Sì, la tentazione è forte. Siete stanchi, avete una giornata di lavoro alle spalle, vi è toccato pure cucinare e sparecchiare.
Adesso buttereste volentieri tutto in blocco nella lavastoviglie, piatti, pentole e posate, avanzi compresi, senza mettervi a fare i precisini che separano quello che deve e non deve essere inserito nella macchina.
Invece dovreste farlo.
Perché buttando tutto alla rinfusa correte il rischio di danneggiare la vostra lavastoviglie, che così non potrà più aiutarvi nei lavaggi quotidiani se non dopo costose riparazioni, e perché correte il rischio di danneggiare le stoviglie stesse.
Eccovi un elenco delle cose che andrebbero lavate a mano. Rassegniamoci, nessuno è perfetto: nemmeno la nostra lavastoviglie.
GRATTUGIA:
Inutile togliere spazio prezioso nella lavastoviglie per metterci una grattugia: i getti della macchina, per quanto potenti, non riescono a levare i piccoli residui di formaggio da tutti i fori, soprattutto sulla parte posteriore.
Per pulirla dovete munirvi di spugnetta e detersivo, eviterete così il grazioso connubio tra il pecorino di oggi e il parmigiano di domani.
UTENSILI IN LEGNO:
Dimenticate di mettere in lavastoviglie il tagliere su cui avete affettato tonnellate di salami. Lo stesso dicasi per il cucchiaio in legno intagliato acquistato in Tirolo. L’acqua calda e la pressione della macchina tendono a deformarli e a far perdere loro il colore.
L’ideale è un pulirli con un goccio di candeggina diluito in molta acqua, e fregare con vigore per levare ogni residuo di cibo
SPREMIAGLIO:
Stessa storia della grattugia. Anzi, peggio. L’acqua non riuscirà a togliere i minuscoli, appiccicosi residui di aglio pressato dai fori. Quindi rassegnatevi, armatevi di spugnetta e pulite a mano, magari aiutandovi con la punta di un coltello per i residui ostinati. In fondo, è un po’ come zappettare con un giardino zen.
COLTELLI AFFILATI:
No, i coltelli affilati proprio no. Ogni chef sa che acqua calda e detersivi aggressivi possono rovinare la lama e deformarla irrimediabilmente. Inoltre, la punta affilata potrebbe graffiare e rovinare le pareti della lavastoviglie. Meglio evitare.
PIATTI DELLA NONNA:
O piatti vintage in preziosa ceramica d’epoca. Li avete tutti presente, no? Vi affliggono quando andate a pranzo dai parenti, con i loro bordini dorati e le graziose scene agresti con donnine, cagnolini e cacciagione varia. Anche per loro, e per i graziosi disegnini, l’acqua calda e i detersivi possono essere fatali. Hey, che fai? Ti ho visto che hai ficcato tutti i piatti della nonna nella lavastoviglie!
ALLUMINIO:
L’alluminio risente del passaggio in lavastoviglie: acqua calda e detersivi infatti possono restituirvi pentole e padelle chiazzate con zone scolorite e squarci più scuri. E non è un bell’effetto.
RAME:
Il rame, in lavastoviglie, segue la stessa sorte dell’alluminio: scolorisce vistosamente. E con quello che costano le pentole in rame, anche se non firmate, non volete correre il rischio, vero?
PENTOLE IN FERRO:
Ferro e ghisa non vanno d’accordo con la lavastoviglie. E nemmeno con il rame, che può scolorire. Pentole in rame, ghisa e ferro dovrebbero stare sempre lontano da prodotti chimici corrosivi, così come dalla lavastoviglie.
Bene invece pulirli con acqua calda e, in caso di incrostazioni, strofinare con un po’ di sale.
TAZZE TRATTATE CON STRATO ISOLANTE:
Certo, la maggior parte delle tazze possono essere lavate in lavastoviglie. Ma alcune possono avere uno strato isolante che verrebbe distrutto in lavastoviglie, rendendole inservibili. Come distinguere una tazza trattata con uno strato isolante e una comune tazza da tè? Beh, semplice: basta provare a inserirla in lavastoviglie…
[Crediti | Link: Daily Mail]