L’idea di bere il vino sull’hamburger, e di decidere quale vino si adatta meglio nasce da una bevuta al Rock Burger di Milano con un amico, quando abbiamo aperto e scolato un gran vino: il Paleo 1992 di Le Macchiole. Senza tante pippe e processioni, mangiandoci un eccellente hamburger di Black Angus.
Dall’immagine all’idea: organizzare una serata, proprio da Rock Burger, con un po’ di amici. Ogni invitato ha portato un vino che abbiamo degustato e votato alla cieca. Il maggio tropicale e qualche defezione hanno reso l’esperimento non proprio completo (sono mancati, ad esempio, i vini del sud), ma a dominare è stata una sana convivialità.
Quale vino ha fatto meglio il suo dovere? Scopriamolo insieme.
I 5 VINI
1. COLLIO MALVASIA 2013 – Ronco dei Tassi
2. COSTE DELLA SESIA 2014 – Roccia Rossa
3. LAMBRUSCO LECLISSE 2012 – Cantina Paltrineri
4. CHIANTI – Chianti Rock Burger
5. MONTEPULCIANO -IL BORGO 2013 – Cantine Torri
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Prima certezza: la provocazione vino e hamburger è legittima, ma va messa in conto la difficoltà di abbinare i gusti più speziati e piccanti con la bevanda di Bacco.
Con noi c’era anche Allan Bay, critico gastronomico e autore di bestseller culinari, che con piglio scientifico ci ha più volte ammoniti sulla questione, suggerendo l’inserimento di altre bevande: birra, sangria e cocktail. Ma ci siamo divertiti lo stesso.
Seconda certezza: gli hamburger di Rock Burger si sono dimostrati di alto livello. Distante dal gourmettismo d’accatto che assilla Milano, il locale replica l’esperienza di un pub robusto e rumoroso con piatti davvero sorprendenti. Numerose varianti e preparazioni perfette, aiutate dalla cottura nel forno a camera chiusa su carboni di legna dura. Praticamente un barbecue in verticale.
Si parte fuori dal percorso con l’assaggino di benvenuto: alette di pollo marinate e speziate. Piatto piccante ma non troppo, gustoso e dall’abbinamento difficile. È stato questo il momento in cui abbiamo scelto di non accompagnare i piatti con le patate fritte per assicurarci la sopravvivenza cardiovascolare.
HAMBURGER: John The Fisherman
VINO: Collo Malvasia 2013 – Ronco dei Tassi
L’hamburger di pesce è sempre più in voga e anche da Rock Burger ne troviamo uno in carta. Riuscito l’esperimento (abbastanza inusuale) di usare il salmone, delicato e oleoso ma ben gestito durante la cottura e accompagnato da pomodoro, insalata, cipolla rossa, maionese e scorza di limone.
Lo sprint è assicurato però dal wasabi.
Quello che guadagna in gusto il panino, lo perde in potenzialità di abbinamento. Sarà che l’associazione mentale tra vino bianco e pesce ci influenza, ma a svettare è questa Malvasia friuliana, buona morbidezza, ma una discreta freschezza e sapidità.
Bel vino, ma secondo me risultava troppo coperto.
HAMBURGER: Vegetariano
VINO: Coste della Sesia 2014 – Roccia Rossa
Bene, bene, l’hamburger vegetariano non l’avevo considerato (cit.). Di certo non ne avevo mai mangiato di così gustoso. Per forza, niente seitan, soia e affini, ma un mix “segreto” di melanzane, funghi, ceci, orzo, porri, anacardi e altre cose, accompagnato da rosmarino e cipolle grigliate.
Spicca ancora il piccante e nuovamente la Malvasia ottiene i migliori voti pari merito con il vino più apprezzato della serata: il Costa della Sesia di una piccola azienda chiamata Roccia Rossa, dove prevale il Nebbiolo (dell’Alto Piemonte), affiancato da Barbera e Croatina.
Vino del 2014 ma già pronto, lieve impronta vegetale e ottimo equilibrio tra freschezza e rotondità.
HAMBURGER: Surfin’ Bird
VINO: Lambrusco Leclisse 2012 – Cantina Paltrineri
Eletto hamburger della serata e apostrofato “laido e corrotto” dal sottoscritto (in omaggio a Giorgione, volto noto del Gambero Rosso Channel) è un trionfo di sapore: spinacino di Black Angus italiano in purezza ripieno (all’interno) di formaggio, accompagnato con bacon affumicato, burro di arachidi e jalapeno grigliato. Da azzannare avidamente e senza sensi di colpa.
A domarne la grassezza è uno degli splendidi Lambrusco di Paltrinieri. Charmat frizzante, colore rosato, alcolicità bassa e acidità importante.
Non per tutti i palati: chi è abituato al Lambrusco da GDO ne può soffrire l’asprezza. Comunque, è stato il vino più votato come miglior abbinamento.
HAMBURGER: Wedding of the lamb
VINO: Chianti Rock
Arriva la polpetta di agnello con salza tzatziki e feta. Un chiaro omaggio alla Grecia per l’hamburger che ha più diviso. Il vino più votato è ancora il Lambrusco, davanti al Costa della Sesia.
Visto il tipo di carne era lecito aspettarsi la preferenza per Montepulciano o Chianti, ma entrambi si sono dimostrati rossi dal tannino leggero e ammorbidito.
Tra i due il sangiovese in purezza con il marchio del locale ha avuto una media leggermente superiore, ma non è vino che ha lasciato particolarmente il segno.
PIATTO: Pulled Pork
VINO: Montepulciano Borgo 2013 – Cantine Torri
Ha un po’ deluso, come accennato, Il Borgo 2013, Montepulciano delle cantine Torri. Vino biologico, ma senza l’armoniosa e caratteristica scontrosità.
Un Emidio Pepe avrebbe fatto faville con molti dei piatti assaggiati, specie con l’hamburger di agnello e con gli ultimi due assaggi extra: un fantastico Brisquet e il Pulled Pork, spalla di maiale speziata, affumicata e cotta 8 ore.
E comunque, nessun altro vino ha fatto meglio del Lambrusco, ricordatevene la prossima volta che, tentati dall’idea di abbinare l’hamburger con il vino, dovrete scegliere la vostra bottiglia.