Io non so come sia stato possibile. Come sia successo. Come un’imprevedibile concatenazione di eventi mi abbia portato dove sono adesso.
Il fatto è che avendo raggiunto ormai un’abbondante mezz’età non ho mai posseduto un forno a microonde.
Mai. Manco uno.
Credo di non averne nemmeno mai utilizzato uno. Oddio, ora che ci penso forse una volta —UN’UNICA volta— in un self service.
[Il forno a microonde fa male?]
Ricordo che guardavo questa cosa, non avendone nessuna consuetudine, come si osserva un oggetto di cui non si conosce la funzione: dovrò schiacciare qualcosa? C’è niente che debba sapere? E’ pericoloso?
Forse ero da Ikea, sono quasi certo d’essermi fatto aiutare da qualcuno. Come un anziano molto anziano.
Immagino la mia tara sia dovuta a un paio di equivoci. Il primo dovuto al nome che in maniera del tutto immotivato mi ha sempre inquietato. Mi sapeva di anni Cinquanta, di guerra fredda, di armi nucleari.
In effetti il microonde è stato inventato proprio nel 1946 ed esso stesso nasce da un equivoco: tal Percy Spencer lavorava alla realizzazione di un radar e si accorse che la barretta di cioccolato in tasca gli si era sciolta. Ma dico io: a chi non si scioglierebbe una tavoletta di cioccolata in tasca, anche senza stare di fronte a un magnetron?
Il secondo equivoco è che nel mio immaginario lascia la roba molla. Cosa che non è vera dopo che è stato perfezionato abbinandovi un grill.
Ma la verità —che scopro guardando dentro di me— è un’altra.
[Il microonde fa male? Cannavacciuolo vs. Bressanini]
La verità è che il microonde nacque come promessa di velocità in cucina. Uno strumento per “metterci meno”. Se un analista mi sdraiasse su un lettino, lo capirebbe in poche domande: il mio problema col microonde è che in cucina io NON voglio metterci meno. Tutto il tempo che passo tra i fornelli è tempo per me, che mi rilassa, tempo in cui non lavoro, non guardo la tv, non corro dietro ai bambini.
Ho un rapporto problematico persino con la pentola a pressione.
Quando mia moglie mi dice “metti su il minestrone e poi vai stendere” mi rammarico di non passare l’ora successiva a fissare le verdure sobbollire. E maledico anche Denis Papin che la inventò, nel lontanissimo 1679.
Ma non poteva morire di una di quelle belle malattie che c’erano allora, tipo la peste?