Classifica delle gelaterie artigianali 2015: l’originale sta arrivando

Classifica delle gelaterie artigianali 2015: l’originale sta arrivando

C’è chi dice che l’estate è finita, chi è ancora a mollo con la ciambella e chi proprio della bella stagione non se n’è manco accorto, visto che lavorava duro. Eccoli lì i gelatieri italiani. Proprio a voi gelatieri, gelatai, artigiani del freddo e mastri-stracciatella è dedicato questo post che preannuncia in pompa magna la venuta della nuova classifica delle 100 migliori gelaterie italiane versione 2015.

Nel rispetto del lavoro di ciascuno di voi, piccoli e grandi, abbiamo lavorato per essere il più puntigliosi possibile, sguinzagliando assaggiatori in ogni dove e andando a misurare le sfumature del gusto.

E ora che, udite udite, la classifica è pronta in canna e sarà pubblicata il prossimo mercoledì 26 agosto su queste reti, vi ricordiamo i 10 comandamenti per entrare nel Paradiso del gelato, cioè le basi che vi avranno concesso l’onore di apparire qui, nel regno dei gelati.

gelato, classifica

1. NON AVRAI ALTRA LISTA ALL’INFUORI DI QUESTA

Nata in tempi non sospetti, la classifica delle migliori 100 gelaterie di Dissapore è quella vera e originale. Non tanto perchè ci piaccia parlarci addosso, ma perché quel che è vero è vero.

I cloni, però, non mancano, come in tutte le faccende di prestigio. Benchè alcune copie un po’ sbiadite dell’originale (vedasi Luciano PignataroIl Gastronauta ,Vanity FairFine Dining LoversScatti di Gusto) avranno creato gioie e malumori, e anche portato qualche cliente, l’entusiasmo del popolo amante del gelato è stato un po’ fiacco.

Perché? Perché è nell’originale listone di Dissapore che tu, gelatiere con gli attributi di ghiaccio granitico, vorresti entrare, quello per capirsi che porta visibilità e prestigio veri.

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2. TU E SOLO TU

Per poter entrare nella Seleção di Dissapore non sei affiliato a nessun franchising e sei tu e solo tu il creatore delle ricette.

Magari agli inizi qualcuno ti ha dato una mano con una consulenza e qualche dritta, ma ora a “casa tua” c’è un gelatiere di riferimento e le ricette del gelato sono espressione del tuo ingegno e del tuo gusto personale. 

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3. ONORA IL “VALE IL VIAGGIO”

Per comprare il tuo gelato si spendono un sacco di soldi. Non tanto perché il listino sia gonfiato (anche se a dirla tutta qualcuno è sopra la media), quanto perché molti clienti si sciroppano fior fior di chilometri di auto, richiamati dalle sirene dissaporiane, solo per venire espressamente da te e ordinarsi un cornetto.

Se contiamo casello, benzina e annessi il tuo gelato viene via più caro di un piatto di Cracco.

Chiamasi gastrofissati, o lettori fedeli.

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4. SANTIFICA NON SOLO I CLASSICONI

Da te si trovano i gusti classici, ovvio, ma anche qualche chicca inconsueta. Per capirci, stiamo parlando dei gusti supercalifragilistichespiralidoso dai nomi lunghissimi che inanellano in sequenza nome del prodotto, indicazione del produttore, grado di lavorazione, ecc.

Insomma quelle “palline” che più sono ricercate, più ci riempiono d’orgoglio al momento dell’ordinazione (eventualmente bullandoci con chi ci accompagna “quel tipo di cioccolato lì, io lo compravo già tre anni fa”).

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5. NON DESIDERARE BASI PRONTE 

Tu no, non usi basi pronte per i gelati.

E non le useresti manco morto, altrimenti quel tuo gelato che mi stai propinando lo saprebbe fare pari pari anche mio cugino benzinaio (con tutto rispetto per mio cugino e soprattutto per tutti i benzinai).

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6. NON RUBARE (IL COPYRIGHT)

Nella tua lavagnetta dei gusti non vedremo mai quegli inquietanti marchi registrati (da altri) che fanno tanto Hollywood in gelateria.

Il gelato Violetta lo lasciamo alla Disney (ma pure le Winx e le donuts dei Simpson): tu hai scelto altro spiagge, visto che i diritti costano parecchio e che saresti costretto a fare il gelato con kit pronti di semilavorati.

Roba lontana anni luce.

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7. NON COMMETTERE ATTI PUFFI E COLORANTI 

Quando i bambini entrano nella tua gelateria stai certo che non batteranno sul vetro della vetrina con le loro manine appiccicose per avvisare i genitori che “voglio quello lì”, il mostro degenerato del gusto puffo.

Sarà anche azzurro come il mare, ma tu i coloranti li usi al massimo per la chioma della commessa, oppure li lasci ai colleghi francesi a cui piacciono tanto.

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8. ONORA LA PERFEZIONE

Il gelato, da te, è fatto come Dio comanda. Punto.

Grumi e pezzi di ghiaccio non sai nemmeno che cosa siano, visto che la struttura del tuo gelato è pressoché perfetta e setosa, insomma sfiora la perfezione divina.

Fosse una fetta di tonno, giusto per fare un esempio, la si taglierebbe con un grissino. Amen.

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9. NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA

Non è che ti sei alzato una mattina e ti sei messo a fare gelato.

Tu sei un professionista e mi dici (!) cosa metti nel gelato: in primis perchè sai di cosa parli, e secondo perché la celeberrima lista degli ingredienti (obbligatoria per legge) da te esiste.

E non solo: me la sai spiegare e non ti arrampichi su nessun vetro.

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10. NON DESIDERARE ALTRO

Niente pipe, dietrologie e macchinazioni. Nessun complotto e niente servilismi. Perché tu possa entrare in classifica la verità assoluta è una sola: il tuo gelato è buono. Veramente buono! Non ci vuole altro: questa è l’unica, vera cosa importante.

Ora l’attesa vi sia lieve, cari gelatieri. Buon lavoro, buona missione e buon pistacchio di Bronte a tutti.

[crediti: Dissapore foto: Facebook Festival del gelato]