Ci vuole qualcuno che trovi il coraggio di dirlo: panettone e pandoro sono dolci un po’ sopravvalutati ma non riusciamo a farne a meno. Perché alla fine quello che fa la magia del Natale è la tradizione, i profumi di quando eravamo bambini, le piccole manie ripetitive che ci rendono dolce l’esistenza.
Eppure, giusto per allargare un po’ lo sguardo e fare i gastrofighetti cosmopoliti, abbiamo cercato di elencare quali sono i dolci di Natale degli altri e abbiamo capito una cosa: a noi europei bastano le stesse cose, un po’ di frutta secca, del pane dolce e qualche spezia per tirare fuori un pranzo speciale.
1. INGHILTERRA E IRLANDA: Christmas pudding o plum pudding
PERIODO: preparato in Avvento e portato a tavola solo a Natale (come le lasagne più sta lì più è buono).
Alcuni giurano che sia la cosa peggiore che abbiano mai mangiato, ma a me la tradizione del pudding piace. Soprattutto mi piacciono tutte quelle torte dove è nascosto qualcosa e, nonostante il rischio per gli incisivi, trovare un fagiolo o un bottone può farti sentire inspiegabilmente felice. Anche questa è la magia del Natale.
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La tradizione vuole che nel pudding di oggetti ce ne siano 6: 2 anelli per l’amore, 1 penny per la prosperità, 1 bottone delle mutande per il nonno, 1 ditale da cucito per la nonna, 1 maialino (di plastica) per il più goloso. Gli ingredienti sono 13, come il connubio tra Cristo e gli apostoli, il grasso di rognone deve essere l’ingrediente per Giuda.
2. SCANDINAVIA: Pepparkakor
PERIODO: Avvento.
I biscotti allo zenzero sono un dolce natalizio di cui abusa chiunque abbia un’abitazione che sorga nel raggio d’azione di un centro commerciale Ikea (cosa che vale praticamente per tutto il genere umano).
L’impasto di questo dolce allo zenzero, oltre che ai biscotti, dà vita anche alla casetta da montare (il sig. Ikea avrà preso l’idea da qui) e all’omino di zenzero.
PERIODO: Santa Lucia, 13 dicembre.
Il 13 dicembre la primogenita di ogni famiglia svedese è obbligata a indossare un copricapo di foglie e candele accese (un toccasana per i capelli secchi), e a portare la colazione a letto ai genitori. Tale colazione consiste nel pane di Santa Lucia, una brioche con zafferano e uvetta.
E poi si dice che da quelle parti hanno la qualità della vita migliore che in tutto il resto dell’Europa.
4. DANIMARCA: Æbleskiver
PERIODO: Avvento.
Sono dei bomboloni spesso profumati con limone e cardamomo e ripieni di marmellata ai frutti rossi. Si cucinano in una padella speciale e si mangiano per tutto l’avvento.
Soprattutto sono venduti ai mercatini di beneficienza e alle raccolte fondi.
5. BELGIO: Speculoos
PERIODO: San Nicola, 6 dicembre.
Il 6 dicembre i bambini del Belgio ricevono gli Speculoos.
Per tutti gli altri, più sfortunati, bisogna aspettare di prendere il caffè nella pasticceria giusta, quella che affianca la tazzina con il rettangolino alla cannella opportunamente incellophanato.
6. GERMANIA: i biscotti per l’albero
PERIODO: Avvento.
Dalla Germania abbiamo preso molte tradizioni natalizie: la corona e il calendario dell’avvento ad esempio, e anche l’idea dei biscotti di natale da bucare e appendere all’abete.
7. POLONIA, UNGHERIA, UCRAINA: rotolo ai semi di papavero o alle noci
PERIODO: pranzo di Natale.
E’ quasi sempre lo stesso dolce, con varianti regionali: in Ungheria si chiama bejgli, in Polonia makowiec, in Ucraina perekladanets.
E’ sempre uno strudel, di tradizione austroungarica, ripieno soprattutto di semi di papavero, frutta secca e spezie.
8. REPUBBLICA CECA: Vánocní cukroví
PERIODO: Avvento e tutto il periodo delle feste.
Un po’ come in Tirolo e in Germania, anche in Polonia c’è la tradizione dei biscottini natalizi preparati coi bambini e serviti per tutto l’avvento e per tutte le feste fino all’Epifania.
Le glasse, vagamente fluo, li differenziano da quelli cioccolato e zucchero a velo dei mercatini di natale teutonici.
9. ROMANIA, BULGARIA, ALBANIA: Cozonac
PERIODO: pranzo di Natale, anche se si prepara un paio di giorni in anticipo.
Una brioches con noci e cacao confezionata a volte a forma di pan bauletto altre a forma tondeggiante, con una glassa di zucchero e mandorle.
In quest’ultimo caso ricorda un po’ il panettone milanese.
10. FRANCIA: couronne o galette des rois
PERIODO: Epifania.
In pasticceria la vendono completa di corona di cartone dorato: chi trova il fagiolo nascosto nell’impasto è il re o la regina del giorno.
Si prepara in due varianti: la “couronne” di pasta dolce lievitata, o la “galette”, una sfoglia dolce ripiena di crema frangipane.
11. PROVENZA: 13 dessert
PERIODO: pranzo di Natale.
La tradizione vuole che sulla tavola di Natale siano serviti 13 dessert per ricordare Cristo e i 12 apostoli.
Per sciorinare i 13 dessert si può scegliere tra frutta, frutta secca e dolci come il torrone e i tradizionali Calisson di Aix en Provence.
12. SPAGNA: torrone di Jijona.
PERIODO: da Natale all’Epifania.
I torroni spagnoli sono tanti.
Solo che da quando ho assaggiato questo, un misto tra il classico torrone alla mandorla italiano e le caramelle mou polacche, ho arbitrariamente decretato che è il migliore.
13. PORTOGALLO: Bolo Rei
PERIODO: Epifania.
Il principio è lo stesso che in Francia: una corona commestibile con un fagiolo dentro per decretare il re o la regina della giornata.
La pasta lievitata è addolcita con uvette e altra frutta secca e la guarnizione è fatta da frutta candita.
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