Facciamo finta che stiate organizzando un ristorante di 8mila metri quadri per l’Expo 2015 di Milano. E, contemporaneamente, trovando i fondi per una Disneyland del cibo da svariati milioni di euro a Bologna. Oltre a scrivere libri, concedere interviste, appassionarsi alla politica, lottare con la burocrazia, imporre il proprio brand all’estero.
Icomuni mortali come me – e come voi – non riuscirebbero a immaginare di fare nient’altro già da molto. Per mancanza di ambizione, di tempo, o di ansiolitici abbastanza potenti.
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Ma noi non ci chiamiamo Oscar Farinetti.
Altrimenti ai due progetti di cui sopra (e a nuovi Eataly in cantiere sia in Italia che nel resto del mondo) ne aggiungeremmo un terzo: ridefinire il concetto di area di servizio, e creare ex abrupto un autogrill dove le specialità gastronomiche del nostro paese siano valorizzate. E intendo valorizzate davvero, non con le piramidi di Toblerone, gli scaffali di Nebbiolo economico e le torrette di salame da sugo.
L’annuncio è arrivato durante la presentazione, al Forum Monzani di Modena, del suo nuovo libro Storie di Coraggio. Insieme a Farinetti sul palco c’erano un paio di sue – ma anche nostre – vecchie conoscenze: Massimo Bottura e Matteo Renzi.
Lo chef modenese aprirà un ristorante nell’Eataly di prossima inaugurazione a Istanbul: a guidarlo, il suo sous chef Yoji Tokuyoshi. “Abbiamo recuperato cento ricette riviste non in chiave nostalgica ma critica” spiega Bottura “Riprenderemo la grandezza dell’Italia e la porteremo nel ristorante Italia di Eataly ad Istanbul”. Se lo dice lui, mi sento di crederci.
Quanto al sindaco di Firenze, ai tempi delle primarie del PD aveva ottenuto l’appoggio entusiasta di Farinetti. Che sappiamo divertirsi molto a flirtare o, a seconda dei casi, battibeccare, con i politici italiani. Arrivando addirittura a paventare sue proprie candidature.
Ma torniamo a noi. “Abbiamo in mente tutto il progetto: abbiamo partecipato alla gara insieme ad Autogrill, speriamo di vincere, è una gara“. In palio c’è l’affidamento dei servizi di ristorazione dell’area Secchia Ovest, lungo l’A1 tra l’allacciamento A22 e il casello di Modena Nord.
“Se lo faccio ve lo dico e venite tutti a inaugurarlo, pagate un poco di pedaggio tra Modena Nord e Modena Sud” ha scherzato con la platea. Che dopo il discorso, si è diligentemente incolonnata per farsi firmare il suo libro.
A spingere Farinetti verso questa nuova sfida è la convinzione che gli Autogrill siano luoghi dove “non viene promosso a sufficienza il buon cibo italiano e dove chi viaggia si ferma giusto il tempo di un caffè”. E fin qui non possiamo che dargli ragione.
Ma in concreto, cosa possiamo aspettarci di trovare in un’area di servizio made in Farinetti? Agnolotti, panino con il lampredotto e chinotto presidio Slow Food? Non si sa, sicuramente, dice, “niente Coca Cola e Gratta e Vinci”.
Più nel dettaglio non entra. Secondo voi, nel caso vinca la gara (ipotesi non improbabile, conoscendolo), come sarà la prima area di servizio “targata Eataly”? Potremmo dimenticare Rustichelle stantie e croissant irricevibili, caffè da reflusso gastrico immediato e le mozzarelle di plastica nell’insalata?
[Crediti | Link: Dissapore, TmNews. Immagini: TmNews]