Non è un abbinamento forzato da fase di decrescita; in cui non potendo spendere si sperimenta. Casomai, perché tutto si tenga, l’idea di mettere il parmigiano sulla pasta col pesce rientra nel bisogno odierno di comfort food: combinazioni che tirano su il morale e fanno di necessità virtù. Così nel sogno ‘stanotte, abbinavo un classico buono per l’autostima, la linguina al pesce, con il parmigiano delle Vacche Rosse. Più dolce, cremoso, ma sempre parmigiano.
Insolito accostamento sdoganato da fior di intenditori, che hanno iniziato a discuterne nei loro autorevoli blog. Sostenuti da altri esperti, eccentrici anche per contratto (esistono estremisti tra i critici per cui nulla conta più del motto “il superfluo è necessario”). Sicché è possibile che entro un mese vari gastrofanatici aggiornati ordineranno Spaghetti cacio e pepe con code di scampi. Guardando con una certa pietà chi gira al largo dai bisticci di sapori, talmente zotico da desiderare i Conchiglioni ai ricci di mare senza il ripieno di burrata. Appoggiati dagli chef che combattono il pregiudizio, come il trend setter Davide Scabin, secondo cui è un retaggio degli anni ’60, una paranoia tutta italiana visto che in altri paesi, specialmente nel modaiolo nord Europa, il binomio è un’abitudine.
Comunque, chi vuole tentare l’abbinamento farebbe bene a provarlo con il parmigiano più dolce, saporito e cremoso. Secondo, c’è da stare attentissimi. Un formaggio assertivo tipo il gorgonzola spadroneggia, e può massacrare il sapore di un spigola dentice o di un costoso branzino. Forse conviene sperimentare senza partire dal parmigiano sulle vongole, magari diventerà normale, tra poco, chiederlo nell’impepata di cozze, anche se per il momento pare un’eresia.
Rimanendo indietro siamo condannati a sopportare chi, con sentimento di dolorosa ma premurosa partecipazione all’infelicità altrui, ci guarda e pare dire: “Un giorno, quando sarai grande, capirai”.
[Crediti | Link: L’Espresso Food&Wine, Consumazione Obbligatoria. Immagine: Consumazione Obbligatoria]