“La polizia cinese ha sgominato una banda che vendeva carne di topo e di volpe spacciandola per pecora o montone“. Fantasy? L’attacco di una saga i cui personaggi, tra sesso e intrighi precipitano verso la Battaglia Finale? Meglio sarebbe.
Non è neanche la consueta battutaccia leghista sull’igiene dei ristoranti cinesi che stecchirebbe il più robusto dei simpatizzanti, no, per quanto assurda questa è una notizia vera, ci sono stati 63 arresti.
La banda, attiva tra Shangai e la vicina provincia del Jiangxi, trattava le carni con gelatina, nitrati e altre sostanze, e poi le rivendeva come carne di montone o pecora, molto comune nella dieta locale. Dall’attività fraudolenta avrebbe ricavato oltre un milione di euro.
Per quanto clamoroso, questo è solo l’ultimo di una serie di scandali che stanno mettendo in ginocchio il settore agroalimentare cinese.
Nelle ultime settimane decine di persone si sono ammalate e 27 sono morte per l’influenza aviaria provocata dal consumo di carne dei polli, portatori del virus H7N9, con inevitabile crollo delle vendite.
Perfino le autorità cinesi sono state costrette a riconoscere che “la Cina ha grossi problemi di sicurezza alimentare”. E la polizia della provincia di Zhejiang ha pubblicato sul sito di microblogging Sina Weibo, una guida per distinguere la vera carne di montone da quella taroccata.
![La vera e la finta carne di agnello vera e finta carne di agnello in Cina](https://images.dissapore.com/wp-content/uploads/2013/05/La-vera-e-la-finta-carne-di-agnello.jpg?width=660&height=0&quality=75)
Ma gli scandali sono all’ordine del giorno anche in Europa. Dalla carne di cavallo (cavalli dopati e macellati illegalmente) spacciata per manzo nei supermercati di molti Paesi (Italia compresa, con ricadute su ragù, lasagne e tortellini) ai batteri fecali trovati nelle torte di Ikea.
Mai però si era arrivati a tanto. Persino i reprobi cinesi affidano a Internet la loro inquietudine. “Topi? Disgustoso, ormai tutto quello che mangiamo è veleno”, si legge oggi su Sina.com uno dei siti più popolari del Paese.
[Crediti | Link: Guardian, Sina Weibo Dissapore. Immagini: Sina Weibo]