Come sapete, se nelle ultime settimane non avete interrotto le comunicazioni con il mondo, un ristorante di Girona, El Celler de Can Roca, è diventato il migliore del mondo secondo la 50 Best Restaurant 2013.
Decisione confortata da tre stelle assegnate dalla guida Michelin e dai frequenti accostamenti a El Bulli, altro ex numero uno del mondo, chiuso dallo chef Ferran Adrià nel 2011.
Ma com’è mangiare a El Celler? Oggi vi presentiamo il “Menú Degustació de Classics,” una cavalcata entusiasmante tra i classici del ristorante catalano che costa 135 euro.
Gli interni sono ariosi e moderni, con pareti di vetro e tovaglie bianche.
Il primo giro di antipasti è coperto da un globo di carta che invita a “mordere il mondo.” Si apre come un ventaglio per rivelare …
Cinque piccoli bocconi ispirati ad altrettanti Paesi del mondo: Finlandia, Giappone, Marocco, Perù e Messico.
Quindi un elaborato bonsai cui vengono appese delle olive caramellate. Le olive sono il più classico antipasto spagnolo.
Questi sono i bonbon Carpano. Guscio di cioccolato e all’interno pompelmo e sesamo nero.
Due chip croccanti di gamberetto servite in un piatto foderato con una rete.
Cucchiaio con una mini-frittata ai carciofi, a cui va il record della cremosità.
Brioche al tartufo nero dalla consistenza spugnosa servita su un piatto bianco forato.
Croccanti tartufi neri dal gusto terroso presentati in una ciotola di pietra con il muschio.
Le opzioni offerte dal “cestino” di pane appena sfornato sono molte.
Conclusi gli antipasti, si riparte con un classico della casa. Piccolo timballo di mela con foie gras e olio alla vaniglia.
Seguito da patate Parmentier (lo scienziato francese che ha introdotto le patate nell’alimentazione umana) con astice e un leggero brodo di funghi.
Una deviazione dal menu chiesto in sostituzione del secondo dolce. Polpo con salsiccia e piselli e un brodo scuro, molto saporito.
Gamberoni grigliati con spuma di acqua marina, alghe e plancton serviti su lastra di pietra per una presentazione molto scenica.
Halibut (un pesce tipico dei mari del Nord) grigliato con cinque salse – finocchio, bergamotto, arancia, pinoli e olive. La presentazione evoca i piatti di Massimo Bottura, dell’Osteria Francescana.
Invitante merluzzo con (italianissimi) gnocchi di patate, che diventa uno stufato quando viene portato in tavola un brodo leggero.
Vista laterale del merluzzo, che come texture supplementare aveva degli altrettanto italiani maccheroni al forno.
Altro super classico, maialino iberico con pelle croccante accompagnato da melone e barbabietola.
Visto che il secondo è stato sostituito dal piatto con il polpo, questo “dolce lattico” è stato l’unico del pasto. Una combinazione di latte dolce, gelato al latte di pecora, yogurt di pecora e guava.
Una volta servito il caffè, accanto al tavolo si è materializzato un carretto colorato pieno di pasticcini.
La bellissima piccola pasticceria è stata la degna conclusione del pasto.
[Crediti | Immagini: Flickr/Encantadisimo]