Devono organizzarsi. Ma le donne che lavorano possono preparare menu sani. Anche se impiegano, come calcolato dagli esperti, 17 minuti al giorno in meno per cucinare. Che si traducono in un frequente ricorso a snack e piatti pronti, alleati del sovrappeso. All’inizio di ogni weekend Diario di una ricetta propone un piatto buono e sano a chi ha poco tempo a disposizione, un’ora massimo, con in più la disponibilità dei lettori di Dissapore a condividere dosi, trucchi, ansie e soddisfazioni. Se dico castagne cosa vi viene in mente? Lo so, caldarroste, marron glacè, morronata e mont blanc. E se invece, una volta tanto, fosse un piatto salato? Dài, proviamo il risotto con le castagne, è pronto in un’ora e costa 1,50 euro a porzione, niente male no?
Ecco cosa serve:
400 gr di castagne fresche;
320 gr di riso carnaroli;
1 cipolla media;
2 spicchi d’aglio;
80 gr di burro;
3 o 4 dl di latte;
1 rametto di rosmarino;
Parmigiano Reggiano
Brodo, sale, pepe di macina q.b.
La sera prima: accoccolata sul divano davanti al camino acceso, così vicina da ustionarmi le guance, mi sono messa a sgusciare le castagne. È un’operazione da affrontare con filosofia, ma dopo qualche frutto si prende la mano (in realtà ho fatto mia la tecnica quando ormai erano finite) e diventa abbastanza semplice. Tolta la buccia esterna rimane, però, l’insidiosa pellicina e l’unico modo per sbarazzarsene è tuffare le ragazze in acqua bollente per una decina di minuti. Non pensavo, ma, fatto questo, la pellicina viene via da sola senza drammi.
Ore 19.15. Rientrando a casa mi lascio alle spalle un tempo da lupi e finalmente mi posso dedicare a quello che è stato il mio pensiero fisso fin dal risveglio: si aprano le danze, va in scena il risotto di castagne.
Ore 19.20. Metto le castagne perfettamente spellate in una casseruola col latte e le faccio andare a fuoco dolce per 15 minuti. Nel frattempo trito finemente la cipolla e gli aghi di rosmarino, sbuccio e schiaccio l’aglio, metto tutto a soffriggere con metà del burro (40 gr).
Ore 19.35. Scolo le castagne dal latte e le unisco alla cipolla rosolata. In un’altra casseruola tosto il riso. È in questo passaggio che ho avuto una folgorazione: il riso è dolce, le castagne pure, secondo me manca qualcosa capace di dare una sferzata al piatto. Trovato! Speck di Sauris, a striscioline, da unire al riso in fase di tostatura, a secco, senza altri grassi se non quello dello speck. Sono quasi compiaciuta del mio genio, eh.
Ore 19.40. Procedo come per un normale risotto: verso il riso tostato sulle castagne e porto a cottura col brodo bollente. Esistono due categorie di pensiero sul risotto: quelli che sostengono che tutto il liquido vada versato all’inizio, senza poi toccare più la pentola fino alla fine, e quelli che, al contrario, aggiungono il brodo via via che viene assorbito dal riso e che mescolano ininterrottamente per 15 minuti. Io sono della seconda parrocchia, quella del mescolamento continuo, della mantecatura perfetta e, soprattutto, del burro a 360° (goniometrici, non Celsius). Nel risotto, salvo rari casi, il burro ci vuole.
Ore 19.55. Ci siamo quasi. «Stappa la bottigliaaa» urlo dalla cucina. Ancora due minuti per mantecare a fuoco spento col burro rimasto, il Parmigiano, abbondante macinata di pepe nero e un’aggiustatina di sale. Lascio riposare coperto per un minuto, giusto il tempo di prendere i piatti.
Beh, non ci credevo che sarebbe stato così buono, tanto da dissipare tutti i miei dubbi sulle castagne in versione salata. Da provare, se non lo avete ancora fatto.
Come sempre, boccone dopo boccone, la mia fantasia galoppa sulle possibili varianti della ricetta base riso e castagne:
IL ROSSO CHE CONQUISTA: con radicchio trevigiano.
DOVE NON LO METTEREI: con Gorgonzola.
L’è MAIALA: con salsiccia.
E CHE CAVOLI: con la verza.
FISSAZIONI: con la zucca.
GASTROFICO SUPERCHIC: con tartufo e nocciole.
PASSEGGIATA NEL BOSCO: con una manciata di porcini secchi.
DEL CASARO: con formaggio Cason (o altro formaggio mezzano piccantino).
GOLD: con zafferano.
GAIO: con finocchio (sorry).
Il conto della spesa:
400 gr di castagne: 2.70 euro.
320 gr di riso carnaroli: 1.10 euro.
80 gr di burro: 70 cent.
60 gr di Parmigiano Reggiano 24 mesi: 1 euro.
Latte, cipolla, aglio, pepe, brodo: 50 cent circa.
100 gr di speck di Sauris: costerebbe circa 20 euro al chilo, ma, per cucinare, chiedo al salumiere i “culetti”, cioè i fondini che non si possono più affettare con l’affettatrice. Me li danno gratis o per pochi cent e, secondo me, è un uso intelligente degli avanzi.
Costo totale della ricetta per 4 persone: 6.00 euro.
Per una porzione: 1,50 euro.
Allora, mai provato il risotto con le castagne? Quali altre varianti suggerite? E in quali altri modi “salati” utilizzate questo prodigio della natura in cucina?
[Diario di una ricetta: (1) Vellutata di zucca (2) Gratin di patate e porri (3) Torta di zucca o Pumpkin pie]