Non sarà sicuramente completo questo particolare viaggio che vi state accingendo a leggere, ma sarebbe stato davvero un’impresa enciclopedica entrare nel dettaglio Paese per Paese. Parliamo di tradizioni di Natale nel mondo, di quelle legate al cibo come piatto tradizionale o usanza. Se ne conoscete altre peculiari (o se sono stata imprecisa su termini o spiegazioni), scrivetemi e sarò felice di aggiornare l’articolo.
Nelle prossime voci non troverete l’Italia, perché c’è u intero articolo dedicato alle tradizioni italiane natalizie legate al cibo.
Pollo fritto in Giappone
Posto che il Natale non appartiene alla cultura orientale, almeno non religiosamente parlando, in Giappone è comunque una ricorrenza estera abbastanza sentita e negli ultimi anni la si festeggia in modo superficiale (un po’ come noi abbiamo di recente “adottato” il Thanksgiving Day americano). Il festeggiamento del natale nipponico è allinsegna dell’allegria e del cibo… e, fin qui tutto regolare, ma non vi ho ancora svelato quale cibo sia il protagonista: l’abbuffata da KFC. Il pollo fritto della celeberrima catena va per la maggiore ed è re indiscusso delle tavole natalizie in Giappone.
Patate in Islanda
Le tradizioni islandesi sono antiche e ancora molto radicate, e tutt’oggi si festeggia il periodo di Natale soprattutto a partire da 13 giorni prima del 25 dicembre. Ogni notte si aggirano dei troll chiamati Jólasveinar, che rappresentano ogni notte un dispetto diverso, e che regalano dolci ai bimbi che sono stati buoni oppure patate marce ai bimbi che sono stati cattivi. Come da noi è la Befana a portare il carbone a chi non è stato bravo.
Cioccolato e arance in Germania
In Germania, Babbo Natale è un personaggio molto diverso da San Nicola (Nikolaus): quest’ultimo arriva nella notte del 6/12 e al suo passaggio porta ovviamente doni, sia materiali che mangerecci. Tradizione vuole anche che regali giocattoli, monete, cioccolato e arance. Si tratta di una tradizione nazionale, ma sentita soprattutto in Baviera.
Tamales in Venezuela
In Venezuela, alla Vigilia di Natale, ci si reca in chiesa al mattino (alcune fonti raccontano che il mezzo per andarci è sui roller blade, i pattini a rotelle) e poi si torna a casa a preparare i tamales. Si tratta di tortillas fatte con farina di granturco e farcite con carne, arrotolate e cotte infine a vapore.
Birra fredda in Australia
In Australia, il Natale cade quando laggiù è piena estate, di conseguenza si tratta di un festeggiamento particolare dal nostro punto di vista: se qui colleghiamo il Natale al freddo, alla neve, ai cristalli di ghiaccio e ai piatti caldi e sontuosi, in Australia la normalità è invece sole, mare, surf e… birra ghiacciata con barbecue di pesce e crostacei! Il cenone è anche li presente, ma con piatti freddi: insalatona, tacchino o pollo in insalata, pasta fredda. Insomma, il nostro Ferragosto.
Una dozzina di portate in Russia
Il Natale ortodosso non cade il 25 dicembre ma è comunque una festa molto sentita e ricchissima di tradizioni popolari. Quella maggiormente rispettata è legata al semi digiuno della Vigilia: quel giorno non si mangia, ma ci si dedica alla preparazione di 12 portate da consumare a Natale. Più antica ma ancora diffusa, l’usanza di leggere i fondi di caffè e tè.
Pasta spugnosi con carne in Etiopia
Il Natale in Etiopia è festeggiato il 7 gennaio, proprio quando da noi si chiude il periodo natalizio. Il piatto tipico che non può mancare in questa occasione si chiama Doro Wat on Injera ed è paragonabile ad una sorta di piadina soffice da usare come posata, sempre accompagnata da carne stufata e molto speziata.