Salon du Chocolat: dov’eri tu mentre mezza Milano mangiava cioccolato?

Salon du Chocolat: dov’eri tu mentre mezza Milano mangiava cioccolato?

Coppie d’innamorati, famiglie con passeggini da rally, professionisti dello scrocco. Varia umanità che al Salon du Chocolat di Milano approfitta senza esitazione di praline, barrette, bevande e creme spalmabili.

Roba da pestarsi i piedi, visto che nel fine settimana di San Valentino la rassegna internazionale dedicata al cioccolato ora anche in versione meneghina, è stata letteralmente preso d’assalto.

I milanesi, evidentemente, sono voluti andare oltre le frasi d’amore di Fedez nei baci Perugina. 

Salon du chocolat Milanosalon du chocolat, milanoSalon du chocolat Milano

Anch’io sono partita alla ricerca dell’anima gemella con un primo sopralluogo per farmi un’idea.

Il Salone è piuttosto piccolo, o forse dopo Expo tutti gli eventi gastronomici sembrano così piccini e con un tono così dimesso da far rimpiangere i fasti del padiglione Turkmenistan.

Invece, come al padiglione Giappone, dove si assaggia qualcosa c’è la solita ressa. E’ ovvio: la gente si vuole innamorare di un cioccolato e, per riuscirci, deve provarne tanti diversi.

IGINIO MASSARI

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Iginio Massari, Salon du chocolat

IGINIO MASSARI

torta a cuore iginio massari

vittoria puccini, salon du chocolat

Poi c’è anche chi ha trovato l’amore della vita in un cartonato, preso d’assalto più dello stand coi Lindor.

E’ quello con la faccia del maestro Iginio Massari, il più amato dai e dalle choco-lovers che fanno la fila per avere una foto in stile Gardaland con Sua Maestà.

Ma la fila orami è una costante per il pasticcere più amato d’Italia, quella per il suo pastry show passerà alla storia come la più lunga mai vista in evento dedicato alla pasticceria. E ti credo, con quelle torte tentatrici a forma di cuore!

Anche i vip stavano col naso all’insù per godersi lo spettacolo.

LUCA MONTERSINO

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Lo sciame di fan ha preso d’assalto anche il pasticcere Luca Montersino, carino, famoso grazie a tanta tv, impegnato con il marchio Golosi di Salute in una pasticceria attenta alle calorie degli ingredienti e alle intolleranze alimentari. Lo ha aiutato l’incontro con Oscar Farinetti e l’adesione alla galassia Eataly.

Ha abbozzato compiaciuto, autografato tanti libri, presentato una torta Sacher fortunatamente mini (sempre per quella questione della dipendenza…).

GUIDO GOBINO

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Io, il mio amore l’ho trovato. Allo stand di Gobino appoggio tutti i miei armamentari per assaggiare a mani libere un cioccolatino con Vermuth Cocchi, rabarbaro, chiodi di garofano e scorza di limone.

Il Vermuth potrebbe anche essere un’operazione piaciona (visto che oggi “tira” assai), ma quando il mio palato s’innamora è dura fargli capire che esiste il marketing.

E’ tardi, mi spiace, ormai mi sono innamorata.

DOMORI

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Qualche stand più in là ho un’idea fedifraga. Provare altro.

Non perché il mio amore non mi basti, ma così, sai la curiosità… Il gianduiotto di Domori è un amore malsano, di quelli autodistruttivi.

E’ come una droga: non puoi smettere, ma dovresti.

PREMIO TAVOLETTA D’ORO 2016

tavolette domori

Assegnati i premi Tavoletta d’Oro 2016, con cui si premiano i produttori italiani che si sono distinti per il pregio dei cioccolati. Eccoli:

categoria Latte: Amedei Toscano Brown 32%

categoria Latte ad alta percentuale di cacao: Slitti lattenero 51%

categoria fondente: Amedei “9” al 75%

categoria Cioccolato d’origine: Domori Canoabo 70%

categoria Gianduia: Guido Gobino Maximo +39

categoria Aromatizzati: Andrea Mecozzi e Marco Colzani “I Tesori di Giava”

creme spalmabili: Slitti Riccosa latte e nocciole 52%

categoria Frutti e canditi ricoperti: Maglio clementine

categoria Cremini: Gardini latte e fondente con amarene

categoria Praline: Bruco Boero “Brucio in bocca”

categoria Modicani: Sabadì Giovinezza.

menzioni Speciali: T’A Milano per i cioccolati ripieni, Pasquale Marigliano per la biscotteria al cioccolato, Venchi per l’imprenditoria e diffusione del cioccolato italiano nel mondo.

DAVIDE COMASCHI E GINO FABBRI

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Quando capisco che sto esagerando, allora mi dirigo altrove spostando l’attenzione su cose più materiali. In effetti è San Valentino e finora mi sono limitata solo all’ingozzo di cioccolato. Dov’è il mio gioiello, dove?

Lo trovo allo stand di Davide Comaschi, già campione del mondo e star della pasticceria milanese La Martesana. I suoi cioccolatini Galaxy (al Latte pere e caramello, fondente pralinato, fondente al lampone, fondente al rhum, bianco alla vaniglia e al frutto della passione) sono diventati gioielli in argento e quarzo (rieccolo, il marketing, stavolta non mi frega).

Letteralmente preso d’assalto il suo pastry show in coppia con Gino Fabbri.

Nella classifica sulle 12 migliori colazioni italiane tipo per tipo, Caramella, la pasticceria (parecchio) fuori città del maestro bolognese era al primo posto per la perfezione di tutta l’offerta, dolce e salata, e per il cappuccino chiaro con schiuma uniforme.

STRAVAGANZE

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Dopo gli assaggi d’amore ho bisogno di qualcosa di liquido che mi rianimi. Ma siamo al Salon du chocolat, e il cioccolato assume le forme più impensabili.

Ad esempio questa: estratti di cioccolato belga che incontrano lo Chardonnay francese e pure qualche nocciola.

Il risultato assomiglia pericolosamente a una Nutella liquida, il che significa che nella sua melensa stucchevolezza potrebbe comunque dare dipendenza.

Lorenzo Lavezzariscaloppa FoieGras e cacao, salon du chocolat

Ancora in vena di stravaganze?

Ci sarebbe la scaloppa di foie gras al cacao preparata dallo chef Lorenzo Lavezzari, alter ego dello chef Haruo Ichikawa e insieme a Claudio Liu, colonna di Iyo, primo ristorante giapponese in Italia con stella Michelin.

sonia peronaci, salon du chocolat

E non ci crederete, ma ha avuto il suo pastry show anche Sonia Peronaci nostra.

CIOCCOLATO DI MODICA

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Il mio girovagare mi porta a questioni di attualità.

Dopo il caso Lidl, se ve lo chiedeste, il prezzo del cioccolato di Modica in quel di Milano si aggira su un rassicurante 3,50 euro.

Ma anche qui il marketing contemporaneo ci ha messo lo zampino: la tavoletta aromatizzata alla canapa segue un filone che, ci scommetterei, ad alcuni farebbe inorridire.

Non è così?

MARCO COLZANI | C-AMARO

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Terzo innamoramento della giornata. Sono volubile, non mi giudicate.

Lui si chiama Marco Colzani e se siete passati anche voi dallo stand di C|Amaro allora avrà rapito anche voi con i racconti di Sao Tomé, delle piante di cacao un po’ selvagge e senza vere piantagioni, del suo passato da enologo, della passione per il cioccolato.

Fino a qui, tante belle parole.

Poi però Colzani mi ha fatto assaggiare il suo Sao Tomé 78%: fave e zucchero di canna.

Stop. Amore vero. Stop.

Amaro, dolce e note minerali che ricordano la terra vulcanica da cui arriva questa meraviglia. C’è poco da fare: provateci voi a non perderci la testa.

AMEDEI

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Non è finita. Accade che anche le creme, così comfort e carezzevoli abbiano un grande ascendente sui miei appetiti amorosi.

La crema all’olio di oliva (con cioccolato, nocciole e zucchero di canna) di Amedei è buona, ma buona come poco altro.

Se non volete restarne vittima non vi avvicinate, io ve l’ho detto.

PRALINE

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Diciamo che, a volerci perdere un altro giorno intero, a occhio, credo che troverei altri spunti interessanti per i miei sentimenti ballerini.

Praline belle, bellissime, che ti fanno venire voglia di comprarle e nemmeno mangiarle, tanto sono belle.

SFILATA

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Ma non vi preoccupate. Il Salon du Chocolat di Milano è molto pop: troverete anche qualche stand meno elegante, ma più ammiccante. E le sfilate al cioccolato. De gustibus.

Nel frattempo oggi si va avanti, ospiti di riguardo Carlo Cracco e Marco Bianchi.

Cracco e Bianchi, un momento, ma non s’era detto cioccolato?

[Crediti | Link: Immagini: Carlotta Girola, Dante Marrese]