Abbiamo appena deglutito l’ultima fetta di cotechino, il pandoro è ancora lì che ammicca. Ma il mio corpo reclama alimentazione corretta, in altre parole una dieta. Per un momento, complice l’eccesso di glucosio, ho pensato di esclamare anche io come Gwyneth Paltrow: “It’s all good!“da dietro un bicchierone di frullato di cavolo nero e pompelmo. Ma ahimè, lesinapsi sono rinsavite a tempo di record e sto addentato quella fetta di pandoro.
[related_posts]
Quando penso che negli anni Novanta la dieta era solo per chi “vuole fare la modella” e le velleità estetiche ancora non si camuffavano dietro religioni tronfie di etica, ecologia e salutismo spinto, mi pervade la malinconia.
Ma quali erano le differenze tra la dieta di 20 anni fa e quella che da oggi, chi più chi meno, tutti proveremo a fare?
#1 La dieta era un centro di recupero
Uno dei fenomeni più divertenti era la dieta gruppo di ascolto alla Weight Watchers dove un gruppo di lardosi pentiti si incontravano seduti in cerchio, come all’anonima alcolisti, ciascuno pronto a farsi delatore del prossimo.
Un ottimo stratagemma per non rinunciare alla felice vita di società.
#2 C’era il budino al cioccolato sostituto del pasto
Lo Slim Fast, diamine, chi non ricorda lo Slim Fast? Era un ammasso informe di proteine sintetiche, che tuttavia, molto a modo suo, sapeva come farti godere.
#3 Stando a dieta si risparmiava
Oggi, tra verdure fresche biologiche, cereali demeter, mandorle a pioggia, poi blender e macchine per la cottura al vapore la dieta costa come una visita mensile nella boutique di Hermès.
#4 C’era il “prima e dopo”
Il digiuno settimanale, la dieta del minestrone e quella del limone: non c’erano scuse. Quando ci si metteva a dieta era per dimagrire, punto.
Oggi invece anche l’amica grassottella ti dice che si nutre di frullati di sedano rapa perché così è più felice e in armonia con la natura.
#5 Le diete avevano un nome, non una faccia
La zona o la tisanoereica, ad esempio: niente era chiaro ma tutto evocava mondi perfetti di consistenza eterea. Oggi la dieta ha il nome di chi l’ha inventata, come si fa con la scienza, o l’astronomia.
Sono sicura che nuova dieta di Gwyneth Paltrow non farebbe lo stesso effetto se sulla copertina del libro non apparissero le sue guance rubiconde da gnocca felice e salutista.
#6 L’intollerante era solo un onesto sociopatico
Ora invece è un malato, il più delle volte immaginario, che ha scoperto i suoi sintomi con il metodo dei bagni stellari degli sciamani della Papuasia diventato paranoico, per lo più.
#7 Nessuno conosceva la parola glutine
Anche la Ny Magazine ricorda che negli anni di Cindy Crawford supermodella (oh Gesù, Cindy Crawford!) gli americani consideravano la pasta la pasta un’opzione per tagliare le calorie.
#8 Ai fan del cacao crudo avrebbero messo la camicia di forza
La moda raw, quella del cibo crudo, nata in America e ingrassata con il tic del foraging nordico, degenera sempre più. Eppure mangiare polvere di semi di cacao non tostati è piacevole come spalmarsi della malta a presa rapida sulla lingua.
#7 I vegetariani erano mosche bianche
E i ai vegani toccava la dura vita di chi si alimenta solo a insalata e pop corn. Oggi invece sono tutti vegetariani, almeno per 15 minuti (e sempre quando si auto invitano a cena a casa mia).
#8 Eravamo quello che mangiavamo
Come diceva Feuerbach.
Mentre in questi decadenti e prolungati anni 2000 siamo diventati quello che non mangiamo, e soprattutto quello che non facciamo mangiare agli altri, tacciandoli variamente di poca cultura, sciatteria, scarso senso etico.
#9 La quinoa esisteva solo Oltreoceano
Erano i bei tempi della dieta mediterranea.
Oggi una margherita con il fiordilatte filante è il peccato del crapulone, punito con settimane di smoothies di avocado schiacciato e l’onnipresente quinoa.
[Crediti | Link: Dissapore, NYMag, immagini: muscleforlife, abcsalute, businessweek, lovefarmorganics, eater, salonedelgusto, comefare.donnamoderna, elementsforlife, yourself.pianetadonna, teatroregio, healthcarediy]