Intendiamoci. Qui non vi si incita a fare come Gerard Depardieu, monumento del cinema francese che alle tante attività ha aggiunto quella di patrono dei piccoli commercianti. Non vi chiediamo di salvare da sorte incerta come ha fatto lui il pescivendolo di fiducia, il bistrot sotto casa o il bar storico della vostra via. Anche perché, fortunatamente, nessuno dei piccoli negozi che elenchiamo necessita di salvataggio.
Ma di un plauso sì. Perché detta con un pizzico di enfasi, sono botteghe artigianali spesso poco conosciute, che si identificano con il meglio del Made in Italy.
1. La Baita del Formaggio – Milano
Formaggeria evoluta in cheese-bar per pranzi veloci inserito tra i 5 migliori negozi di formaggi del mondo dal Financial Times. Tra gli appassionati è idolatrato per le bellissime pezze di Bettelmatt, la Rolls Royce dei formaggi nazionali, o per creazioni originali come il Bollcremm, gorgonzola bagnato di champagne
Baita del Formaggio – via Vincenzo Foppa 5, Milano.
2. Antica Polleria Aresu – Genova
Nei carrugi genovesi dal 1910 un’altra macelleria a vocazione internazionale ma di rigorosa conduzione familiare. Qui sono di casa le carni bianche, oltre agli arredi di recupero in uno spazio immacolato decorato con peperonconi rossi e reste d’aglio che penzolano dal soffitto sulle teste degli avventori.
Antica Polleria Aresu – Vico Inferiore del Ferro, Genova.
3. Bottega del Baccalà – Bassano del Grappa
Tempio del merluzzo salato, da non confondere con quello essicato al sole che è lo stoccafisso, prodotto nelle isole Lofoten e importato in Veneto dai tempi della Serenissima. In particolare nel vicentino, dove è diventato una specie di religione. Alla Bottega viene battuto nei rulli, quindi lasciato in ammollo in grandi vasche per tre giorni consecutivi.
Bottega del Baccalà – via Matteotti 10, Bassano del Grappa (VI).
4. Le Zandraglie – Napoli
Tripperia e poi trattoria della famiglia Fiorenzano, ramo cadetto del capostipite Pasquale Fiorenzano che nel 1927 aprì l’attività in Pignasecca. La loro professione? Carnacuttari, cioè venditori di carni cotte, vale a dire trippa, ‘o pere e ‘o musso (piede e muso di maiale) e zuppe di frattaglie.
Le Zandraglie – via Pignasecca 14, Napoli.
5. Civaie Mechini – Firenze
Le civaie sono semi di leguminose che abbondano nella cucina fiorentina più autentica, tanto da essere vendute in negozi appositi. Mechini è la civaia più antica, attiva fin dal 1892 e arrivata fino a oggi, grazie anche alla vendita di farro della Garfagnana, funghi del Casentino, fagioli zolfini-sorana.
Civaie Mechini – via delle Spade 52/R, Firenze.
6. EVO – Genova
Oleo granoteca, un negozio moderno che bvende pane, pasta e olio. Quest’ultimo protagonista assoluto dell’offerta con settantacinque etichette diverse selezionate dalla famiglia Panizza, per i gastrofissati liguri, quelli del Pesto genovese Rossi 1947.
EVO – via Colombo, Genova.
7. Goffreria Piemonteisa – Torino
I goffre sono cialde realizzate su una piastra di ghisa e mangiati al naturale o con pancetta e formaggio, oppure per chi ama i dolci con miele, marmellata, cioccolata. Con grande soddisfazione dei torinesi, la Goffreria Piemonteisa ha trasferito da qualche anno i suoi gioielli dell’Alta Val Susa al capoluogo.
Goffreria Piemonteisa – via S. Tommaso 4/A, Torino.
8. Grissineria Tappa – Moncalvo (AT)
Pasticceria ma ancora di più antica grissineria sulle colline di Moncalvo nell’astigiano, dove è ancora possibile acquistare i tipici grissini stirati a mano.
Antica Grissineria e Pasticceria Tappa – via XX settembre 5, Moncalvo (AT).
9. Mieloteca – Sommariva Bosco (CN)
Sono molte le cose buone in vendita da Tonino Strumia, ma i mieli dominano, tanto che la sua bottega è stata la prima mieloteca italiana. Tra gli scaffali varietà di tutti i tipi e di tutte le provenienze, non a caso Strummia è soprannomianato il trovarobe.
Tonino Strumia Porta Roero, Sommariva del Bosco (CN).
10. Speck Haus – Egna (BZ)
Negozio in cui lo speck la fa da padrone, ma dove è anche possibile ritrovare tutti i prodotti tipici del Sudtirolo, dalle grappe al miele, ai vini, sena dimenticare la frutta e la verdura che queste terre montane ci regalano.
Speck Haus – via Brenner 1, Egna (BZ)
11. CampaniaMia – Napoli.
La piccola bottega amata dai gourmet napoletani per l’orgoglio di esibire il meglio della ricchissima gastronomia campana. Dalla sopprerssata di Gioi alle alici di Menaica, dal prosciutto crudo di razza casertana al provolone del Monaco, il negozio di Ciro Arenella è già un indirizzo di culto per una spesa gastronomica campana.
CampaniaMia, via Belvedere 112, Napoli.
12. Campisi – Pachino/Marzamemi (SR).
Azienda familiare di lunga tradizione dedicata alla lavorazione dei prodotti ittici. Non più, o almeno non solo. Come sanno i vacanzieri che da aprile o novembre si susseguono davanti agli assaggi di pomodori sott’olio, prosciutti di tonno, sughi di cernia e bicchierini di vino, attorniati da mille barattolini ordinatamente disposti lungo i muri di un’ex rimessa.
Campisi, Contrada Lettiera, Pachino (SR).
[Crediti | Immagini: Andrea Soban, Trekearth, The pot watcher, Augusta taurinorum, In Toscana, Vivere Bassano, Quotidiano.net]