Mi dicono che, al giorno d’oggi, sposarsi sia un impegno. Non sto parlando di quello che, si auspica, prenderanno reciprocamente i futuri marito e moglie. Ma di impegno pratico, o lavoraccio, se preferite. Capace di portar via mesi, quando non anni. Capita di trovare coppie che annunciano felici l’approssimarsi dell’evento e quando, congratulandomi, chiedo la data, mie viene risposto: settembre 2015! maggio 2016!
Questa lungimiranza mi lascia sempre un po’ perplessa, ma poi i fidanzati mi spiegano che c’è la casa da ristrutturare, la location e la chiesa che sono già prenotate per i prossimi 12 mesi, l’abito da cercare e far confezionare, eccetera eccetera eccetera.
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L’elenco dei preparativi è lunghissimo, le decisioni da prendere decine e decine, e ci vuole il suo tempo, oltre a una certa dose di sbattimento.
Pur continuando a sfuggirmi il motivo per cui, ancor prima di formare una famiglia, lui & lei debbano imbarcarsi in imprese così complicate e stressanti, riconosco che ce ne sono alcune gradevoli. Provare i piatti del catering, per dirne una. O fare la lista nozze.
Girovagare in un bel negozio di casalinghi indicando questo e quello, seguita da una signorina armata di blocco e penna (o, più probabilmente, di tablet), ti fa sentire come Julia Roberts nelle boutique di Rodeo Drive. Sempre che si abbiano le idee chiare su quel che si desidera e, soprattutto, su quel che serve.
Se anche voi siete entrati nel tunnel, io sono qui per facilitarvi il compito almeno per quanto riguarda gli accessori di cucina che non possono mancare nella vostra lista.
1. Un food processor e/o una planetaria, con i loro accessori.
Il primo trita, affetta, impasta, frulla. La seconda impasta, mescola, amalgama, monta. Il confine fra i due non è così netto, anche perché le moderne macchine da cucina uniscono le diverse funzioni. In più, hanno set di accessori opzionali che le trasformano in tritacarne e ghiaccio, sfogliatrici, trafilatrici e via dicendo.
Attenzione: se robot e affini costano tanto, in proporzione gli accessori ancora di più. Per questo farseli regalare può essere un’ottima idea.
Da prendere in considerazione anche i modelli di ultima generazione che, in sovrappiù, cucinano anche. Perfetti per i fan di spezzatini, stufati, polente e simili, dotati di parenti o amici particolarmente generosi.
Il difetto di tutti questi marchingegni è che sono spesso piuttosto ingombranti. Se il vostro nido d’amore è dotato di quel che gli agenti immobiliari chiamano amorevolmente “cucinotto”, probabilmente vi trovereste nell’imbarazzante situazione di dover scegliere tra farci entrare la kitchen machine o il vostro partner, che contemporaneamente tutti e due non ci starebbero.
Il piano B è mettere in lista tanti pezzi singoli basic: gli indispensabili sono, a mio avviso, il frullatore a immersione (tra l’altro spesso accessoriato con tritatutto, fruste e simili), lo spremiagrumi e il frullatore a bicchiere. Per gli impasti, non vi mancheranno mani e olio di gomito, per le tagliatelle prenderete la macchinetta a manovella, e così via.
2. Un ottimo set coltelli.
Quelli indispensabili sono il coltello da cuoco, a lama lunga e larga, lo spelucchino, corto e appuntito, il coltello da carne, lungo e sottile, che va bene anche per i salumi, e quello per il pane a lama seghettata. Non guasta aggiungere a questi uno sfilettatore e magari una mannaietta.
Passata – spero – la moda dei coltelli in ceramica (io ne ho spuntati, sbeccati e gettati una mezza dozzina), sceglieteli di ottimo acciaio, pesanti e forgiati, ovvero un pezzo unico fra lama e manico, comodi da impugnare e ben bilanciati.
Io trovo pratico averli riuniti in un ceppo. Le barre magnetiche appese al muro mi fanno un po’ paura: e se un coltello si stacca e cade di punta mentre ci passo sotto in sandali? L’alternativa è riservare loro un cassetto equipaggiato con un portacoltelli in cui infilare le lame, per evitare che si rovinino sbattendo fra loro e che vi taglino accidentalmente.
3. Taglieri di qualità.
Quelli di legno, alti e lucidi, sono bellissimi, ma poco igienici perché con l’uso anche il lego più duro (faggio, robinia, acacia) si incide e i tagli sono sempre un bel posticino per i batteri. Comunque, almeno uno a listelli o quadrotti fa sempre la sua bella scena in cucina.
Affiancategli un set di 3 o 4 bei taglieri in materiale plastico per uso alimentare, possibilmente da riservare ognuno a un uso diverso: carne, pesce, verdure e frutta, più uno per gli alimenti cotti. Sì, i taglieri in cucina non bastano mai.
4. Capitolo pentole: la storia infinita.
Sapete già del mio amore per le pentole. E certo la signorina con il tablet non mancherà di indicarvi batterie complete che più complete non si può, e relativi coperchi. Aggiungete di vostra iniziativa almeno una casseruola in ghisa a fondo pesante, tonda od ovale, che non abbia manici in legno o plastica: passera disinvolta dal fornello (anche a induzione) al forno, e all’occorrenza farà la sua bella figura portata direttamente in tavola.
Sempre in ghisa la bistecchiera, mentre per frittate, tortini e carni da cuocere ottenendo magnifiche reazioni di Maillard non può mancare la padella in ferro, in cui io faccio anche la tarte tatin.
Altra aggiunta fondamentale un grande wok, che farà da friggitrice e sauteuse.
Per le cotture in forno avrete bisogno di almeno due teglie o pirofile di misure diverse, grande e piccola (lasagne per due o pasta al forno per gli amici a cena), almeno una tortiera da crostata o torta salata e uno stampo con bordo apribile per le torte lievitate.
5. Ciotole, ciotole, pile di ciotole.
Ecco un’altra cosa che in cucina non basta mai. Nelle ciotole si avviano gli impasti, si condiscono le insalate, si emulsionano le salsine, si fanno marinare gli ingredienti, si servono le pietanze e così via. Il vetro e la ceramica sono la scelta più bella, però si rompono.
La plastica è robusta ma può macchiarsi ed è spesso un po’ cheap da portare in tavola. Il metallo è leggero ma non è adatto al contatto prolungato con le sostanze acide. La melammina è lucida e bella ma non va nel microonde. L’ideale è scegliere di tutto un po’ come materiali e dimensioni.
6. Grattugiare e affettare.
Riunisco qui, per comodità, un paio di aggeggini che saranno utili per sminuzzare in vario modo gli ingredienti. Innanzi tutto, le grattugie: che siano Microplane, come vi ho consigliato in passato, o di altre marche e modelli, servono per formaggi, scorze, cioccolato, zenzero, noce moscata, persino per l’aglio. Non fatevele mancare, e che siano di ottima qualità.
Per affettare ortaggi e frutta, occorrerà una buona mandolina a lama regolabile e munita di salvadita (e lo dico per esperienza diretta): le fette di polpastrello non sono mai una buona aggiunta ai vostri piatti.
7. Mortaio e pestello.
Un oggetto forse da imparare a usare, ma da non sottovalutare. Magari per il pesto continuerete a preferire il frullatore, ma è insuperabile per fare da voi mix di spezie ed erbe: pepi di vari colori, cumino, coriandolo, senape, peperoncino secco, e poi maggiorana, origano, rosmarino, tutto da sminuzzare finemente, magari con l’aggiunta di una presa di sale grosso, per un tocco speciale e personalissimo alle ricette.
Come materiali, ottimi marmo e pietra, poco adatto il legno (si macchia e trattiene gli aromi), attenzione alla ghisa, che con gli ingredienti umidi e acidi rischia di formare ruggine.
8. Il termometro a sonda.
Questo costa in genere pochi euro, ma ci sarà qualche cuginetta o zietta dai mezzi modesti che sarà felice di farvi un regalo piccolo ma con un gran bel pensiero dietro. Perché il termometro è una di quelle che cose che potreste anche non avere mai nella vita, ma in caso contrario non sapreste farne a meno.
Sarà il segreto del vostro roast beef perfettamente al sangue, di quella crema inglese così liscia e vellutata, del fritto asciutto e croccante. Perché le temperature, in cucina, contano.
Se poi siete appassionati di pasticceria, mettetene in lista un secondo specifico per temperare il cioccolato o misurare il grado di cottura del caramello.
9. Colini.
Ne servono almeno 4: piccolino (misura tè, per intenderci), medio, grande e cinese.
Potrete usarli per filtrare ogni genere di sughi e fondi di cottura, compresi quelli dei frutti di mare e le bisque, per scolare olive, sottoli e sottaceti, per sciacquare i legumi lessati, per setacciare farine e altre polveri e persino come schiumarole per sollevare da acqua, brodo o olio bollenti piccoli pezzetti di cibo, frittini, gnocchi.
10. Mattarello e spianatoia.
Impastare e stendere la frolla o la sfoglia (di tanto in tanto, non fatelo fare agli elettrodomestici di cui al punto 1), avvolti in una romantica nuvola di farina, è la versione gastrofighetta della celebre scena del vaso di Ghost. In questo caso, legno rulez, anche se un bel mattarello di marmo fa sempre scena, specie se avete scelto lo stesso materiale per il top della vostra cucina.
Soprattutto, ricordate che una cucina allestita e, soprattutto, usata insieme con amore, può diventare il vostro luogo preferito. E che la coppia che si ritrova ai fornelli ha molte, moltissime possibilità di essere una coppia felice. Auguri e figli maschi!