Sigep 2023: novità e trend dalla pasticceria, dal caffè e dal gelato di oggi

Il Sigep 2023 si è concluso da poco a Rimini, in una grande ventata di entusiasmo: cosa abbiamo appuntato per voi dai settori della gelateria, caffetteria, pasticceria e panificazione.

Sigep 2023: novità e trend dalla pasticceria, dal caffè e dal gelato di oggi

Gli articoli minacciosi sulla crisi economica o sulle conseguenze che la pandemia avrebbe avuto sulle grandi manifestazioni di massa al coperto sono stati spazzati via fin dal primo giorno di apertura del SIGEP 2023, il Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianali e Caffè da poco conclusosi nei padiglioni della fiera di Rimini.

Fiumane ininterrotte di operatori si sono riversate tra gli stand di oltre 1000 aziende espositrici, per poi cercare rifugio (alla disperata) da albergatori e ristoratori della riviera romagnola, da Cesenatico a Riccione. Un travolgente tsunami di entusiasmo e fiducia francamente inaspettato in queste dimensioni, dopo un autunno e un inverno “caldi” per l’inflazione e le difficoltà che ogni imprenditore ha dovuto sopportare per l’aumento dei costi di qualunque voce riguardasse la sua azienda, dalle materie prime alle bollette energetiche. La 44esima edizione del Sigep è tornata ai fasti dell’edizione record del 2020 pre-covid, con un importante presenza di visitatori stranieri e spazi perlopiù esauriti in ogni settore.

Si afferma sempre più la presenza del mondo del caffè, che assieme alla pasticceria e al mondo della panificazione, contendono sempre più spazi e importanza alla gelateria, che di questa fiera è sempre stata elemento costitutivo e trainante.

A onor del vero non abbiamo assistito a grosse novità, se non a riproposizioni di cose già viste, soprattutto nel mondo del gelato.
Finita in parte la smania dell’etichetta pulita e del claim ingredientistici del ‘senza qualcosa dentro’, le aziende spingono sempre più sul tema della formazione (utile soprattutto a integrare l’offerta con nuovi prodotti per aumentare il giro d’affari dei singoli negozi) legandosi a testimonial famosi sempre più utilizzati e aprendo di continuo nuove scuole aziendali per clienti e non solo.
Sembrava quasi che i più famosi (Massari, Dicarlo, Biasetto, Montersino, Sal De Riso, Fiorani, etcc..) avessero il dono dell’ubiquità o più semplicemente più sosia con il loro volto in giro per la fiera, tanta era la loro presenza e apparizione continua in padiglioni ed aziende in punti distanti tra loro.  In realtà anche dopo l’ingresso dei fondi di investimento che hanno acquistato (talvolta riunendo sotto un’unica proprietà) aziende di semilavorati e prodotti per gelateria, le strategie di marketing spinto non si sono modificate di molto, resistendo i gusti ruffiani per bambini e adulti cresciutelli, dai mille colori ed alti volumi, talvolta dedicati ai cartoni animati come i Trolls, i Paw Patrol, i Pokemon e chi più ne ha più ne metta.

Bello e suggestivo il nuovo banco gelati a scomparsa di Ciam (Gelatowall), un incrocio tra il monolite di ‘2001 Odissea nello spazio’ e un più semplice corner stand-alone da centro commerciale.

Di pari passo agli incontri formativi, si sono succeduti concorsi e interviste ospitate anche nelle arene dedicate ai macrosettori in cui è stata divisa l’esposizione (dolce, gelato, pastry, bakery, caffè, choco). 
Molto rumore ha fatto la vittoria della squadra italiana alla Coppa Europa di Gelateria, non tanto per quanto riguarda l’assegnazione del primo posto, quanto per l’esclusione di nazioni come Spagna e Francia, così come ci sono stati strascichi relativi alle polemiche successive all’intervista di Massimiliano Scotti.

Tra gli altri concorsi va segnalata la vittoria del pugliese Vincenzo Daloiso, neo Campione d’Italia di Pasticceria Seniores, di Ilaria Castellaneta eletta Pastry Queen 2023 (Campionato Mondiale di Pasticceria femminile), e dell’Italia con Riccardo Primiani e Tommaso Nembrini del Campionato del Mondo Juniores di pasticceria.

Importante la presenza di aziende di prodotti surgelati (pasticceria, panetteria, etc..) per bar e ristoranti, con la ristorazione veloce che spinge per prendersi sempre più spazi trainato dall’esuberante mondo del caffè, in cui tutta la filiera è stata coinvolta, dai torrefattori ai produttori di macchinari e packaging.

Caffè

 
Dalla blockchain di Lavazza per permettere al cliente di seguire la produzione della nuova monorigine da Cuba, fino alla realtà virtuale di Illy per provare ad immedesimarsi nel lavoro di baristi e coltivatori di caffè, qualche spunto si è visto, con lo specialty che ormai, sdoganato, fa capolino nelle proposte anche delle aziende più grandi, insieme a estrazioni e preparazioni più di nicchia e particolari, con la latte art sovrana di ogni proposta di caffetteria (quantomeno sulla carta).

Le Piantagioni del Caffè_Sigep 2023

Ma tra i grandi stand muscolari sono i brand di specialty duro e puro a farsi notare con le novità di prodotto più interessanti, come il mono-piantagione fermentato con pesca e lieviti del vino di Ditta Artigianale. Intanto, Le Piantagioni del Caffè presenta il progetto “Pasticceria: per le specialty people”, manifesto dedicato alla caffetteria legata al mondo della pasticceria che cerca di sradicare il caffè abbinato alla pasticceria come mero accompagnamento (chi legge Dissapore ne sa qualcosa..), tentando di rendere la tazzina centrale grazie a riferimenti di settore come Bedussi, La Foietin e molti altri.

Anche nel caffè spazio alle competizioni che hanno decretato Daniele Ricci miglior barista per caffè d’Italia, Giacomo Vannelli re dei dei caffè con pourover (sistemi di filtrazione) e Marco Poidomani primo al Campionato Italiano Coffee In Good Spirits.

Ai Campionati Italiani SCA Italy Stefano Nodari davanti a Alessandro Piscedda e a Fabio Colicchia sono il podio del concorso ‘Latte Art’, Roberto Breno di Bergamo è il nuovo Campione italiano di Roasting, mentre per la terza volta di fila trionfa Fabio Dotti come miglior Cup Taster 2023, seguito da Emanuele Bernabei e con terzo Roberto Cagnetta. 
Il nuovo trend è quello dei sistemi di cassa automatici, totem per ordinazione e pagamenti, perchè le catene americane di fast food anche nel nostro Paese ormai indicano la strada da seguire.

Si è un po’ affievolita nel mondo del Cioccolato la smania del bean to bar, perché le aziende che hanno voluto e potuto investire in quel campo lo hanno fatto, lasciando ora più spazio a quello che piu il cliente compra scegliendolo principalmente in base alle forme, gusti e packaging.
 Tra i padiglioni della fiera abbiamo visto la presenza di praticamente tutti i più importanti pasticceri italiani, nonostante la presenza di Syrha a Lione abbia costretto alcune aziende a scegliere di presenziare ad una o altra fiera.

Pasticceria che sempre più tenta la strada della destagionalizzazione e dell’allargamento dell’offerta (verso il mondo della caffetteria, della mixology, della ristorazione o della gelateria) anche se gli introiti che derivano dal mondo dei lievitati (panettone) in primis, continuano a stupire gli operatori.
Le farine propongono sempre nuovi mix con cereali diversi, legumi, germinati, etcc.. ma allo stesso tempo si comincia però a parlare di cercare salvaguardare la tecnica di utilizzo del lievito madre vivo (consorzio di tutela), in contrapposizione al dilagare di questo termine come ingrediente che ormai fa capolino da quasi ogni prodotto da forno, sia artigianale che industriale.

Oggi è ormai sdoganato l’uso degli enzimi, di cui nessuno parla (in quanto non vanno indicati in etichetta) ma che si notano sempre più proposti dalle aziende (segno di un mercato assai fiorente) che ormai spesso consentono di ottenere quelle produzioni dai numeri monstre (con spedizioni e vendite in tutto il mondo) che altrimenti l’artigiano (con la shelf life dei lievitati senza conservanti ridotta a 30 giorni o poco più) non potrebbe affrontare.

La novità vista in questo Sigep è stato l’enzima (per aumentare l’alveolatura, lo sviluppo o la durata dei prodotti da forno) già premiscelato anche nello zucchero.
Qua e là faceva capolino il tema della ecosostenibilità, con attrezzature e macchinari efficientati per consumare meno energia elettrica e acqua, investendo anche lo street food con carretti mobili alimentati a pannelli solari.

La presenza di uno spazio dedicato ad alcune startup dedicato a questi settori selezionate, ha confermato probabilmente che gli anni della pandemia hanno bloccato in parte idee e investimenti, se pensiamo che i campi di applicazione erano i pagamenti digitali nei ristoranti, la gestione della delivery, capsule per caffè ecosostenibili, coperture assicurative personalizzate, mentre più interessanti l’intelligenza artificiale applicata al marketing dei locali pubblici e un integratore alimentare per ovviare ai problemi di chi soffre di intolleranza al lattosio.

Novità stratosferiche o meno, il Sigep rimane l’appuntamento annuale immancabile per il mondo dell’arte dolce (gelato e pasticceria), della Bakery, e del bar e caffetteria, tanto che probabilmente se ci fossero oggi due padiglioni in più a disposizione, si riempirebbero facilmente con il mondo del beverage e della mixology, che qua e là ha fatto in ogni caso capolino in quanto ormai proposta immancabile di qualsiasi attività aperta al pubblico.

In ogni caso segnate sull’agenda la data del 19 febbraio, quando andrà in scena su questi stessi palchi il Beer&Food Attraction.