Sceso il cane, fatti due passi per archiviare la cena della vigilia
[io tutto pesce: blinis al salmone, passatelli in brodo, insalata di arancio e pesce spada, panettone classico Pepe e torrone Scaldaferro come dolci, Cuvée Imperiale italiana e un bianco che non ricordo, voi invece?]
stiamo per apparecchiare il pranzo più atteso tutto l’anno
[io: cappelletti in brodo secondo l’Artusi, bollito con kit da piccolo chimico delle salse, verdura assortita, cipolline in agrodolce, uva e clementine. Quindi dolci, frutta secca, tombola e bambini urlanti, voi invece?].
Più tardi, dormito il sonno dei giusti, riguarderemo il contenuto dei pacchetti scartati sotto l’albero tra gridolini di finta sorpresa. E come ieri notte, torneremo silenziosamente a giudicare il cugino Astolfo per il suo regalo
[io:ma come ti è venuto in mente di comprarmi un libro dal titolo “BENEDETTE SCATOLETTE, ricette zero sbatti per imbranati e gourmet dissoluti”, voi invece, quale orribile regalo avete ricevuto questo Natale?].
Non è finita, il 26 sarà la volta del pranzo di Santo Stefano: il parentame si rinnova, tranne il cugino Astolfo che non perde una mangiata. Arriverà la pasta al forno, poi sarà il trionfo degli avanzi.
Non vorrete lasciarci soli proprio adesso, orsù, condividete con noi la mattanza di Natale.
Cena della vigilia: cos’avete mangiato?
Pranzo di Natale: qual è stato il menu?
Santo Stefano: avete mangiato anche a Santo Stefano, e cosa?
Vogliamo che i pixel trasudino sapori e descrizioni mozzafiato, da bravi, raccontateci tutto. La discussione di Natale è ufficialmente aperta.