Potrei raccontarvi di quando, Laduréè aveva appena aperto in via Spadari, mi chiedevo se i macaron avrebbero conquistato Milano. O di quando, postulando sui macaron di Ladurée come fenomeno epocale, mi dicevo che lo erano, si capiva dal tasso di nutellismo (leggi: resistenza all’usura del tempo) e da quello di feisbucchismo, (leggi: modernità). Poi arrivarono Hermé, Hevin e gli altri. Ma uonnabista come solo coi famigerati dolcetti riesco a essere, sognavo un giorno di portarvi dove i macaron di Ladurée si fabbricano, nel favoleggiato laboratorio comandato dal mistico pasticcere Philippe Andrieu. Bene, quel giorno è arrivato.
E se per caso, Ladurée o meno, voialtri infedeli siete stufi dei contagiosi dolcetti, sappiate che cupcake iznt’ the new macaron, nemmeno i brownie, e le madeleine? Ha, ha ha. I nuovi macaron, sentammé, sono i Canelé di Bordeaux (a l’italienne, naturellement).
[Crediti | Link: Dissapore, Cote Maison, Cavoletto di Bruxelles]