Che poi, Buonissima è probabilmente tutta una storia di testardaggine. Due degli organizzatori dell’evento gastronomico torinese dell’anno hanno sempre fatto i giornalisti, raccontando ristoranti e piole buone di Torino. L’altro – Matteo Baronetto – cucinava e cucina in uno di quei ristoranti, probabilmente il più noto della città. Insomma, i tre hanno provato a fare la loro parte – chi con la penna, chi con le padelle – per raccontare quanto Torino fosse Buonissima, ma alla fine hanno pensato che fosse più efficace metterlo per iscritto con un appuntamento annuale di quelli in grado di far accorrere i gastrofighetti di tutta Italia. Così, da due anni a questa parte, indipendentemente dalla qualità dei suoi ristoranti (che comunque è sempre alta) per almeno qualche giorno Torino è Buonissima, e non c’è Santo che tenga.
L’evento, non c’è che dire, è di richiamo nazionale. A Torino arrivano nomoni della cucina internazionale (l’anno scorso Albert e Ferran Adrià, quest’anno Alain Ducasse, per dire), e in generale la città abbandona quell’allure sabauda che la caratterizza (non grigia, ma seria) per accogliere un po’ di sana milanesità. Insomma, si fa festa. Il cibo si accompagna alla musica, i brindisi scendono in strada e coinvolgono le trattorie: Buonissima può sembrare un evento esclusivo – e in effetti le sue cene-evento non sono esattamente alla portata di tutti – ma la verità è che tutti possono partecipare, col portafogli pieno o con le tasche bucate. Certo, non sarà proprio la stessa cosa, ma qualcosa da fare c’è pure se non avete un euro in saccoccia. Abbiamo pensato noi a farvi una piccola guida pratica
Zero Euro – Inaugurazione
L’inaugurazione di Buonissima 2022, mercoledì 26 ottobre alle 17.30, è gratuita e aperta al pubblico. Una festa alla Centrale Nuvola Lavazza (e sì, se ve lo state chiedendo si beve anche qualcosa, con un aperitivo a base di cocktail al caffè) in cui verrà presentato il programma di quest’edizione e in cui verrà assegnato il Premio Bob Noto, con una giuria composta da Ferran Adrià, Davide Scabin, Antonella Fassio, Sara Peirone, Marco Bolasco e Paolo Griffa.
Dieci euro – Bistromania
Vogliamo dirlo? Diciamolo. Bistromania è l’evento più figo di tutta Buonissima. Una festa nella festa, che vede riunirsi i bistrot e le “trattorie moderne” torinesi e quelli nazionali (ce ne son sei provenienti da altre regioni) in una festa nella festa. Il 30 ottobre dalle 17.30 si mangia e si beve bene, assaggiando piatti sfiziosi da Combo, che quest’anno ospita la serata. Il biglietto d’ingresso costa 10 euro e comprende ingresso alla festa, braccialetto, bicchiere di vino con porta bicchiere e una consumazione da 5 euro. Poi si decide cos’altro mangiare, spendendo dai 5 ai 10 euro a piatto.
Dai cinque ai venticinque euro – i Laboratori
Eataly Lingotto ospita i laboratori di Buonissima: alcuni più interessanti, altri un po’ meno, ma in generale un’ottima occasione per approcciare e assaggiare alcune materie prime e i loro produttori più noti, dal riso all’olio, dal Parmigiano al cioccolato.
Ventotto euro – Piolissima
Se Torino è una città Buonissima lo è storicamente anche per le sue trattorie, le “piole”, che quindi sono parte integrante della manifestazione: per tutta la durata dell’evento alcuni dei locali più amati della città (Antiche Sere, Ballatoio Bistrot di Ringhiera, Barbagusto, Cantinone San Paolo, Du’ Cesari, il Pastis, La Fucina Ristorantino, Le Putrelle, Le Ramine, Magazzini Oz, Pescheria Gallina, POdiciotto, Trattoria Amicizia e Vitel Etonné) propongono cene, feste e serate varie con un menu a ventotto euro.
Trentacinque euro – Agnolotti & Friends
Amanti della pasta ripiena, fatevi avanti. Sabato 29 ottobre dalle 20 da Eataly Lingotto si mangiano plin e gyoza, culurgiones e jiaozi. Una serata dedicata all’agnolotto in tutte le sue forme, nazionali e internazionali. Il biglietto costa 35 euro (fino alle ore 12 del 20 ottobre, poi 45) e comprende sei piatti tra quelli in menu più un calice di vino.
Novanta euro – Il pranzo della domenica
Novanta euro per un pranzo della domenica? Se vi sembrano tanti, mettete in conto che la tavolata verrà allestita al Castello di Rivoli – Museo di Arte Contemporanea, e che a preparare i piatti tipici dei menu piemontesi ci saranno un gruppo di super cuochi, provenienti dalle trattorie di Langa (la mitica Gemma di Roddino, per dire) così come dai ristoranti stellati (Davide Palluda dell’Enoteca di Canale è sempre una garanzia).
Intorno ai 120 euro – Metti Torino a cena
Karime Lopez, Floriano Pellegrino, Gianfranco Vissani, Paco Mendez e Fabrizio Fiorani: sono un bel po’ gli ospiti delle cucine torinese per “Metti Torino a cena”, il ciclo di incontri culinari fra cuochi d’Italia e del mondo e gli chef padroni di casa per speciali cene a quattro mani. L’elenco è davvero lungo (lo trovate qui di seguito), i prezzi sono vari e le prenotazioni si fanno direttamente nei ristoranti.
Del Cambio | Matteo Baronetto ospita Materia | Davide Caranchini
Antonio Chiodi Latini | Antonio Chiodi Latini ospita Latta, fermenti e miscele
Spazio 7 | Antonio Romano ospita Bros | Floriano Pellegrino
Kensho | Alessandro Daddea e Stefano Atzeni ospita Alessandro Mecca
Azotea | Alexander Robles ospita Gong Oriental Attitude | Guglielmo Paolucci
Gufo bianco | Maurizio Zito e Andrea Pio ospita La Gritta di Palau | Roberto Pierro
Limonaia | Cesare Grandi ospita Reis | Juri Chiotti
Magorabin | Marcello Trentini ospita pashà | Antonello Magistà
Mare Nostrum | Stefano Lanzafame ospita castello di Pavarolo | Stefano De Gregori
Insieme | Ded Gaci ospita De Pisis Restaurant Venezia
Opera | Stefano Sforza ospita Gucci Osteria | Karime Lopez
Casa Vicina | Claudio e Anna Vicina ospita Piropiro | Marco Maltese
Condividere | Federico Zanasi ospita Come | Paco Mendez e Fabrizio Fiorani
Rebel | Nicola Di Tarsia ospita Casa Vissani | Gianfranco Vissani
Trecentocinquanta euro – Cinemagika
E qua, signore e signori, ci avventuriamo nel girone del lusso, ma di quel lusso che – come mi ha detto una volta Dabiz Munoz in un’intervista – è sempre più economico di tante altre esperienze di quel livello. Insomma, senza girarci intorno, la prima delle due cene evento di Buonissima costa 350 euro, ma non è soltanto un appuntamento gastronomico. Che ci crediate o no, è il cibo che si fa spettacolo, con musica e cinema, garantite rispettivamente da Roy Paci e da Vladimir Luxuria, direttrice di Lovers, e Steve Della Casa, direttore di Torino Film Festival. A cucinare ci sono Chicco Cerea, Chiara Pavan e Francesco Brutto con Matteo Baronetto, e parte del ricavato va in beneficienza. Ma sì, sempre 350 euro restano.
Quattrocento euro – Vivaldi Rocks
Se pensavate fosse finita qua, avete sbagliato. A Buonissima si possono ancora spendere 50 euro in più, per veder cucinare un mito assoluto della cucina internazionale come Alain Ducasse. Di nuovo, non solo una cena, ma un viaggio nel tempo, dove il classico incontra il pop, sia da un punto di vista gastronomico (ad affiancare Ducasse ci sarà Davide Oldani) sia da un punto di vista musicale, con Samuel Romano dei Subsonica che ha creato per l’occasione un’opera originale connubio di musica elettronica e barocca.