Entroterra è la parte non costiera di un paese. Entroterra è luogo che spesso regala una cultura fatta di territori sottostimati, custodi di patrimoni artistici, culinari, artigianali, paesaggistici che danno voce a prodotti e produttori testimoni della tradizione, ma anche di una qualità della vita che si esprime con ritmi lenti e il cui valore è in grado di fare la differenza per un’intera comunità.
Da questi temi nasce dunque Entroterra, il primo congresso italiano di cucina d’autore e artigianato che vuole dare voce alle persone che vivono e lavorano nelle aree più interne (e spesso remote) della Penisola. L’idea viene allo chef Michelin Cristian Torsiello che gestisce l’Osteria Arbustico di Paestum (Sa) e che per anni ha gestito il suo locale a Valva (Sa), nel cuore dell’entroterra cilentano. Siamo di fatto nel sud della Campania, in quella provincia di Salerno che dal mare guarda a quelle montagne interne ancora oggi roccaforti di borghi e piccoli paesi. Proprio qui, nei luoghi dell’Alto Sele e dell’Alto Cilento, il 4 e il 5 ottobre arriveranno da tutta Italia 30 chef, pizzaioli e pasticceri pronti a conoscere il territorio, le sue eccellenze e a confrontarsi per capire come valorizzarlo al meglio grazie a un ricco programma di cooking show, mostre, visite guidate e sei cene d’autore a otto mani.
“La volontà di questo evento – spiega Torsiello – è quella di avvicinare le persone nei luoghi in cui c’è tanto da ascoltare, da scoprire e da assaggiare. Il nostro evento vuole fornire un input per un percorso che può crescere e diventare itinerante nelle prossime edizioni, un piccolo segnale che vuole accendere l’attenzione nei confronti dei piccoli paesi vocati alla tranquillità e alla genuinità dei modi di fare, lontani dalle grandi città e dalle zone più turistiche”.
Il Programma
Entroterra vuole essere un riflettore, dunque, per centinaia di paesi, borgate e frazioni poco visitati e spesso poco abitati. “L’unica via da percorrere contro l’abbandono – spiega Cristian Torsiello – è far conoscere e diffondere la cultura dell’entroterra, tirarla fuori e metterla a disposizione di tutti. Desideriamo far tornare a vibrare di voci e di suoni le case dai muri di pietra, le botteghe, i campi e le vigne infondendo nuova linfa vitale agli abitanti di questi luoghi più reconditi”. E per farlo Torsiello ha deciso di utilizzare, in primis, la cucina, elemento di condivisione in grado di raccontare un territorio, la sua cultura e le realtà di quanti le ruotano attorno.
Nascono così le sei cene d’autore a otto mani (su prenotazione www.entroterra.info) che saranno organizzate in altrettanti locali con chef provenienti da luoghi diversi dell’entroterra italiano: Valeria Piccinini, Entroterra toscano; Luca Abruzzino, Entroterra calabrese; Stefania di Pasquo, Entroterra molisano; Angelo Rumolo, Entroterra campano; Mirko Bolzano, Entroterra toscano; Gianluca Gorini, Entroterra romagnolo; Angelo Sabatelli, Entroterra pugliese, Vincenzo Cucolo, Entroterra campano; Edoardo Tilli, Entroterra toscano; Carmen Vecchione, Entroterra campano; Antonio Zaccardi, Entroterra pugleise; Luigi Lepore, Entroterra calabrese; Luciano Monosilio, Entroterra laziale; Domenico Marotta, Entroterra campano; Concezio Gizzi, Entroterra abruzzese; Vitantonio Lombardo, Entroterra lucano; Michalina Fischetti, Entroterra campano; Tomaz Kavcic, Entroterra sloveno; Mario Milo, Entroterra campano; Cristian Santomauro, Entroterra campano; Nino Rossi, Entroterra calabrese; Antonio Biafora, Entroterra calabrese; Cristiano Tomei, Entroterra toscano; Arcangelo Gargano, Entroterra campano; Daniele Falcone, Entroterra lombardo; Enrico Recanati, Entroterra marchigiano; Arcangelo Tinari, Entroterra abruzzese; Pasquale Laera, Entroterra piemontese; Marco Zoppicante, Entroterra pugliese; Pietro Macellaro, Entroterra campano.
Il via il 4 ottobre a Valva (Sa), paese natale di Cristian Torsiello, con congressi e salotti letterari, ma nella due giorni non macheranno laboratori con gli artigiani dell’entroterra: dal pascolo sul Monte Vesole con mungitura e merenda cilentana alla degustazione del Fico bianco del Cilento, o ancora passeggiate e pic nic in vigna o la scoperta di vini indigeni locali.
I prodotti del territorio
Durante la due giorni di incontri e degustazioni, non ci sarà un unico prodotto protagonista, ma sarà il territorio a esprimersi a gran voce. “Gli chef troveranno – spiega Torsiello – una spesa realizzata con le eccellenze locali che provengono da allevatori e coltivatori della zona e dovranno, in questo modo, osservare il territorio e interpretarlo”.
Nessun pesce di mare a disposizione, ma magari trote e anguille, insieme a Caciocavallo podolico, Pecorino di Carmasciano (siamo in Irpinia), Peperone crusco campano e lucano, fagioli, ceci, legumi, Sedano di Gesualdo o ancora Cipolla di Vatolla.