Mr. Eataly Oscar Farinetti doveva salire sul palco per dare la sua versione dei fatti, ma la Digos ha seminato il panico dicendo che avrebbe avuto problemi di incolumità. Farinetti, nonostante l’incontro di stasera dal titolo L’Italia s’é desta sia stato cancellato, é andato comunque a Genova, forse nella speranza che il fattaccio rientri e lui possa partecipare a un incontro al quale teneva molto.
Ma ormai é chiaro, stasera a Palazzo Ducale non ci sarà nessuno, nemmeno quelli che ieri, davanti a Eataly, facevano volantinaggio per richiamare l’attenzione sulla presenza del patron all’incontro. E poi, invece, si sono fatti notare dalla Polizia che ci ha letto del potenziale rischio di disordini.
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E non si può certo negare che Farinetti recentemente non sia stato catalizzatore di tensioni di ogni tipo: dagli scioperi, ai tentati omicidi, da amicizie politiche comode o scomode all’occorrenza alla mattanza contro la redazione dei talk show.
Allora l’ho chiamato, per capire se il clima di presunto piombo supposto dalla Digos gli abbia creato qualche problema. “La cosa che più mi fa incazzare é la Digos che mi parla di incolumitá. C’é da stare attenti alle parole, sempre. Che si tratti di ipotesi o che si stia facendo sensazionalismo sui social network”.
E visto che lui a Genova ci ha fatto comunque un giro, mi sono fatta spiegare meglio cosa avrebbe detto di così pericoloso sul palco stasera.
“Avrei detto che l’Italia non s’é desta, non da sola. Fino a qualche anno fa ero convinto che la bellezza italiana avrebbe salvato il nostro Paese, ora ho cambiato idea: la bellezza non ci salverá, finché non smetteremo di lamentarci di continuo, anche quando non c’é niente di cui lamentarsi.
Avrei detto che il lavoro non si crea magicamente per decreto, perché sarebbe come cercare di costruire un tavolo senza le gambe. Per creare lavoro servono le idee, la creativitá, serve fare intrapresa come mi piace chiamarla, ma oggi bisogna essere masochisti per fare tutto questo in Italia.
Personalmente mi é scappata la voglia di investire in Italia. Anche se poi lo farò come ho sempre fatto perché… chi se ne frega! Io lo faccio di mestiere di cambiare idea!”
Va beh, lo sapevamo che Farinetti non si sarebbe certo fatto intimidire da un incontro cancellato, e manco dall’ufficio della Digos che ci ha calcato un po’ la mano, e visto che io sono tranquilla e Farinetti non é preoccupato, allora gli chiedo anche perché siamo arrivati a questo punto.
“Sui social network c’é gente che non aspetta altro che scrivere che Papa Francesco é un pedofilo. Questo per dire che l’esagerazione regna sovrana, tutti sempre alla ricerca dello scoop o della cosa scomoda anche quando di scomodo c’é ben poco.
Prendete ad esempio lo sciopero Eataly di Firenze. Qualcuno ha scritto che erano in 4 gatti? La gente lo sa che erano in 3 a scioperare? Ho detto 3, 3 dipendenti su 94. Qualcuno ha scritto che uno dei 3 é stato poi riconfermato a Torino? L’informazione semplicistica, come quella de La Gabbia, crea effetti domino nei quali poi tutti commentano e creano valanghe di supidaggini partendo da un fatto inventato o al più gonfiato.
É come se voi di Dissapore scriveste che un piatto fa schifo solo perché manca il sale. Scrivereste che manca il sale, giusto? Non che il piatto é uno schifo colossale.”
Adesso potete anche lanciarvi nella selva dell’insulto selvaggio, dire che i suoi pomodori costano il doppio di quelli del mercato, incattivirvi con Renzi giocando di sponda, ma Farinetti se ne frega, sappiatelo. A lui, mi é parso di capire, il confronto aperto di stasera sarebbe piaciuto. E io mi sarei potuta fare un’idea più chiara nel vederlo rispondere a qualche Cobas incazzato.
Anche io ho avuto un ex capo poco simpatico e per anni ho maturato livore, quindi al posto dei Cobas al massimo avrei messo la sicurezza vicino alla macchina di Farinetti. Mica per le bombe, ma per salvare le sue gomme da neve appena montate.
[Crediti | Link: Il Secolo XI, Blitz Quotidiano, Dissapore, La7. Immagine: Eat Piemonte]