Il mio peccato è la curiosità, e troppo spesso me le vado proprio a cercare. E’ che la follia umana mi attrae, soprattutto se ha che fare col cibo, cosa che ci rende un po’ tutti uguali.
Che poi uguali… uguali fino a quando non interviene la dieta fruttariana e tutte le sue aberrazioni declinate in forma simil-scientifica. Qualche sera fa ho partecipato ad una cena sequenziale carpotecnica (sì, l’ho detto) organizzata da Cosmo Fruttariano 3M, un sito (perché associazione non credo si possa chiamare) che s’impegna nella diffusione del fruttarismo MDA promuovendo cene a base di frutta.
I segnali c’erano tutti: 6 (di numero) dati come partecipanti all’evento su Facebook, parole futuriste con velleità salutiste buttate lì a grappoli, mio scetticismo di base.
Eppure alla fine ci sono andata. E, nientemeno, il calvario è iniziato con lo sparuto gruppo (saremo stati in 5 più i 2 ristoratori) che si è sciroppato oltre un’ora di conferenza a tema da parte del fondatore del sito, nonché simil-guru complottista di Cosmo Fruttariano.
Mentre il fruttariano alfa era ancora alle premesse delle premesse, ho sbirciato il menu. E che ti scopro?
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Questa malaugurata setta alimentare mangia anche la verdura, tramite un escamotage: semplicemente la chiama “frutta ortaggio”. Durante il fanta-pippone condito qua e là da terminologia medica ai più incomprensibile, scopro che secondo loro esistono diversi tipi di frutta:
1. FRUTTA DOLCE (quella che noi consideriamo semplicemente “frutta” e che loro precisano deve contenere semi),
2. FRUTTA KILLER (non vi venisse in mente di mangiare agrumi, kiwi e ananas che sono il male, cioè fanno morire a lungo andare),
3. FRUTTA ORTAGGIO (la nostra verdura esclusa quella che non contiene un seme perché è già un seme: patate, legumi, carote, cipolle e metteteci pure l’insalata che è stata definita “polmone della pianta” perchè è una foglia)
4. FRUTTA GRASSA (avocado, olive – olio ammesso)
5. FRUTTA SPECIE SPECIFICA (la mela, che si avvicina alla loro idea di divinità ed è stata definita “astronave della digeribilità”, io ve lo giuro).
Pensate che ho anche scoperto da quelli di Cosmo Fruttariano che “i nutrizionisti non sanno che quelli che chiamiamo ortaggi hanno i semi e quindi sono frutta”, ma durante l’evoluzione sempre più preoccupante della serata sono giunta alla conclusione che i nutrizionisti devono essere una categoria di allocchi patentati, non può essere che così.
Perché la vera cultura “sta su Internet e mica nelle Università, dove ognuno sta chiuso nel suo ufficio e non ci si scambiano le informazioni, anzi si lavora in modo settoriale e a compartimenti stagni“.
Inizio ad avere i brividi: sarà il caldo, la fame (sono quasi le 22 e ancora non ho visto nemmeno una ciliegia), e poi la mia personale divinità (che non è una mela stark) mi regala il segno che stavo aspettando.
Il guru (che è accompagnato da una giovane ragazza rimasta in religioso silenzio fino ad ora, mentre lo riprende con una video-camera) distribuisce dei volantini scritti fitti-fitti e dove mi cade l’occhio?
Il Movimento 5 Stelle ce l’abbiamo, ora mancano solo le scie Kimike. Ma arrivano anche quelle sottoforma dell’agghiacciante frase, buttata lì dal guru senza troppa enfasi: “sì, sì, lascia fare il nutrizionista, che poi mangi il limone la mattina e poi il tumorino da piccolo si ingrossa…”
Ma di perle del Cosmo Fruttariano ne ho diverse, almeno quanti erano i piatti che (alla fine) sono arrivati in questa sequenza (ecco perché “sequenziale”, e io che credevo chissà cosa, è solo che a loro piace usare termini altisonanti – e citare, chessò, Anassimandro).
Facciamo così: dato che devo sceglierle, altrimenti il post durerebbe fino a dopodomani, vi regalo una chicca fruttariana in abbinamento a ciascun piatto.
Spaghetti red delicious in salsa di mango e ciliegie (no, non parlerò di papille e rotondità di gusti: qui non c’è sale, non c’è zucchero, si cena con acqua naturale, la frutta è cruda: che altro devo dire?)
CHICCA: “E non sbucciate mai la mela. Nella buccia ci sono tantissime proprietà benefiche. Io, pensate, non la lavo nemmeno.” Silenzio in sala.
Insalata di frutta ortaggio (datterini, olive denocciolate, cetrioli, avocado, peperoni) – non ho capito per quale strana eccezione, ma sono ammesse le olive in salamoia che erano l’unica nota salata del piatto).
CHICCA: “E per non cadere in tentazione, non andate a cena con gli amici che mangiano un hamburger davanti a voi. Chiunque non va nella direzione del tuo percorso, va contro di te”. Nemmanco Scientology.
“Pane” di farina di platano e acqua: consistenza di una piadina scaduta da 6 mesi, sapore simile al cioccolato (non chiedetemi perché).
CHICCA: “Come ci dicono i ritrovamenti, i primi esemplari umani sono stati rinvenuti in Kenya. A quell’epoca ci si nutriva di frutta e la vita si stima fosse lunga, e non esistevano patologie. Poi abbiamo inviato a mangiare carne e si stima che la vita media sia improvvisamente calata a circa 20 anni.”
Alla mia perplessità sulla fonte dell’affermazione “non esistevano patologie”, mi è stato risposto “cercherò, ma tutto quello che dico ha una fonte”. Ok.
Il clou della serata sono naturalmente i pizzocheri fruttariani (che ovviamente contengono ortaggi). Addirittura, per aumentare l’aspettativa, vengono serviti sotto una misteriosa cloche, che fa tanto MasterChef.
A parte il colore della “pasta” (realizzata con farina di platano, che ho capito essere il loro passe partout) il resto non assomiglia ai pizzoccheri, ma posso sbagliarmi: ci sono peperoni, zucchine, pomodori secchi (altra variazione sul tema no-sale), salsa di avocado e Parmigiano Reggiano vegano (crema di noci, nocciole e anacardi).
CHICCA: la fruttariana: “Ma come, ci sono le noci?”, la cuoca “eh, sì”, “ma le noci sono semi. No, no, posso averli senza?”
“Filetto” di melanzana e cornetti al vapore. Con la scusa di farlo sembrare un filetto di carne la melanzana è alta tre dita, quindi dentro è leggermente crudina, che non è il massimo.
CHICCA: “La frutta nasce per essere mangiata. L’albero la produce, noi la stacchiamo, la mangiamo e andiamo in giro per il mondo. Attraverso la defecazione, poi, rimettiamo in natura i semi che perpetrano il ciclo della vita”. Comunque io continuo a farla in bagno, per la cronaca.
Al dolce, mi scuserete, ho rinunciato. Credo di essermi fatta un’infarinata generale di quello che non voglio diventare, e quello che non dovrebbe succedere. Sono intorno a noi, dovete prestare moltissima attenzione: sembrano uguali a noi, ma sono fruttariani.