Il concetto di insana passione viene colto in molti modi. Anche sani, volendo. Quanto fosse sano ritrovarsi ieri sera con un centinaio di voi da Sforno, super accreditata pizzeria romana, per festeggiare i due vincitori (Campania e Resto d’Italia) del nostro Campionato della pizza, francamente non so dirvi. Di sicuro è stato appassionante.
Avvertenza: nelle prossime righe il tasso di pornografia fotografica diventa, quello sì, davvero insano, vedete voi se proseguire.
Si diceva: eravamo più di 100 a degustare (siamo magnanimi con noi stessi, a Roma si dice scofanarsi) le realizzazioni di Stefano Callegari. Il lieto evento della nascita del figlio, ci ha invece privati della presenza del finalista napoletano, Gino Sorbillo, ma non del melting pot tra due concetti di pizza.
Campania presente in forze con ingredienti eccellenti. La farina napoletana doc, quella di Molino Caputo, ha dato ottima prova di sé in mood romanesco. La versione in sacco rossa ha avuto il migliore momento di fusione con la stratosferica cacio e pepe, la pizza che Callegari ha inventato ricorrendo all’utilizzo del ghiaccio in cottura.
Anche la versione fritta, un’esclusiva della serata, ha fatto breccia con il suo cuore di ricotta e pepe. Godimento che ha messo al centro un’altra star della serata, la mozzarella di bufala di Barlotti.
Bocconcini a raffica come aperitivo insieme alle patate fritte di Sforno e a seguire trecce di grande formato che hanno abbattuto ogni resistenza. La mozzarella ha farcito anche un’altra invenzione di Stefano Callegari, il rosettone ovvero la doppia pizza a forma di panino gigante che ci ha trasformati tutti in altrettanti Poldo.
Oltre a Raffaele Barlotti, lo zampino ce lo ha messo anche Vincenzo Mancino, tenutario di Dol, luogo di assoluta perdizione per chi fa del campanilismo alimentare la sua bandiera (dol = di origine laziale). L’erborinato e soprattutto il magico guanciale che lava e cuoce nel vino erano una fucilata nel rosettone.
Se la mozzarella di bufala è stato pilastro della squadra campana (sappiate che da Sforno la più gettonata è margherita con bufala), il pomodoro Gustarosso di Danicoop ha fatto scoprire a molti nuove punte di eccellenza. Pomodoro frullato (eresia per chiunque sia sotto la linea del Garigliano!) e gusto intenso da incorniciare.
A tavola Ferrarelle (per i più gasati) e Natia (per i lisci) che ha ospitato 10 fortunati lettori come anche Molino Caputo cui vanno ulteriori ringraziamenti. Si è bevuto Birradamare nella doppia veste Chiara e Rossa e poi, a sorpresa, da brevi fratelli dell’Internez ci siamo divisi panna cotta all’amaretto e profiterole che qualcuno aveva premurosamente portato. Tutti satolli, ci siamo ri-sieduti perché come facevi a non assaggiarli?
Grazie per esserci stati e appuntamento alla prossima. Che sarà il ritorno della Festa della Pizza a Napoli. Nella nuova casa di Gino Sorbillo sul lungomare di Napoli. Ospite Stefano Callegari e il suo rosettone strappa lacrime.