Non fateci soffrire troppo. Una volta passi, dico l’alter ego che taglia i baffi di Chef Rubio. Farlo vedere anche nel secondo episodio di Unti e bisunti 2, trasmesso l’atra sera da dMax, canale 52 del digitale terrestre, cos’è, innata disposizione a far del male?
Siamo nell’entroterra sardo, in Barbagia. dMax ci fa sapere che “Chef Rubio arriva a Barbagia, città della Sardegna”. Ora, per carità, la sintesi è bella. Ma cosa ti sei mangiato caro titolista di dMax per sostenere che Barbagia è una città?
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Ciò detto, chi come me conosce poco della cucina locale, a parte porceddu e pane carasau, confida volentieri nelle possenti membra di Rubio per sperimentare la Sardegna più selvaggia.
Inizia la perlustrazione. Prima tappa è Orgosolo, core business il porceddu arrosto. Martino il Chirurgo, un omaccione dal coltello affilato che deve il nomignolo alla precisione nel trinciare il maialino affetta orecchie, zampetta e, aspetta che non ho finito, pure il cervelletto. Come da copione Rubio ingolla tutto.
Cambio immagine. Un uomo sardo che somiglia a Dennis Quaid e il suo amico, subito ribattezzati Dennis e Quaid, scodella prosciutto di Villagrande e il temibile Casu Marzu, formaggio di latte di pecora popolato da larve di mosche. Rubio lo trova “fortissimo”. Ma non è possibile che voglia di nuovo interiora. Solo interiora. Sempre interiora. Lo attrae uno spiedo fatto con i ferri vecchi di un’auto, dove sta arrostendo sa cordha, intestino di pecora (ettepareva) avvolto dal budello, grasso e unto. Lo chef si lecca i baffi (ops!).
Ora è alle prese con due signore che preparano i culurgiones, cioè ravioli ripieni di patate e pecorino. Il nickname di una delle due è sergente di ferro, sarà la condanna di Rubio. Ci spostiamo. In un forno due “vestali” cucinano le turridda cu curcuriga (impasto di zucca lardo e olio cotto su foglie di castagno), Rubio seducente sussurra che potrebbe anche sfidarle.
Nel frattempo va a riflettere tra le rovine di S’Arcu ‘e le Forros armato di zaino, dove infila di sghimbescio il pane carasau. Lo vediamo chinarsi e strappare con piglio autoritario un mazzetto di erbe beandosi del loro profumo. E’ il momento della sfida. In gara ci sono: porceddu e sa curdha.
Suspence [non sono sicura, caro autore di Unti e bisunti 2, che tenerci sulle spine con la scelta della sfida sia una trovata risolutiva, ma contento te]. A dissipare i dubbi provvede una banda di energumeni che si sfidano nella strumpa, la tradizionale lotta sarda. Per entrare nelle loro grazie Rubio si fa mandare al tappeto e poi li convince a seguirlo che “Dove vado io se magna”. Saranno i giudici della sfida.
Non poteva che essere la pecora pulp, sa cordha, il piatto della sfida. Scenario: le montagne sarde. Consueto spogliarello per Rubio mentre i rivali, Dennis & Quaid, accendono il fuoco. E’ sfida all’ultimo sangue tra barbecue a gas e spiedo sulla brace.
Non ce n’è. Dennis e Quaid trionfano.
Rubio viene spedito a cucire culurgiones con le amorevoli cure della sergente di ferro.
La parte migliore? Rubio che si veste da Darth Fener perché al macellaio da cui lo mandano non piacciono i tatuaggi. E io che mi pensavo fossero tutto il suo fascino (insieme ai baffi).