Sarà che appena sento la parola “tricolore” nella testa mi scatta una specie di parapaponziponzipò dal piglio vagamente marziale. Sarà che la retorica campanilista ha talmente consunto il termine che quando leggo la parola “patriottico” usata con eccessiva disinvoltura mi prudono i polpastrelli. Sarà che il G8 mi riporta alla mente immagini fosche alquanto, e non tavole imbandite con caccavelle ricolme di rigatoni con ospiti gaudenti, sarà per questo ed altro che leggendo del Menù Tricolore che il Presidente del Consiglio vorrà offrire ai Grandi della Terra – a cura del suo cuoco personale, naturalmente – non posso esimermi dal compiere il mio dovere fino in fondo.
Con la testa virilmente cinta dell’elmo di Scipio mi sforzo di individuare un’ alternativa alle pennette basilico, pomodoro, mozzarella: di certo un piatto irrimediabilmente italiano, ma forse non del tutto rappresentativo della colossare crescita economica, culturare e professionale dell’agrogastronomia italiana.
Il Bollito-Non Bollito di Bottura o il Carrello di Bolliti di Agostino Campari? Il Calamaretto RiminiFest di Uliassi o i Calamari e patate di Gennarino Esposito? Il risotto con gelato di rape rosse di Bartolini o il tradizionalissimo Riso Giallo dell’Ulmèt?
Lo so, è un lavoraccio. Perchè alcuni commensali non gradiscono alcuni ingredienti, altri si astengono per motivi religiosi: quindi dimenticatevi lo spaghettone ajo, ojo e peperoncino, o i salami d’elezione.
Dunque diamoci sotto con la tastiera e presentiamo il nostro Menù Italiano Duepuntozero [argh] prima dell’8 luglio.
Chi vuol essere il primo?
Foto: Aeronautica Militare Italiana