It’s te lo dico io time su Dissapore, adesso si gioca a “riconosci il formaggio”. Funziona così: noi tracciamo l’identikit voi indovinate di quale meraviglia di formaggio si tratta. Cominciamo.
A precisa domanda l’esperto risponde: trattasi di formaggio semiduro a pasta filata prodotto soltanto con latte di mucca non scremato, stagionato per un periodo minimo di 15 giorni.
Preso nota? Bene.
La forma è a pera, per evitare derive pecorecce possiamo dire a fiasco, con una testina stretta da legacci all’altezza del collo. Il segno distintivo è la legatura a coppie, che consente di metterlo a stagionare “a cavallo” di una pertica. Da questa consuetudine pare derivi il nome.
Non è finita.
La crosta è sottile, liscia e dura, la pasta compatta di un colore tra il bianco e il giallo paglierino, mentre il peso può variare da un minimo di un kg e un massimo di 2,5 kg.
Quando è poco stagionato ha un sapore delicato, piacevole, dolce e “fusibile”. In avanzata maturazione cambia del tutto diventante piccante e sapido, indicato per la cucina come per la grattugia, eccellente con il vino rosso.
Okay, avete capito. Attenti però a non confonderlo con un altro formaggio quasi omonimo, pasta di colore giallo, forme tondeggianti del peso di circa 2 kg con apice strozzato, crosta sottile e lucida, sapore dolce e profumo delicato.
Insomma, qui non stiamo parlando di caciocavallo podolico (prende il nome dal latte di un’antica razza), vanto tra i prodotti caseari della Basilicata, ma del caciocavallo silano, orgoglio di Calabria. Si era capito.
Ora, Gente del Fud –il sito che mappa, commenta e tramanda i prodotti tipici nazionali, vuole sapere da voi lettori sgamati di Dissapore che sapete tutto di latte, caglio, pasta filata dove si compra il caciocavallo silano migliori d’Italia. Segnalate subito i produttori e le botteghe più degne. Come? Vi basta un clic.
I blogger di Gente del Fud ci mettono il carico con la ricetta apposita, non manca il consueto regalo, 12 kg di pasta Garofalo. Per portarsi a casa la pasta non limitatevi a commentare, bisogna segnalare.
Bene, possiamo iniziare. La parola passa a Milena Stasi, foodblogger del sito Una finestra di fronte.
Mini rolls di verza e caciocavallo
Ingredienti x 6 persone
Pasta strudel
150 gr di semola di grano duro rimacinata
1 albume codice 0
3 cucchiai da tavola di acqua tiepida
2 cucchiai da tavola di olio evo
1 presa di sale
Ripieno
3/4 foglie di verza circa
50 g circa caciocavallo silano DOP
Spennellatura
1 tuorlo d’uovo codice 0
Preparazione.
Ripieno. Scegli le foglie di verza più tenere (io ne ho usata una varietà locale) ed immergile ad una ad una, per pochi minuti in una pentola con acqua salata in ebollizione. Preleva le foglie con una schiumarola e falle sgocciolare bene. Prosegui sino a esaurimento.
Pasta strudel
1. Setaccia la farina sul piano da lavoro, forma un cratere ed in questo poni gli albumi ed il sale. Aggiungi lentamente acqua ed olio ed impasta energicamente fino ad ottenere un impasto liscio e sodo.
2. Scalda una pentola con acqua bollente, asciugala e adagia al suo interno la pasta. Copri la pentola con il coperchio e lascia riposare la pasta per mezz’ora.
3. Stendi la pasta (otterrai un rettangolo di 32 x 45 cm circa) su un canovaccio leggermente infarinato, tirandola il più sottile possibile e alla fine, passandovi sotto le mani, cerca di tenderla fino a farla diventare trasparente.
4. Ricava dei rettangoli di 12 x 4 cm.
5. Ricava anche dalle foglie di verza sbollentate dei rettangoli di cm 12 x 4 cm e sovrapponili su ciascuna striscia di pasta.
Taglia il caciocavallo in fette spesse e poi a barrette. Disponi una barretta su ciascun rettangolo ed arrotola, lasciando la chiusura sotto, per fermare i rolls.
6. Disponili su una teglia ricoperta di carta forno e lucidali con il tuorlo sbattuto.
Inforna nella parte media del forno e cuoci a 190°-210° fino a doratura.
Sforna e servi caldi o tiepidi.
Consiglio: la verza si può sostituire con altra verdura, avendo cura di sovrapporne due o tre strati, perché i vari sapori siano ben equilibrati.
I rolls vanno gustati caldi o tiepidi, ma si possono preparare con anticipo di qualche ora (o giorno ed in questo caso, vanno congelati), salvo poi infornarli prima di servirli.
Un vero spettacolo, Milena! Ma adesso torniamo a bomba: quali produttori di caciocavallo silano meritevoli volete segnalare a Gente del Fud? Vi aspettano 12 kg di pasta Garofalo.
[Crediti | Foto di copertina: Slow Food]