L’acido è il sapore del decennio, abbraccia in maniera trasversale diversi mondi e, sebbene sia una tendenza sensoriale legata a nicchie di mercato, sembra crescere con prosperità. Insomma, l’assist era utile per dirvi che, dopo due anni di stop forzato, torna l’evento più atteso dai birrofili che amano salivare come lama con il trigemino irritato. Dal 28 al 30 maggio 2022, presso l’ Azienda Agricola Villa Canali, in quel di Reggio Emilia, torna l’Arrogant Sour Festival, e dal banco spine sour più lungo d’Italia torneranno a sgorgare fiumi di aciduli nettari.
Un festival di cui vi abbiamo sempre parlato su queste pagine e che non smette di crescere, per proposta birraria e gastronomica. D’altronde, lo avremmo mai detto dieci anni fa che Lambic e derivati avrebbero suscitato tanto interesse tra i birrofili? In un decennio abbiamo visto aumentare significativamente domanda e prezzi medi dei prodotti a fermentazione spontanea ma non solo, abbiamo tolto dalla naftalina – enfatizzando la nota sour – quegli stili in cui la tendenza acidula era già parte del profilo sensoriale.
Abbiamo sdoganato inoculi batterici e utilizzato frutta, meglio se con acidità spiccata. Abbiamo visto nascere locali a tema, birrifici trasformarsi in mecche e birrai in rock star. Insomma, se la rivoluzione craft è figlia di luppoli e amari impattanti, questa “2nd wave” fa aumentare la salivazione, mi pare evidente.
Tornando sul pezzo, l’Arrogant Sour Festival post-covid si presenta in una nuova location, come sempre tantissime birre a rotazione ed eventi collaterali. L’accesso all’evento è libero, la degustazione birre sarà invece ammessa solo previo acquisto dello starter kit al prezzo di 10€. Birre, bevande, cibo e tutti i prodotti in vendita presenti all’interno della manifestazione si pagheranno esclusivamente con token acquistabili presso le casse del Festival.
Queste le informazioni essenziali, veniamo ora alle novità rilevanti di questa edizione; partirei da quelle liquide. L’elenco birre non è ancora disponibile, impossibile insomma spoilerare granchè rispetto a quello che troveremo on tap. Oltre ai soliti mostri sascri, butto li due nomi due scorrendo l’elenco di realtà presenti: asseggerei sicuramente qualcosa di À tue-tête, e le notivà di Cantina Errante e Monpier, due nomi che si stanno facendo apprezzare per l’abilità nella gestione degli affinamenti in legno. Curiosa anche di assaggiare le prime birre prodotte con il coolship di Sièman.
E ora veniamo al cibo. Le certezze del “Sour” restano inossidabili, fisse per tutta la durata della manifestazione, dal gelato di Cremeria Capolinea allo Specialty di Caffè Terzi, passando per la pizza di Storie Dipinte (ma c’è molto altro). Ma a rimpinguare la già nutrita sezione food presente al festival, in questa edizione troveremo anche nomi di spicco della ristorazione italiana. Le Osterie Spontanee si avvicenderanno nelle giornate di domenica e lunedì con una selezione di proposte pensate per l’occasione.
DOMENICA 29
Diego Rossi, Trippa – Milano
Da San Giovanni Lupatoto (VR) ha saputo furoreggiare in quel di Milano a suon di quinti quarti e vitelli tonnati. Più che il risultato nel piatto, evidentemente notevole, è stato il modello di osteria ad essere vincente. Due i panini proposti da Diego Rossi, con trippa e Tastasal (da veronese posso farvi un breve corso a tema se non sapete cosa sia).
Jacopo Ticchi, Trattoria da Lucio – Rimini
Romagnolo, talentuoso, e pionere del dry aging di pesce. Il folgorante percorso del giovanissimo Jacopo Ticchi sta portando ogni gastrofighetto in pellegrinaggio in quel di Rimini. Sarà presente domenica con due proposte, una piada sfogliata con spiedo misto di ventresca, e uno spiedo di fegatini di moletto e cipollotti.
Giacomo Pavesi, Ostreria Fratelli Pavesi – Podenzano (PC)
Oste Pavesi è un pezzo da novanta della scena gastronomica piacentina. I fratelli Pavesi hanno saputo ritagliarsi un meritatissimo posto al sole grazie ai virtuosismi che animano scelte e saper fare. Per l’occasione ci sfamerà con panini con spalla cotta calda, giardiniera Pavesi e salse, e fagioli con le cotiche.
Valentina Chiaromonte, Ristorante Consorzio – Torino
Premiati quest’anno da Osterie d’Italia per la miglior carta vini, il Consorzio è divenuto nel tempo un presidio dei presidi della ristorazione. Valentina Chiaramonte porterà un pò di Piemonte rivisitato; un maritozzo con vitello tonnato Arrogant.
LUNEDÌ 30
Luca & Federica, Cascina Lago Scuro – Cremona
Azienda agricola, caseificio, orto, agrinido, laboratorio e ristorazione. Luca e Federica porteranno una selezione dei formaggi prodotti nel caseificio dell’azienda.
Jacopo Malpeli, Osteria del Viandante – Rubiera
Abbiamo parlato spesso del talento di Jacopo su queste pagine, da poco al timone del nuovo progetto di Gucci. Jacopo titillerà le nostre papille con tre proposte: ostriche Fin de Clair, crema di mandorle allo Yuzu e perle di cetriolo; panino con filetto di anteriore marinato e cotto alla brace, stracciatella affumicata, carciofini sottaceto, ortiche, maionese piccante, curcuma e pane ai semi artigianale; e cotiche con i fagioli da maiali semibradi, tartufo nero scorzone, tarassaco, cipolla bruciata e rosmarino.
A Enrico Maria Porta, oste dell’Osteria Alla Concorrenza, altro progetto nato (tra gli altri) in collaborazione con Diego Rossi, sarà affidata invece la selezione enoica.
Wild Market
Si tratta di un’area mercato all’interno della quale troverete cinque produttori accomunati, ça va sans dire, dalle fermentazioni. Potrete quindi acquistare i loro prodotti come all’interno di un vero mercato contadino:
Kekoji: giovane azienda di Reggio Emilia produttrice di condimenti e bevande con Koji, agente fermentante di origine asiatica utilizzato per salse di soia, miso, sakè e molto altro;
Brave Beans Chocolate: il bean to bar marchigiano. Fave selezionate, tostate e processate direttamente nel piccolo laboratorio di Casine di Ostra (AN). Stessa percentuale di cacao e ricetta invariata per consentire di riconoscere e confrontare le differenze tra i cacao utilizzati. I loro cioccolati saranno tra i protagonisti di alcuni laboratori che si svolgeranno nella tre giorni sour;
Live Barrels: i “ragazzi” della fermenteria creativa di Carpeneto Piacentino li conosciamo da tempo, Bruno Carilli e Massimo De Marco sono una vecchia conoscenza dell’artigianato birrario italico. Riposti malti e luppoli (a dire il vero non del tutto), in questo progetto domano fermentazioni “altre”, sidri, mead, pyment e kombucha;
La Bottega del Fermentista: una selezione di prodotti latto-fermentati di Alberto Lavarini, giovane di Domodossola, folgorato sulla via delle fermentazioni grazie anche all’incontro con Carlo Nesler -personaggio chiave della fermentazione in italia e nel mondo;
Agricola Villa Canali: non mancheranno una selezione di prodotti dell’azienda agricola che ospita l’evento.
Ricapitolando
Dove: Agricola Villa Canali, Via Domenico Sassi, 13 Reggio Emilia
Quando: 28, 29, 30 Maggio 2022, dalle ore 11:00 alle ore 00:00
Tutte le info QUI