Il tempo passa: fanno cinque anni e cinque giorni da quel mercoledì 11 luglio in cui Apple lanciò l’App Store. Oggi non è più possibile dire o fare cose importanti senza prima avere compulsato l’apposita app: leggere, scrivere, vedere la tv, prevedere il meteo, cinguettare su Twitter, pubblicare stati su Facebook, scattare e ritoccare le foto, e manco a dirlo, cucinare.
Potevamo saltare questo anniversario proprio noi, prigionieri di applicazioni della prima ora, senza essere oppressi dai sensi di colpa? Chiaro che no.
Allora ecco la top ten delle app che hanno cambiato la vita ai gastrofanatici 2.0 secondo gli editor di Dissapore. Ma appena finite di leggere il post poi diteci voi di quale app della categoria “Cibi e bevande” (nel linguaggio un po’ retrò del negozio Apple) volete affermare la superiorità.
10. Osterie d’Italia (7,99 €)
La più venduta guida cartacea di Slow Food incontra lo smartphone, ed è quasi subito amore. Nel senso che con l’avvicendarsi delle versioni l’app è migliorata: i filtri di ricerca delle oltre 1700 osterie segnalate funzionano bene e vengono aggiornate a ogni stagione (pranzo di Natale, osterie con dehors estivo, vegetariane, pet-friendly … ). Bonus: integrazione con le mappe iPhone e ricette di piatti tipici. Prezzo eccessivo.
9. Time Out London e New York (gratis)
La variante un po’ più schiscia e pop della guida gastronomica (e non solo) in formato app. Nel senso che non siamo tutti da Touring. Tanto per cominciare nel portafoglio. Questa è gratis, ma non rinuncia allo stile un po’ di nicchia: il pub esclusivo, il vicolo giusto, l’evento food… Mica vero che “stiloso” non si sposa con “anticrisi”.
8. GialloZafferano (gratis)
Non storcete il naso, carini. Potete fare gli snob, ma il portale di ricette creato dalla per sempre sorridente Sonia Peronaci è risultato per il terzo anno consecutivo miglior sito food ai Macchianera Awards. App innegabilmente ben fatta: ogni giorno una nuova ricetta, possibilità di ricerca a eoni (per categoria, per area geografica, per portata), funzione lista della spesa. Semplice e vario come il sito (okay, un po’ meno semplice).
7. Ricettario fotografico (3,59 €)
Praticamente la badante degli applicativi che insegnano a cucinare. Perché se non ti basta avere a disposizione 700 immagini di qualità, l’elenco visuale e scritto degli ingredienti, oltre alla descrizione di ogni singolo spicchio di scalogno da soffriggere, l’app ti manda pure un’email riepilogativa del manicaretto prescelto, passo dopo passo. Non si sfugge al Ricettario Fotografico.
6. La Cucina Italiana (7,99 €)
Onore al merito per la più classica riviste di cucina italiana che affronta la sfida delle app uscendone bene: 450 ricette con tanto di calorie, abbinamento ai vini e consigli degli chef. Poi glossario dei termini della cucina, il timer per controllare i tempi di cottura, piccoli bonus deliziosi come la funzione “Scuotimi” per generare automaticamente un menu completo da provare. Peccato per il costo quasi proibitivo.
5. Jamie’s Recipes (Gratis)
Immediatamente contagiato dal mondo delle app, il celebre cuoco-tv britannico ha spiegato ai progettisti della sua migliore app che voleva sfruttare al meglio la grandezza dello schermo dell’iPad. Il risultato è una delle interfaccia in assoluto più semplici da usare, con foto in alta risoluzione che spiegano le ricette passo dopo passo e preziosi video-consigli per aspiranti cuochi. Attenzione ai pacchetti di ricette, disponibili solo come acquisti in-app.
4. Le basi della cucina italiana (3,59 €)
Foto, testo e audio per animare passo dopo passo, come non è mai riuscito prima almeno in Italia, 80 ricette della tradizione. Sei capitoli specifici: aperitivi, verdure, pasta & co., pesce, carne, dessert. Unico caso conosciuto di app che ha eclissato il libro da cui proviene (Le basi della cucina italiana di Laura Zavan, 25 €, Guido Tommasi editore).
3. Sabor Magazine (Gratis)
E’ in inglese, e vabbè. Però è anche nuova, ben scritta e splendidamente fotografata. Se ancora non avete scoperto Savor, una food-zine olandese passata dalla carta ai bit, dovete scaricarla prima possibile. Anche se per ora è solo quadrimestrale, si tratta molto semplicemente, della migliore rivista per gastrofanatici vista finora. Complimenti all’editore Fermin Albert e alla sua squadra.
2. Evernote food 2.0 (gratis)
Cosa abbiamo mangiato, dove e con chi. La più pratica e potente moleskine per gastro-ossessionati permette di non scordare neanche il più insignificante dei caffè. Perché niente resterà impunito. Bonus: trova pure, con risultati incoraggianti, i ristoranti più prossimi alla nostra temporanea porzione di mondo.
1. Instagram (gratis)
No, seriamente. Qualcuno poteva pensare che il primo posto della nostra lista non spettasse a Instagram, l’applicazione il cui nome, tra lasagne seppiate e hamburger sfocati, è ormai sinonimo di ritocco fotografico. Per dire, se vi dicessi che oggi si può mangiare prima di postare la foto del piatto su Instagram, voi ci credereste?
Non è sull’App Store perché finora è solo per dispositivi Android, ma l’app che ti dice se il cocomero è maturo andava segnalata.