Vi abbiamo già guidato fuori porta per le sagre e i picnic di primavera, ma è tempo di rimettersi in macchina con una buona playlist. Poi quando si fa il 1° maggio fuori porta di solito si è in tanti. Allora uno spera di finire nella macchina giusta. Manca qualche giorno all’ora x, però se si desidera lasciare alle spalle il caos cittadino, infognarsi in tangenziale per un ultimo quarto d’ora e approdare prima possibile sotto un pergolato a gustare buon cibo spendendo il giusto, è prudente muoversi adesso. [related_posts]
Per evitare di dover dar retta all’amico di turno – il famoso Esperto del 1° Maggio, che magari non conosce una trattoria fuori porta che sia una, ma lì su due piedi è l’unico abile ad articolare una frase di senso compiuto che includa la parola “porchetta” – usate i 10 suggerimenti di Dissapore.
L’Antica Locanda, via Spirito Santo 49, Noci (Bari)
Più che tessere le lodi di Pasquale Fatalino, proprietario e chef del ristorante oltre che anima della gastronomia locale, che senza di lui sarebbe un’altra, facciamolo con i piatti della trattoria.
Cenerete nella piazzetta del centro storico tra case, chiese e stradine gustando il florilegio caseario rappresentato degli antipasti: primo sale e treccina di mozzarella, oppure i lampascioni fritti annaffiati con un un velo di vin cotto, e ancora i funghi cardoncelli gratinati.
Trai piatti storici del locale i Cavatelli Terra Madre fatti a mano col grano duro del Senatore Cappelli, i pomodorini conservati appesi durante l’inverno, la cipolla rossa di Acquaviva, tutto appoggiato su un purè di fave emblema della cultura contadina.
Prezzi: 35 Euro.
La Brinca, Via Campo di Ne, 58 – Ne (Genova)
Come mettere in banca una meravigliosa domenica ligure spingendosi in Val Graveglia, zona nell’entroterra del Levante poco nota ai più.
Per il suo campionario di cucina ligure La Brinca è una scelta non negoziabile. Piatti chiari e amicizia lunga: testarolo con il pesto al mortaio, ravioli di borragine cu tuccu, gnocchetti di castagna, un superclassico: il gnocco al pesto, gli introvabili formaggi locali (il caprino stagionato di Sopralacroce su tutti), fritti e dolci abbinati a una ricca cantina.
Ma non si esce dalla Brinca senza aver assaggiato il preboggion di Ne, un antipasto di patate e cavolo nero bolliti insieme con olio extravergine e aglio.
Prezzi: 30/40 euro.
Ruggero, via Senese 89/r Firenze
Trattoria semplicissima sempre piena come un uovo con tavolini appiccicati uno all’altro. Ciò detto, il resto è un’avventura gastronomica nella bella veracità toscana tra piatti presentati a voce, carta dei vini esigua, cucina senza fronzoli, prezzi onestissimi.
Un sacco di carne: imperdibile l’arista steccata, morbidissima e tagliata alta con il suo osso, in alternativa godetevi senza pudore la trippa, il bollito misto oppure il baccalà e le seppie in inzimino del venerdì.
Ma non c’è solo la ciccia: la zuppa di fagioli e cavolo nero è buonissima, i fagioli all’uccelletto una poesia, la ribollita e la pasta alla carrettera proprio come si facevano un tempo.
Prezzi: 30 euro.
E Curti, via Garibaldi, 57, Sant’anastasia (Napoli)
E Curti erano Luigi e Antonio Ceriello, due fratelli afflitti da nanismo ipofisario innamorati della buona cucina.
Oggi, quella che per molti resta la “migliore trattoria campana”, aperta in un paesino della cintura vesuviana nel 1952, è condotta da Angelina Ceriello dentro uno stanzone ordinato con bancone da mescita in fondo, dove tutto sa di casalingo e rassicurante.
Paccheri e stoccafisso, agnello sambucano con i piselli e crocchè di patate sono i classici, davvero imperdibili, della sua amorevole cucina. Gran finale: un bicchiere di Nucillo, liquore digestivo preparato in casa.
Prezzi: 25/40 euro.
Osteria Cantina Brandi, via Cairoli 19, Minervino Murge (Barletta)
Servizio giovane e cortese, di maniere oggi sfortunatamente sparite. E competente, con un’attenzione ai vini che si rischia di sottovalutare distratti dai piatti che via via conquistano la tavola. Acquasale alle murgese con vele di scottona e scaglie di caciocavallo podolico, mezze maniche con ragù bianco di agnello e asparagi selvatici su purè di fave, anche se la parte del leone, ovviamente, la fanno le carni.
Elogiare il filetto di maialino murgiano al moscato di Trani è persino superfluo, se non fosse che anche le patate sotto cenere sono buone e croccanti, ma il gran finale spetta ai dolci.
Risparmiatevi la fatica di scegliere, la crostata con ricotta di pecora vi farà ringraziare i fratelli Carlone, che hanno saputo sottrarre all’oblio questa che era la cantina storica della famiglia Brandi.
Prezzi: 25/30 Euro.
Da Peppe a Tor Cervara, via di Tor Cervara 65, Roma
Non sembra neanche di stare a Roma, ma di fare una sosta durante un viaggio in quei posti che rispondono all’idea del “si mangia bene e si spende poco”. Al centro del locale troneggia una griglia perché la specialità è la carne nazionale, cotta con maestria sul legno di quercia.
Monumentali i bucatini all’amatriciana serviti in porzioni molto generose con tanto di bavaglio anti schizzi, cacio e pepe tra le migliori assaggiate a Roma, e anche piatti di pesce.
Simpatia e schietta romanità del proprietario sono contagiose, si trascorre una bella serata da chiudere in bellezza con un tiramisu fatto in casa e un conto più che onesto.
Prezzi: 30 Euro.
Foro dei baroni, Piazza chiesa, 2 – Puglianello (Benevento)
Dal martedì alla domenica sala gourmet con pochi coperti solo su prenotazione e menu degustazione da quattro portate a 25 euro focalizzato sui sapori del Sannio.
Di fianco, ristorante/pizzeria dove più informalmente si serve una rispettabile cucina pop.
Tutto in una assolata piazza della provincia di Benevento che sconfina nel Casertano tra luce, tufo e buone bottiglie.
Prezzi: 25 euro.
Locanda Mariella, Localita’ fragno, 59 – Calestano (Parma)
Quanti buoni motivi servono per affrontare il lungo cavatappi stradale che porta a Fragnolo, località di Fragno, frazione di Calestano, provincia di Parma?
Decidete voi, Mariella & Guido mettono in tavola piccole variazioni dei piatti di casa, dai ravioli di anatra in brodo di ceci ai cappelletti di radicchio e ricotta oltre alla mortadella più profumata del mondo. Non basta?
Allora c’è la carta dei vini, di per sè una vertigine: cinque tometti scritti fitti di cose semplici o impossibili alla portata dei più.
Prezzi: 30/40 euro.
Oasi degli Angeli, C. da S.Egidio, 50 – Cupra Marittima (Ascoli)
Il vino che fa il marito di Eleonora Rossi è famoso, si chiama Kurni. Ma l’agriturismo dell’azienda agricola Oasi degli Angeli di Cupra Marittima, aperto solo dal venerdì alla domenica, poggia sulle spalle minute della cuoca, un vero talento.
E insomma, ecco, se vi consigliamo il posto più introvabile d’Italia, perso tra campagne e sentieri polverosi, è perché il pollo cresciuto e cucinato al forno da lei non ha proprio rivali.
Prezzi: 25/40 euro. (Attenzione, apertura il 1° Maggio da verificare allo 0735 778569).
Osteria i Mattetti, Viale Handbury 132 Alassio
Cucina di terra e di mare purché rigorosamente ligure. Menu scritto in dialetto e forse, come dicono in sala dove giocano a fare gli scorbutici, conviene affidarvi alle scelte della cucina, ché tanto la carta non la capireste.
Antipasti: panissa fritta, farinata, frisceu di baccalà, impepatata di cozze (nella carta “sciaccadenti).
Primi: pansotti di seppia, buonissimi come anche i taiarin cui sciaccadenti e vongole. Se avete ancora posto via ai secondi: purpu, seppie, anciue e un fritto di mare pantagruelico.
La cena si conclude abitualmente con il gentile omaggio delle frittelle di mele con zucchero a velo e crema alla nocciola da leccarsi le dita.
Prezzi: 30 euro.
[Crediti | Link: Dissapore, immagini: mymorningtravelguide, eating with ziggy, pinterest]