La goccia che fa traboccare il vaso. Non era esattamente una primizia, ma dopo la battuta eufemisticamente definibile infelice (più realisticamente idiota) su Cecile Kyenge, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli non se la passa bene.
Paragonare il ministro dell’Integrazione a un orango gli è costato critiche infinite e richieste di dimissioni quasi bipartisan, è anche finito sotto indagine dalla Procura di Bergamo per diffamazione. Ora, come se non bastasse, non può più neanche entrare da Eataly.
“A Eataly è vietato l’ingresso a persone come Calderoli, non può entrare per motivi di igiene” ha tuonato Oscar Farinetti.
Gli sconfinamenti del patron di Eataly nella politica italiana non sono certo una novità. Si è auto-candidato a presidente della Regione Piemonte senza mai nascondere né simpatie renziane né idiosincrasie leghiste. Lo hanno tacciato di essere furbo, invadente, autopromozionale.
Ma si può dire per una volta senza essere accusati di inginocchiamento al potente di turno o chissà quale altra ignominiosa genuflessione che la sola reazione spontanea alle parole di Oscar Natale Farinetti da Bra è una vigorosa stretta di mano?
Gustatevi cos’ha detto ieri a Radio24 durante il programma La Zanzara.
“Gente come Calderoli e Borghezio dovrebbe dimettersi da umani, da uomini, perché dicendo queste cose dimostrano che non hanno coscienza, e la coscienza è la molla che ha trasformato le scimmie in umani, quindi sono rimaste scimmie”.
E vietando l’ingresso a Calderoli nei suoi blockbuster del gusto (dove credo peraltro che la rudezza del regime alimentare leghista impedisca di entrare), ai conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo che chiedevano se dare del nano a Brunetta e dell’orango alla Kyenge non fosse la stessa cosa, il fondatore di Eataly ha replicato così:
“La Kyenge non ha fatto nulla per aizzare, sono cose diverse. Sono contrario alle battute sull’altezza di Brunetta, anch’io mi arrabbio se dicono che non ho i capelli. Ma Brunetta ogni tanto se le tira, fa parte del partito dei cattivi, quelli sempre incazzati che ce l’hanno col mondo”.
Si può pensare qualunque cosa di Farinetti, anche che sfrutti ogni occasione per un pugno di visibilità in più, certo non gli manca il coraggio di esporre le sue teorie darwiniane.
[Crediti | Link: Repubblica, Dissapore. Foto: elaborazione di un’immagine di Alessandra Tinozzi]