Prendetevi una tregua da Caronte e rispondete alle mie domande, ne ho un paio per voi. La prima: quanti eravamo l’altra sera a vedere la partita dell’Italia contro la Germania? Oltre 23 milioni dicono i dati, un bel numero. L’altra domanda: quali sono state le pubblicità più viste durante le diverse pause? Ve le dico io: il galattico spot della Nike e quello di Mc Donald’s, entrambe aziende sponsor degli Europei di calcio 2012.
Lo spot di McDo mi ha infastidito dal primo passaggio, un fastidio epidermico, idiosincratico, istintivo. Non ho capito subito cosa mi disturbasse, poi ho finalmente realizzato.
La scena è questa: la squadra di calcio sta per entrare sul campo verde dello stadio ucraino, si percepisce l’emozione, c’è attesa. A fianco dei giocatori saltellano altrettanti bambini, emozionati e bellissimi, avranno circa 6 anni. Indossano maglie segnate con la mefistofelica M di Mc Donald’s. I loro idoli, i calciatori, li prendono per mano ed entrano nello stadio in festa.
La potenza della pubblicità è straordinaria. Nell’immaginario di un bambino appassionato di calcio, e non sono pochi, il simbolo di McDonald’s crea un contatto diretto con l’eroe, che per ogni piccolo tifoso è il sogno da realizzare, un sogno sponsorizzato dall’industria dei panini. Come un diabolico pifferaio magico, quello spot incolonna i giovani telespettatori, target d’elezione dell’azienda, che indifesi si affezionano al brand.
Non ci sarebbe nulla di male se non fosse che la cultura gastronomica nel mondo è stata realmente devastata dai fast food, il cui modello di alimentazione è alla base dei problemi di obesità infantile che dilagano ovunque, anche da noi.
Non ci sarebbe nulla di male se non fosse che la pubblicità dialoga direttamente con i più piccoli, quelli che poi si attaccheranno capricciosi alla giacchetta del babbo: “Papà, papà portaci da quel pagliaccio buffo, vogliamo il panino, vogliamo i regali del’ Happy Meal!”
Vi sembro esagerata, in fondo che male può fare un panino ogni tanto? Vero, nulla nuoce veramente alla salute se assunto saltuariamente.
Pensate, neanche la marijuana fa male se fumata ogni tanto. Però non so quanto sarei felice di vedere una pubblicità dove Balotelli passa uno spinello a un bambino in prima serata, durante gli Europei di calcio. E voi?