Promettere e mantenere è una cosa che porta lontano. O porta del cibo, biscotti di Natale per la precisione, come in questo caso.
Biscotti che possono sostituire (o accompagnare) altri regali di Natale tipo il pigiama di pile che fa le scintille per la cugina, o l’ennesimo paio di ciabatte per il nonno. Non è che a furia di regalargliele diventa un millepiedi, non è così che funziona. Prestatemi un po’ di attenzione, ve ne prego, e distribuite amore sotto forma di biscotto.
LEMON MELTAWAYS.
[related_posts]
Non si capisce da dove siano spuntati fuori, nessuno ne rivendica la paternità. Una cosa però posso garantirla: sono terribilmente buoni. Appartengono alla grande famiglia degli shortbread, quei biscotti anglosassoni (scozzesi a dire il vero) costituiti da una parte di zucchero, due parti di burro, tre parti di farina e una parte di senso di colpa.
I lemon meltaways, il nome parla chiaro, hanno un gusto di limone bello deciso, si sciolgono in bocca e si depositano sui fianchi.
Ricetta tratta dal blog Cannelle et Vanille.
Ingredienti:
160 g di burro morbido
125 g di zucchero a velo
1 bacca di vaniglia
la scorza grattugiata di 2 limoni non trattati
30 ml di succo di limone
260 g di farina 00
20 g di amido di mais
1 pizzico di sale
zucchero a velo per la finitura
Versate nella planetaria, o nella ciotola, il burro morbido, lo zucchero, la scorza di limone e i semini della vaniglia. Lavorate il tutto fino ad ottenere una crema spumosa ed omogenea, unite il succo di limone ed il sale e continuate a mescolare.
Versate la farina setacciata con l’amido di mais e spegnete la macchina quando si sarà formato l’impasto. Date al panetto la forma di un salsicciotto di circa 5cm di diametro, avvolgendolo stretto nella pellicola (o nella carta forno) e dimenticatelo in frigo almeno 3 ore (meglio se per un’intera notte)
Preriscaldate il forno a 180° e, una volta raggiunta la temperatura, tagliate il cilindro di impasto a fette dello spessore di 1cm.
Posizionate le rondelle su una teglia foderata con carta forno, distanziandole tra loro (si dilateranno leggermente), e cuocete per circa 12 minuti.
Lasciate intiepidire leggermente i biscotti e tuffateli nello zucchero a velo, occhio a non farli raffreddare del tutto o lo zucchero non aderirà (e non è una bella cosa).
Sablé al cioccolato e fior di sale di Pierone Hermé.
Occhei, lo ammetto: questa ricetta non ha niente a che fare con il Natale. Contiene però una dose stordente di cioccolato, tanto cioccolato, che fa il funambolo tra lo zucchero, il burro ed il fior di sale. La ricetta non è mia, e ci mancherebbe, ma del pâtissier Pierre Hermé. Tratta da quel gioiello sfaccettato in pagine che è Infiniment.
Ingredienti:
175 g di farina 00
30 g di cacao amaro in polvere
5 g di bicarbonato di sodio
150 g di burro morbido
120 g di zucchero di canna
50 g di zucchero a velo
3 g di fior di sale
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
150 g di cioccolato fondente al 70%
Tritate finemente il cioccolato con un coltello da pane, otterrete con facilità delle lamelle sottilissime. Miscelate la farina con il cacao ed il bicarbonato e setacciate tutto con cura.
Versate il burro morbido in una ciotola e lavoratelo fino ad ottenere una pomata, aggiungete lo zucchero di canna, lo zucchero a velo, il sale e la vaniglia e montate fino ad amalgamare tutti gli ingredienti. Aggiungete in un sol colpo le polveri ed il cioccolato tritato ed impastate per pochi secondi.
Come per i biscotti al limone, formato un cilindretto di pasta di circa 4cm di diametro aiutandovi con la pellicola e lasciate riposare nella parte più bassa del frigorifero per circa 2-3 ore.
Munitevi di coltellaccio affilato e ritagliate dei dischi spessi circa 1cm, posizionateli su una teglia addobbata con carta forno, distanziandoli di almeno 3cm l’uno dall’altro.
Cuocete a 180° in modalità ventilata per 12 minuti circa e lasciate raffreddare completamente, o almeno provateci, prima di trasferire i biscotti in una scatola di latta (sissì, credici).
Baci di dama e di sano campanilismo.
Una ricetta tutta italiana, tanto per ribadire chi comanda. Confesso di aver un debole per questi dolcetti piemontesi nati in quel di Tortona (AL) nei primi del ‘900 e preparati secondo tradizione impastando mandorle, zucchero, burro e farina (niente uova!). Ho scelto di preparare la versione alle nocciole, la preferisco, barattando una Tonda Gentile delle Langhe con una nocciola di Giffoni.
Sono una donna del sud, cercate di capirmi.
Ingredienti:
200 g di farina
200 g di burro
60 g di zucchero semolato
240 g di farina di nocciole (o mandorle)
1 bacca di vaniglia
1 pizzico di sale
Per la ganache al cioccolato fondente ( da una ricetta di Luca Montersino)
175 g di cioccolato fondente al 55% / 60%
25 g di massa di cacao (un cioccolato al 99% andrà benone)
150 g di panna fresca
25 g di zucchero semolato
25 g di sciroppo di glucosio (sostituibile con un miele poco saporito, tipo acacia)
25 g di destrosio (o zucchero)
40 g di burro
Miscelate la farina, le nocciole tritate finemente, lo zucchero ed il sale. E se partite dalle nocciole intere, come la sottoscritta, tritatele al mixer insieme allo zucchero (meglio tenerle un po’ in freezer prima di tritarle).
Aggiungete la polpa della vaniglia ed il burro tagliato a tocchetti ed impastate come se si trattasse di una frolla. Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo raffreddare in frigorifero per un paio d’ore.
Nel frattempo ci si da al cazzeggio? Enne- O. Avete una farcitura da preparare, fa tutto parte di un disegno ben preciso.
Versate in un pentolino la panna insieme allo sciroppo di glucosio, il destrosio e lo zucchero e portate a bollore. Spegnete il fuoco ed unite le due dosi di cioccolato tritato, mescolate fino a sciogliere ogni particella visibile ed aggiungete il burro, emulsionando con un minipimer.
Coprite la ganache con pellicola a contatto e lasciatela addensare.
Cucù, l’impasto è pronto per essere manipolato. Scaldatelo leggermente con le mani, formate dei cilindri sottili, tagliate in tocchetti e rollate delle palline di 1/1,5 cm circa. Disponetele su una teglia (non le schiacciate!) foderata con la solita carta e rimettete in frigo per altre due ore.
La pazienza verrà ripagata ed i vostri baci non si afflosceranno in cottura. In compenso potrebbe cascarvi qualcos’altro ma so’ dettagli.
Cuocete i biscotti a 170°, in modalità statica e per 9/10 minuti circa. Lasciate raffreddare completamente e accoppiate i dolcetti farcendo con la ganache al cioccolato.
I Pepparkosi.
I Pepparkakor svedesi (qualcuno mi illumini sulla pronuncia) sono il corrispettivo norreno del pan di zenzero e vantano una tradizione antichissima risalente al 1300.
Preparati dalle suore e venduti al pari di un farmaco, si differenziano per spessore, consistenza (ne esistono di dieci tipologie) e forma: omini, capre, maialetti o i tradizionali cavalli (Dala) ispirati a Sleipnir, il destriero di Odino. In gran parte rossi, in alcuni casi blu o grigi, ma comunque molto diversi dal mio, così sobrio che potrei battezzarlo Priscilla, la regina del deserto.
Molto apprezzata in rete la ricetta tratta dal romanzo tutto svedese di Pippi Calzelunghe, l’unica donna al mondo ad avere una scimmia domestica col maglione ed un controllo totale sui propri capelli.
Ps. Sì, su quei cuoricini c’è scritto proprio Zlatan. Un omaggio adolescenziale e sturmuriano al mio fidanzato svedese immaginario.
Ingriedienti:
2 cucchiai di cannella in polvere
1 cucchiaio di zenzero tritato
1 cucchiaino di chiodi di garofano tritati
1 cucchiaino di cardamomo tritato
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di bicarbonato di sodio
300 g di burro
250 g di zucchero semolato
150 g di zucchero di canna
1 uovo
la buccia grattugiata di 1 arancia (o limone)
300 ml di golden syrup (“ljus sirap”)
300 ml di panna fresca
1,1 kg di farina 00
Montate il burro con le due dosi di zucchero, aggiungete le spezie miscelate al bicarbonato e l’uovo intero. Addizionate la scorza grattugiata di arancia , il golden syrup, la panna e infine la farina.
Otterrete un impasto piuttosto appiccicoso e problematico, che necessita di almeno dodici ore di ibernazione in frigorifero. Avvolgete nella pellicola e mettete da parte.
Una volta terminata l’attesa stendete l’impasto sulla spianatoia ben infarinata (non scendete sotto i 3mm) e ricavate le vostre formine. Trasferite sulla carta forno e cuocete a 180° in modalità ventilata per 8/10 minuti (per un biscotto più croccante prolungate la cottura di qualche minuto).
Vanillekipferl.
Il mio canto di Natale termina con questa famosa ricetta austriaca, ma anche un po’ altoatesina, bavarese, ungherese e ceca.
Nata nei caffè viennesi dopo la guerra austro-turca (la luna simboleggia la vittoria sulla Turchia) conta pochi ingredienti ed una preparazione piuttosto semplice. Procuratevi delle bacche di vaniglia profumate e prendete gli ultimi appunti.
Ingredienti
300 g di farina
250 g di burro morbido
125 g di zucchero
3 tuorli
125 g di farina di mandorle
Zucchero vanigliato per la finitura
Montate il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere una crema chiara e spumosa. Aggiungete i tuorli, uno alla volta, e continuate a montare fino ad amalgamare gli ingredienti.
Addizionate la farina di mandorle, incorporatela con cura ed infine unite la farina. Lavorate il composto per pochi secondi, formate un panetto con le mani e avvolgete nella pellicola. Schiacciate leggermente fino ad ottenere un disco e lasciate rassodare nel frigorifero per almeno un paio d’ore.
Formate dei cordoncini di pasta, tagliateli a tocchetti di 3,5/4cm ed assotigliatene le estremità, incurvateli in una mezzaluna (date un’occhiata a questo video) e disponeteli sulla solita teglia foderata con la carta forno. Trasferite in frigorifero per 30 minuti ed infornate a 180° per 10 minuti circa, o fin quando i bordi dei biscotti si saranno leggermente colorati.
Lasciate intiepidire per qualche minuto e rotolate nello zucchero a velo vanigliato (meglio se autoprodotto).
Sistemarsi per le feste.
I biscotti li abbiamo preparati, la messa in piega ce la siamo rovinata. Ora non ci resta che impacchettare il tutto al meglio, magari sistemando le nostre creaturine in barattoli di vetro agghindati a dovere, scatoline di latta infiocchettate o in teglie per plumcake.
I più buoni potrebbero allegare lo stampino d’acciaio utilizzato per confezionare i biscotti, o ricopiare la ricetta su una cartolina apposita.
Magari gli amici/parenti recepiscono il messaggio e l’anno prossimo provvedono da soli (kidding). Vi lascio un paio di foto da cui trarre ispirazione e i link a tutte le etichette stampabili più carine trovate in rete.
(Etichette stampabili 1, Etichette stampabili 2, Etichette stampabili 3, Etichette stampabili 4, Etichette stampabili 5)
(Etichette stampabili 1, Etichette stampabili 2, Etichette stampabili 3, Etichette stampabili 4)
E non sperticatevi nei ringraziamenti eh, non ce n’è bisogno.
REGALI DI NATALE la serie:
1. Per chi cucina molto.
2. Per gli irriducibili del libro di cucina.
3. Per gli hipster che amano le riviste indie.
4. Per i pentolai convinti.
5. Per i futuri chef.
6. Per chi vuole spendere meno di 10 euro.
7. Per i drogati del fai da te/biscotti di Natale 1.