Il Sigep 2022 appena conclusosi, il Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione artigianali e (oggi anche) Caffè riservato ai professionisti, dopo due anni tornato in presenza nei saloni della Fiera di Rimini, porta a casa un gran bel risultato e una ventata di ottimismo per tutto il settore della ristorazione.
Italian Exhibition Group, la società nata dalla fusione degli enti fiera appunto di Rimini e Vicenza, è riuscita ad organizzare un evento ricco di contenuti, ad avere la presenza di gran parte delle aziende prenotate negli stand e a totalizzare un -25% dichiarato sul numero di visitatori totali della kermesse rispetto al 2019.
Pochi avrebbero scommesso che si sarebbe andati in scena, quando a inizio anno l’evento era stato rinviato a marzo (dalle classiche date di gennaio) nel pieno del marasma dei contagi da variante Omicron. Di sicuro non sono mancati i problemi per gli organizzatori che hanno dovuto subire la disdetta da parte di alcune delle principali aziende del mondo della gelateria, storicamente pilastro di questa manifestazione, e il tentennamento di molte che hanno aspettato l’ultimo momento per confermare la partecipazione (dubbiose sulla presenza di visitatori).
Agli accessi d’ingresso pattuglie di ragazze smartphone-munite che scremavano i greenpass dei visitatori (ne ha fatto le spese il patron di Hausbrandt caffè, Zanetti, lasciato fuori) hanno impedito code e ritardi ai tornelli, insieme all’obbligo di mascherina (più o meno seguito…) all’interno dei padiglioni hanno consentito una svolgimento pressoché normale come i tempi pre-pandemia. Si sono viste infatti code per gli assaggi negli stand, assembramenti all’arrivo dei testimonial più famosi e perfino code il lunedì nei bagni, un inconveniente guardato come un fastidio in passato, e invece salutato questa volta con un sorriso ripensando finalmente ad un ritorno alla normalità.
A occhio si vedevano molto più affollati (a livello di presenza di aziende) gli stand nei padiglioni dedicati alla panificazione e al caffè, rispetto a quelli dedicati al gelato, ma la bravura degli organizzatori è stata quella di riempire nonostante tutto gli enormi spazi (oltretutto allargati negli ultimi anni per contenere una richiesta sempre più ampia di nuove aziende a partecipare) creando contenuti, incontri e talk ospitati nelle arene ‘verticali’ (Gelato, Pasticceria, Bakery e Caffè), a dir la verità non sempre affollatissimi.
Le aziende presenti sono tornate a casa per la maggior soddisfatte, perché con meno concorrenza diretta hanno avuto la possibilità di farsi conoscere dai visitatori, spesso con una presenza questa volta ‘minore’ in stand più piccoli (e quindi più economici), ma con inaspettati contatti (e anche qualche espositore) dall’estero, in particolar modo dai paesi di lingua araba.
Nel caffè si sono visti i grandi stand delle mega-aziende presentare brand di specialty e, ancora una volta, estrazioni “alternative” (come il coldbrew), solitamente associate alle piccole torrefazioni. Si cerca di valorizzare la qualità dei chicchi utilizzati..e giustificare l’aumento dello scontrino medio.
Imperversa il panettone, che si prende la scena accanto ai forni delle pizze.
L’occhio di riguardo per un pubblico che cerca proposte diverse, come quello vegano, rimane, così come proposte più modaiole che ricavano spazi per la mixology ormai immancabili nei banconi di ogni azienda specializzata negli arredamenti, o i già pronti cocktail ready to drink, figli dei vari lockdown succedutisi, presentati in bustine monouso o in bag in box per grandi consumi.
Si sono visti robot-camerieri di servizio, quei vassoi telecomandati che abbiamo scoperto nei corridoi dei covid-hotel cinesi, così come una pletora di sistemi di cassa e ordini automatici, perchè il problema della mancanza di personale nella ristorazione è ancora all’ordine del giorno. Va detto che oggi non è che manchino motivi di preoccupazione per il futuro della ristorazione, tra l’esplosione dei costi dei consumi elettrici, di gas e delle materie prime (su tutti caffè, farine ma anche semplicemente i materiali dei packaging), o attrezzature non disponibili per mancanza di elementi costruttivi o di ricambio, tutti problemi acuiti da una crisi internazionale senza soluzione all’orizzonte.
Il mondo del gelato ha scontato l’assenza di alcuni top-player tra le aziende (onore al merito però a Babbi che ci ha creduto e si è presentata con uno stand enorme) e quindi si sono viste meno novità. Rimane il focus sui macchinari più sostenibili con ridotti consumi di energia e acqua (tema incandescente oggi) e proposte ibride che vanno a intercettare le esigenze di ristoranti e hotel di alta fascia con macchine multifunzione che possono sia scaldare che raffreddare nello stesso cilindro, così da poter realizzare sia gelati che proposte di pasticceria.
Sigep da sempre è un palcoscenico atteso per richiamare stampa e attenzione mediatica, con i testimonial sempre funzionali alla visibilità e quindi mattatori in molti stand. Da segnalare la prima uscita della rinnovata Ampi guidata dal neo presidente Sal De Riso (l’Associazione Maestri pasticceri Italiani), fresca di nuovo logo e line-up, e orfana di quel Iginio Massari che l’aveva fondata e recentemente lasciata (non senza polemiche) e che da par suo non ha perso tempo e ha presentato la neonata APEI (Associazione Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana). Si è poi svelato il progetto di candidatura per il riconoscimento dei ‘maestri del gelato di tradizione italiana’ a patrimonio dell’Umanità Unesco (sulla falsariga de l’arte dei pizzaioli napoletani, già scelta come patrimonio immateriale Unesco nel 2019).
Non sono mancati i concorsi, con Rosario Nicodemo (per la Gelateria) e Leandro Faraci (per la pasticceria) selezionati come rappresentati italiani della Gelato European Cup, Fabio Dotti vincitore del Campionato Italiano Cup Tasters e di diritto quindi partecipante del World Cup Taster Championship a giugno a Varsavia, e Matteo Pavoni vincitore del Campionato Italiani Baristi Caffetteria che ci rappresenterà in Australia al World Coffee Championship.
Annunciato infine l’esportazione del nostro know how fieristico (e delle aziende al seguito) con la prima edizione di Sigep all’estero in Cina nel 2023 a Shenzhen in collaborazione con la tedesca Koelnmesse.