Si è conclusa stasera, con una finale in diretta tv, la terza edizione di Masterchef. A sfidarsi nella finalissima sono arrivati – prevedibilmente – Almo, e Federico.
Come sfida finale i due dovevano preparare tre menù completi con primo, secondo e dolce. Undici portate (dovevano assaggiare i giudici e gli ex concorrenti) a testa, aiutati da un compagno di squadra a loro discrezione: Federico ha scelto la simpaticissima gemmologia Eleonora, e Almo la toscana Enrica. A regalare la vittoria a Federico, proclamato vincitore ai Magazzini Generali nella folla urlante (non è un’iperbole eh, manco al concerto dei Rolling Stones), è stato soprattutto il dessert. O meglio, anche il dessert.
Noi abbiamo almeno altri cinque buoni motivi per cui era Federico il predestinato di questa edizione.
1) È antipatico. Dopo la vittoria dell’avvocatessa Tiziana Stefanelli l’anno scorso cosa vi aspettavate? Che vincesse il pacioso Alberto? La solare Enrica? Ma anche, perché no, il placido Almo? Eh no. A Masterchef vincono gli antipatici pieni di sé. Se avete intenzione di fare i casting per la quarta edizione, chiedetevi se racimolereste abbastanza haters.
2) È secchione. E non parliamo solo del suo aspetto da Milhouse, piccolo, magrolino e con gli occhialetti. Nel corso della serie Federico ha vinto molte sfide (Mystery Box, Invention Test, Sfide in Esterna) sfoggiando ogni volta una boriosa tronfiaggine che gli ha alienato le simpatie dei compagni di squadra.
3) È bravo. Oggettivamente. Una spanna avanti alla maggior parte degli altri concorrenti, Federico si è spesso lanciato in piatti concettuali al limite del cervellotico: dripping à la Pollock, azzardi puntinisti, conigli crudi e insalate di riso. Che a volte sembrava avrebbero segnato la sua disfatta per eccesso di ùbris. E che invece l’hanno portato alla vittoria. Avanguardista o fuffa ma comunque vincitore.
4) È umano. E in quanto tale ha avuto, qualche puntata fa, un cedimento. Rischiando di pochissimo l’eliminazione per eccesso di tracotanza, finendo praticamente in lacrime e pronunciando un discorso pre-Pressure Test nelle sue intenzioni commovente, nella pratica più simile a un «Vi prego non eliminatemi, questa è la mia occasione di cambiare vita, di dimostrare qualcosa, vi prego non eliminatemi, io sono bravo, vi prego non eliminatemi l’ho già detto?».
5) È televisivo. C’ha la storia insomma. Nutrizionista e quindi interessato alla cucina sana a 360 gradi, ha lavorato in Kosovo durante la guerra e non manca di ricordarlo. Aggiungeteci un quasi-forse-sembra-ma-non-so flirt con Enrica (a cui non ha risparmiato colpi bassi, vedi punto 1) e ottenete un vincitore annunciato.
Si è meritato la vittoria? Avreste premiato le capacità di bisiniss di Almo, il preferito da Bastianich nonché portatore sano di un senso disfunzionale della moda, che lo portava a indossare foulard cromaticamente improbabili e occhiali fluo?
Ma soprattutto: cosa se ne farà dei 100.000 euro in gettoni d’oro?
Aprirà un ristorante con il Partito Vegano e prenderà Paolo LoPriore del ristorante Il Canto come sous chef?
E quali ricette metterà nel libro di ricette che ora deve scrivere?
Spero che almeno uno spazio per il prosciutto e melone di Rachida lo lasci.