Eataly: paura a Roma, stavolta il conto non c’entra. L’ex dipendente accoltella lo chef

Eataly: paura a Roma, stavolta il conto non c’entra. L’ex dipendente accoltella lo chef

Non solo chinotto, non solo sindacati, non solo accuse per il padrone di casa. Stavolta Eataly si trasforma in un set di cronaca nera, con tanto di accoltellamento, bollettini medici e sbigottimento collettivo.

Ieri, a Eataly Roma, si è consumata una tragedia: Fabio Nitti, executive chef nella sede all’Ostiense, è stato accoltellato insieme a un addetto alla sicurezza da un ex dipendente della rosticceria di origine afgana, Hossini Sharif. Dimessosi qualche giorno prima, le cause della lite sembrerebbero riguardare il lavoro.

Non è che si possa fare grande ironia quando si sparge del sangue (e i pavimenti di Eataly parlano chiaro), ma ci sono alcuni elementi in questa storia che raggiungono picchi grotteschi notevoli.

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E non è che, di recente, si possa proprio dire che Farinetti se la passi bene. La pressione della stampa, le noie con gli ex dipendenti, gli scatti d’ira verso la giornalista de La Gabbia (toglietele le pile): tutto concorre ad attirare energie non proprio positive sul marchio eataliano. E ora pure i coltelli, ci mancava solo questa.

Accoltellamento a Eataly RomaAccoltellamento a Eataly Roma

Come in tutti i fatti di cronaca ad un certo punto spunta il vicino di casa che dice che “era una brava persona”, così Farinetti ha definito Sharif un dipendente modello, tanto da volerlo assumere.

Il suo contratto sarebbe scaduto il 2 novembre, ma lui se n’era andato qualche giorno fa. Ricapitolando: mentre a Firenze scendono in piazza contro il precariato e le condizioni di lavoro di Eataly, qui un dipendente se ne va prima della fine del suo contratto e prima di essere riconfermato con un’assunzione vera. Poi torna in sede e fa un casino di proporzioni bibliche. “Fermate quel rosticcere!”

Accoltellamento a Eataly RomaAccoltellamento a Eataly Roma

L’atmosfera patinata del megastore ha altresì subito un grave contraccolpo. Immaginate la scena, con le signore radical chic intente a scegliere carote da 4 euro al chilo che si sono ritrovate d’improvviso in una scena di un film splatter. E tutto quel rosso non era pomodoro.

Cosa fare allora della scena del crimine? Le serie poliziesche insegnano che è necessario delimitare l’area e non permettere ai curiosi di ficcanasare o inquinare le prove. Ove possibile, insomma, evacuare. Da Eataly che fanno?

Transennano sì, ma non è che a qualcuno venga l’idea di chiudere lo store e lasciare lavorare la polizia scientifica. No, the show must go on così che i visitatori del secondo piano hanno potuto assistere ad una puntata di CSI in diretta mentre riempivano il carrello della spesa.

Accoltellamento a Eataly RomaAccoltellamento a Eataly Roma

Dipendenti sotto shock?

Ma sì, che sarà mai successo! Che nessuno abbandoni la nave, ognuno al proprio posto di combattimento rigorosamente munito di T-shirt d’ordinanza con  frasi che donano il buonumore. Parola d’ordine: finire il turno, nonostante tutto.

Farinetti si è dichiarato lui stesso sotto shock. Ma credo che abbia timbrato con un paio d’ore di anticipo.

[Crediti | Link: Dissapore: Immagini: Repubblica Roma]