20 cibi potenzialmente letali che mangiamo spesso

20 cibi potenzialmente letali che mangiamo spesso

C’è chi guarda i medical drama in televisione, chi ascolta Gigi D’Alessio come se non ci fosse un domani e chi è tremendamente affascinata dai cibi velenosi. Indovinate a quale delle tre categorie appartengo?

Ebbene sì, da quando giorni fa me n’ero occupata per Spigoloso sono macabramente attratta dai cibi potenzialmente letali che pure mangiamo spesso.

Non vi preoccupate, non intendo uccidere nessuno, non ho smanie suicide e non vorrei sembrare una persona problematica.

Ma vi presento 20 cibi pericolosi e potenzialmente letali come li ha suggeriti il Daily Meal:

NOCCIOLI DI CILIEGIA

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Come le mele contengono l’acido prussico, un acido letale per l’organismo umano se assunto in grandi quantità. Un veleno vero e proprio dai cui effetti è bene tenersi alla larga.

RABARBARO

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Le foglie di rabarbaro contengono l’acido ossalico che favorisce i calcoli renali. Mentre in dose più massiccia può risultare letale. Fossi in voi eviterei.

NOCE MOSCATA

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Questa è meno pericolosa. Perché in realtà è un allucinogeno. Ma non troppo divertente a quanto pare: convulsioni, crisi epilettiche, psicosi e senso di morte imminente. Fossi in voi non sperimenterei, meglio rimanere sul classico Peyote (è un gioco, niente lapidazione, prego).

PATATE

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I glicoalcaloidi si trovano nelle foglie, negli steli e nei germogli di patate. Se la patata viene lasciata troppo a lungo alla luce o è vecchia possono crescere spontaneamente. Mangiarli non sarà un piacere: porterà a crampi, diarrea, mal di testa, confusione, addirittura coma e morte. Possono essere fatali 3-6 mg per Kg di peso corporeo.

MANDORLE

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Ne esistono due tipi: mandorle dolci e mandorle amare. Quelle amare contengono quantità maggiori di acido cianidrico. Anche solo 7-10 mandorle crude potrebbero essere pericolose per gli adulti.

MIELE

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Se non passa attraverso il processo di pastorizzazione, in cui le tossine nocive vengono eliminate, il miele può contenere Grayanotoxin. Anche un solo cucchiaio causa vertigini, debolezza, sudorazione eccessiva, nausea, vomito per 24 ore.

POMODORI

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Gli steli e le foglie contengono veleni alcalini, che possono causare problemi di stomaco. Bisognerebbe consumarne quantità spropositate per sperimentarne gli effetti, ma è meglio non provare. Quindi evitare di mangiarne le foglie è vivamente consigliato.

TONNO

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Tutti siamo al corrente della pericolosità del mercurio assorbito dal tonno. Una volta nel corpo, può passare attraverso i reni e rovinarli, o arrivare al cervello facendolo impazzire. Ho i brividi.

MANIOCA

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Foglie e radici di questa pianta originaria del Sudamerica sono ricche di cianuro. Meglio quindi dosare il consumo di questo peraltro succolento ortaggio tropicale.

ANACARDI

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Li trovate spesso nei supermercati ma niente paura: quelli non sono crudi. Se cotti a vapore infatti sono privi di urushiol, una sostanza chimica presente anche nell’edera velenosa. Un vero e veleno quindi, i cui effetti possono essere fatali specie per le persone allergiche.

BACCHE DI SAMBUCO

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Spesso utilizzate in confetture, gelatine e vini, le foglie di queste bacche, i rami e i semi contengono cianuro. Nausea, vomito, diarrea e coma sono i sintomi dell’intossicazione. Ma se li evitate acerbi il pericolo sarà scampato.

RANA TORO AFRICANA

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Contiene un veleno conosciuto come Oshiketakata, che può causare insufficienza renale e morte. In Namibia, dove viene considerata una prelibatezza, la cuociono in una pentola rivestita con legno secco che si crede neutralizzi il veleno.

ACKEE

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Un frutto caraibico ricco di vitamine e proteine ma letale per l’uomo se mangiato prima della totale maturazione. In quel caso impedisce al glucosio di essere rilasciato dal fegato, abbassando rapidamente la glicemia e garantendo una morte violenta.

PANGIUM EDULE

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È il frutto di un albero originario del sud-est asiatico, velenoso per gli esseri umani a causa del cianuro di idrogeno che contiene. I semi vengono mangiati solo dopo essere stati bolliti senza guscio e bagnati in acqua, oppure dopo essere stati bolliti e seppelliti per un mese sotto la cenere, avvolti in foglie di banano.

CASU MARZU

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La sua preparazione è meticolosa: il formaggio di latte di pecora viene fatto fermentare e nel processo si introduce una specie di mosca, che depone le uova sul formaggio. Le uova si schiudono e la cenetta per i vermi è servita!

Ma perché? Perché le larve ammorbidiscono il formaggio ma devono essere mangiate vive altrimenti diventano tossiche. Se non si vogliono mangiare vive si può mettere il formaggio in un sacchetto di plastica, le larve salteranno fuori in cerca di aria e, non trovandone, moriranno.

PESCE PALLA ARGENTEO

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Il suo fegato, la pelle e gli organi riproduttivi contengono una sostanza velenosa che può causare paralisi muscolare, della respirazione e della circolazione. Dicono sia però molto buono. Dite che il gioco vale la candela?

ECHIZEN KURAGE
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Questa medusa velenosa vive sul tonno ed è per questo che i giapponesi hanno deciso di farla diventare una prelibatezza: volevano evitare che diventasse un problema. Le parti tossiche devono però essere rimosse e la medusa cotta per essere consumata senza rischi.

FUGU

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È un pesce il cui fegato e gli organi interni contengono quantità mortali di tetrodotossina, veleno per il quale non esiste alcun antidoto. Gli chef giapponesi però, cucinando il fugu, lasciano sempre una piccolissima quantità di veleno per procurare quel formicolio che rende unica l’esperienza d’assaggio.

Se volete provarlo assicuratevi di essere a Shimonoseki, nel Giappone occidentale, unico luogo dove non sono mai stati segnalati decessi da fugu.

HÀKARL

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Squalo della Groenlandia fatto fermentare. Questo squalo non ha però il tratto urinario, il che significa che la carne è piena di sostanze tossiche come l’ossido di trimetilammina. Per rimuovere le tossine, gli squali sono sepolti in una buca di sabbia e ghiaia, poi fatti fermentare e tagliati a listarelle, prima di essere appesi ad asciugare. Il processo richiede circa sei mesi e il prodotto finale puzza. Ottimo direi.

SAN NAK JI

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Polipetti crudi, conditi con olio di sesamo e pronti da mangiare. I tentacoli si muovono ancora e le loro ventose si potranno aggrappare alla vostra gola, causandovi il soffocamento. Un’esperienzona, insomma.

[Crediti | Link: The Daily Meal | Immagini: The Daily Meal]