Il dado Star nella caponata è come lucifero in paradiso (cit.)

Il dado Star nella caponata è come lucifero in paradiso (cit.)

Buona la caponata, buonissima, specie senza dado. Ma che fosse in odore di santificazione non me n’ero accorta finora. E sì che anche io, come tanti nordici ammaliati dal fascino mediterraneo della melanzana carnosa di terra siciliana, me ne sono innamorata visceralmente durante una calda vacanza palermitana dalla quale mi sono riportata a casa anche 3 chili in più.

Buonissima, si diceva.

Ma che fosse intoccabile, che si potessero lanciare crociate in suo favore, che si risvegliasse un popolo sopito di difensori del suo onore questo non me lo aspettavo.

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Tutto nasce da uno spot del dado Star, con quella spocchiosa saccentella di Tiziana Stefanelli, avvocato e già vincitrice di MasterChef, che chiosa una ricetta accettabile della caponata con l’aggiunta gaudente del dado.

Certo, mi dico io, cosa dovevano fare? Trattasi di spot: se l’azienda ha pagato per questo video, di certo ci voleva anche mettere lo zampino promozionale, no?

Invece no, mi devo essere persa qualche fondamentale passaggio di metafisica ed etica perché ora tutto il Web sembra si sia armato contro l’impudenza commerciale per preservare l’illibatezza della ricetta siciliana. Come ricostruisce Carlo Ottaviano oggi su Repubblica Palermo la prima a indignarsi è la giornalista Giusy Battaglia.

Molto attivo il gruppo Facebook La caponata siciliana non va profanata. “Alle ore 12 del 21 gennaio 2015 tra i diversi social si contano 341 post di vario genere sul dado nella caponata”.

Tutti lì col ditino puntato e il petto in fuori, nuovi paladini del piatto siciliano che chissà se avranno mai cucinato. È vero: la storia insegna che esistono argomenti per cui l’opinione pubblica si unisce, si indigna, si auto-fomenta e poi insorge.

Di solito le argomentazioni trattano temi fondamentali come la violenza e i diritti umani, ma in Italia non ci sono più i valori di una volta, e oggi che il FOOD si è mangiato anche argomenti più forti, si fa brutto anche per un dado nella caponata.

La palma dell’ironia goliardica va a SicilEat per questo remix dello spot Star che diventa subito la “cafonata siciliana” con inserti di Joe Bastianich.

Sia chiara la mia posizione: io non ce lo metterei il dado, perché credo che alteri il sapore di un piatto già saporito di suo (questo nessuno me lo aveva chiesto, ma andava detto se no poi mi ritrovo messaggi di minaccia aperta sui social).

Detto questo, il fatto che in uno spot si aggiunga il dado non mi farà scendere in piazza né stracciarmi le vesti.

Il dado Star nella caponata non va

Tutti questi puristi del sapore e delle tradizioni gastronomiche di casa nostra che si inginocchiano davanti a una melanzana e declamano la loro fedeltà stilnovista in favore della vergine caponata mi fanno venire un po’ da ridere. Capisco che questa cosa scritta su Dissapore faccia sorridere.

Ma c’è chi ci crea pagine su Facebook e chi lancia petizioni per far cancellare lo spot dalla programmazione televisiva, come fosse una questione di vita o di morte. Invece è una questione di dado.

DADO.

caponata siciliana

Una questione di saperci fare una risata sopra e continuare a cucinare come vi pare. Che, a me lo potete anche dire, il dado lo avete usato anche voi, magari non con la caponata ma in qualche altro piatto. Se no la Star non ce li avrebbe i soldini per fare uno spot in tv.

Comunque, per stare sul pezzo, lancio la mia crociata: Agnese di MasterChef 2 che rovina con le sue manacce i prodotti della Amadori non è più tollerabile. Segue comunità sui social.

[Crerditi | Link: Repubblica Palermo, @noth2loos, Carlo Ottaviano, Facebook, SicilEat. Immagini: Rosario, Facebook]