’impasto.
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Gente del Fud, il sito che mappa, commenta, tramanda i prodotti tipici nazionali chiede a voialtri, sgamati lettori di Dissapore che di gorgonzola sapete vita, morte e stimati produttori artigianali, di segnalare subito i migliori. Come? Vi basta un clic.
Per invogliarvi i ”blogger di GdF” hanno cucinato le più irresistibili specialità regionali, infatti stiamo per darvi la ricetta, ma facciamo anche un regalo, sapete? Il detective del gusto più attivo riceverà 12 kg di pasta Garofalo. 12 chili, capito? Per portarsi la pasta a casa non basta commentare, bisogna segnalare (complimenti al lettore Stefano Fanti che grazie alla precedente segnalazione farà indigestione di pasta).
Bene, possiamo iniziare. La parola passa a Maria Grazia Viscito, foodblogger del sito Cooking planner.
Inserire il gorgonzola di diritto nelle glorie nazionali. Mi piace in tutti i modi: in purezza, spalmato sul pane, con la pasta, sulla carne, più stagionato o al cucchiaio. In questo caso ho voluto riproporre l’ abbinamento con la zucca ma all’interno di una classica quiche.
Pate a foncer (frolla per quiche).
250 g di farina 00
125 g di burro, tagliato in pezzi e ammorbidito
1 uovo
20 g di zucchero
½ cucchiaino di sale
40 ml di acqua molto fredda
Per il ripieno
220 g di zucca
80 g di gorgonzola
1 uovo
3 tuorli
300 ml di panna fresca
Sale
Versare la farina setacciata nella ciotola della planetaria e aggiungere il burro (si può anche fare tutto a mano).
Con il gancio a foglia formare un grosso briciolame, aggiungere l’uovo, lo zucchero e il sale poi mescolare a velocità media.
Aggiungere infine l’acqua fredda a filo e continuare a mescolare finché l’impasto non si compatterà.
Formare una palla, metterla in una ciotola, coprire con pellicola e mettere in frigo per almeno 4 ore.
Stendere la pasta a 4-5 mm di spessore (sono solita stenderla fra due fogli di carta forno leggermente spolverati di farina, per poi togliere il foglio superiore e voltarla nella teglia usando il foglio inferiore).
Imburrare e infarinare la teglia.
Rivestire la teglia con la pasta frolla e mettere in frigo per almeno 20 minuti.
Tagliare la zucca a quadretti, mettere un paio di cucchiai di olio in un padellino antiaderente e saltare la zucca per un qualche minuto. Regolare di sale. Far freddare.
Tagliare il gorgonzola a quadretti.
Scaldare il forno a 180°. Bucherellare il fondo del guscio e cuocerlo in bianco (mettendo un foglio di carta forno con dei pesi oppure poggiando uno stampo della stessa dimensione) per 10 minuti. Togliere i pesi, spennellare con del bianco d’uovo e rimettere in forno per 5 minuti.
Mettere i tuorli e l’uovo in una ciotola, incorporare la panna con una frusta e insaporire con noce moscata e sale.
Distribuire la zucca e il gorgonzola nel guscio e versare a filo con il composto di uova fino al bordo.
Infornare per 25-30 minuti.
Piaciuta la ricetta di Maria Grazia? A noi è sembrata una meraviglia. Ma adesso torniamo a bomba: quali produttori artigianali di gorgonzola volete segnalare a Gente del Fud? Vi aspettano 12 kg di pasta Garofalo.