Non è facile girare il mondo alla ricerca dei cibi più autentici e più strani senza incappare in qualche complicazione. Nemmeno se ti chiami Anthony Bourdain. Anzi soprattutto se ti chiami Anthony Bourdain e finisci in Sicilia.
Tra i vari show in cui Bourdain mette la faccia ce n’è uno molto popolare per la rete americana Cnn, “Parts Unknown”, in cui l’ammaliante telechef viaggia ovunque, esaltando di ogni luogo le tradizioni gastronomiche.
Ma nella scorsa puntata qualcosa è andato storto. E ha distrutto la serenità del nostro. E di chi lo ha visto trattato ingiustamente come un povero scemo.
Ci troviamo in Sicilia. Bourdain decide di dedicare la giornata alla pesca di seppie e polpi…
Inquadrano un italiano, (suo ospite/guida) che, tra un annuire e l’altro del compagno di viaggio, racconta: “Ora cercheremo non solo polpi, ma anche seppie. E vorrei provare a pescare degli small abalones, che noi chiamiamo occhio di bue. E anche delle specie di vongole. Qui l’acqua è ancora fredda, quindi sarà pieno!”. Se lo dice lui…
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Bourdain è un po’ perplesso: “Ma davvero sono acque in cui pescare, queste? Con tutte le barche -primo piano sull’orda di turisti che si divertono a tuffarsi e sguazzare- e tutta questa gente? Non posso crederci!”
Ma il prode Anthony è famoso per il suo ottimismo; si butta comunque in acqua, ancora speranzoso e ignaro del brutto scherzo che gli verrà giocato.
Proprio mentre gironzola in tutta tranquillità sul fondale del mare, ecco che avverte l’inconfondibile splash: il sordo, sadico, brutto rumore di qualcosa che viene gettato in acqua.
L’inquadratura di un polpo morto, rigido come un bastone, che sprofonda lentamente ma inesorabilmente verso il fondo è di quelle che fanno male al cuore. Seguono delle seppie! Anche queste rigorosamente surgelate
Splash! Splash! Splash! Tragedia.
Ed ecco apparire, con sicumera, l’amico italiano che infilza con l’aiuto delle mani una delle creature defunte e la mostra ad Anthony, tutto fiero di sé, con quell’irricevibile furbizia di cui solo dalle nostre parti sappiamo dare triste sfoggio. “Come se non stessi guardando!” incalza sconsolato Bourdain.
Inquadratura della barchetta in superficie che getta polpi e seppie in mare, come se niente fosse.
“Non sono un biologo marino” continua il bell’Anthony “ma so perfettamente come riconoscere un polpo morto, quando ne vedo uno. E sono piuttosto sicuro non cadano dal cielo”.
Non essendo nel remake siculo del film Magnolia con Tom Cruise (per chi se lo ricorda), il protagonista dice di essersi trovato nel bel mezzo di una crisi di nervi.
“Per qualche strana ragione sento qualcosa spezzarsi, e scivolo velocemente in una spirale di depressione isterica […] Non ho mai avuto un esaurimento nervoso prima, ma vi dico dal profondo del mio cuore: qualcosa è accaduto laggiù, e ci vorrà molto, molto tempo per me per recuperare”.
Quindi pensa bene di andare al bar a ubriacarsi di Negroni, troppo affranto e avvilito per la truffa subita.
Per di più, poverino, è anche il suo compleanno. “Ho fatto tre ore su una barca sobbalzante, un altro paio d’ore a sentirmi male, due ore seduto su un marciapiede fuori dal ristorante, so I’m gone, baby gone. Non ricordo niente di tutto ciò”.
Il crollo nervoso è stato piuttosto intenso. E Bourdain lo documenta anche sul suo Tumblr, intitolando il post semplicemente “Fallimento”.
“Il fallimento ha un odore. Di uno scherzo del cazzo, di ceneri bagnate […] È colpa mia, non loro, sono io che non riesco a cogliere la vera Sicilia. Con tutti i posti difficili in cui sono stato, pensavo che la Sicilia sarebbe stata facile da capire. Non lo è stata. La colpa è mia: quale pezzo di idiota potrebbe mai essere infelice in Sicilia? IO.”
Povero Bourdain, un così bel viaggio trasformato in un totale disastro e una sconfitta personale. Tranquillo però, non ti pensiamo affatto un idiota.
Piuttosto, mi chiedevo, la figura di palta dice di noi italiani più di quanto sembri. Perché pensiamo di essere sempre più furbi degli altri?
[Crediti | Link: Eater]