Se lo Zecchino d’Oro anni fa vi ha lasciato con l’amaro in bocca non svelando il verso del rettile vorace, ora prendetevi la rivincita. Al padiglione Zimbawe di Expo 2015 nessuno vi dirà come fa il coccodrillo, però scoprirete che sapore ha. E a leggere le opinioni di chi l’ha provato, quello che vi lascerà in bocca sarà tutt’altro che amaro.
In pieno stile fast-food il CrocoBurger è affiancato da patatine e soft drink aromatizzato ai fiori di sambuco e baobab, chissà se gli addetti ai lavori del padiglione Zimbawe si aspettavano di finire in appena 24 ore la tonnellata di filetto di coccodrillo che avevano in dispensa.
Già, l’arrivo del CrocoBurger a Expo2015 non può che definirsi un successo. E’ bastato l’annuncio del debutto per il 10 Luglio a scatenare curiosità gastrofighette:
“Sarà grasso?”, “Che cottura avrà la carne?”, “Secondo me somiglia al maiale”, “Morderà?”.
Sono stati questi i dubbi che il panino equatoriale ha dovuto sciogliere.
E a giudicare dalle reazioni il padiglione Zimbawe ha fatto un bel lavoro, oltre al sold out ci sono anche centinaia di giudizi positivi in rete a premiare l’idea di questo panino, anche se insolito per noi italiani.
Nulla da dire, a quanto pare, sul gusto della carne (filetto di coccodrillo di età inferiore ai 3 anni), che contrariamente a quanto si possa pensare, avrebbe un profilo molto delicato.
Il CrocoBurger, tra l’altro, strizza l’occhio agli sportivi e all’esercito di italiani perennemente-a-dieta: il Console dello Zimbawe assicura un’alta percentuale di proteine (circa il 25%), la presenza di ω3-6 (i cosiddetti grassi buoni) e una percentuale trascurabile di colesterolo.
Passando alle note dolenti, parte dei visitatori dell’ Expo considera eccessivo il prezzo di 15 euro del CrocoMenu (che, ricordo, comprende anche patate al forno e bibita tipica). Prezzo sicuramente non “popolare”, in parte giustificato dall’originalità del prodotto.
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Altra critica è arrivata dagli animalisti. La carne usata sembra provenire da allevamenti intensivi, pratica non proprio in linea con la sostenibilità ambientale che dovrebbe caratterizzare Expo 2015.
Insomma, il CrocoBurger ha senz’altro fatto parlare di sé, e soprattutto bene.
A giudicare dall’accoglienza che ha avuto, non è poi un’ utopia immaginare CrocoBurger inseriti nel menù di qualche fast-food tra un anno o due.
Intanto, nel padiglione dello Zimbabwe, accanto all’hamburger ci sono altri prodotti pronti per il mercato italiano, i filetti di carne di coccodrillo, abbinati alle arance di Sicilia e ai pomodori pachino. Per la produzione si pensa ad aziende specializzate in tonno o pesce in quanto la lavorazione della carne sarebbe simile.
Chi vuole provarlo ha tempo fino ad Ottobre, gli scettici possono consolarsi sapendo che hanno speso 15 Euro per un Crocoburger.
[Crediti | Link: Dissapore, Repubblica, immagini: elegasparini, _teo8]